
Maslianico, diffusa solidarietà per l’associazione Lambienteinvita
A seguito della decisione del sindaco di Maslianico di chiudere la piazzola ecologica del paese, l’associazione Lambienteinvita in vita – che si occupa della sua gestione – ha organizzato un gazebo di raccolta firme e diffuso un comunicato su La Provincia per salvare un importante spazio per la comunità. Alle dure accuse e intimidazioni successive dello stesso sindaco hanno risposto con solidarietà tante associazioni del territorio comasco.
Il 6 marzo l’associazione Lambienteinvita ha organizzato un gazebo per una raccolta firme a seguito della decisione del sindaco di Maslianico di chiudere il Centro di Raccolta differenziata del paese tramite l’annuncio di una gara d’appalto e lo spostamento al comune di Cernobbio. Oltre all’azione di raccolta firme, alcuni soci hanno pubblicato sulle pagine de La Provincia un appello per salvare la piazzola rivendicandone l’utilità sociale. Al gazebo del 6 marzo il sindaco di Maslianico ha avvicinato i volontari presenti minacciandoli di esclusione dal Servizio di volontariato presso il Centro di Raccolta e con un duro messaggio sui social ha quindi criticato l’associazione, accusandola di usare i propri soldi per comprare spazi pubblicitari anziché aiutare le vittime di guerra.
L’associazione, che da vent’anni ha come obiettivo principale quello di tutelare l’ambiente attraverso la pratica e la valorizzazione del riciclo dei rifiuti e svolge questa attività con la gestione convenzionata del Centro di Raccolta del Comune di Maslianico, ha risposto con un comunicato al sindaco rivendicando la propria ventennale posizione solidale verso tutte le questioni umanitarie e verso i bisogni delle vittime di tutte le guerre.
A seguito dell’episodio numerose realtà hanno espresso solidarietà verso l’associazione, anche sulla loro gruppo Facebook, sottolineando la gravità del gesto intimidatorio.
«Tante associazioni ci hanno espresso una solidarietà sincera: Amnesty International, Emergency, L’isola che c’è, anche attraverso l’esplicita condanna del comportamento del Sindaco» ha affermato Salvatore Reina, membro fondatore e vice-presidente dell’associazione Lambienteinvita. «Sono associazioni con cui da anni collaboriamo e che conoscono il nostro operato, con loro abbiamo organizzato anche diverse raccolte fondi – ad esempio per gli ospedali di Emergency». La solidarietà è stata espressa tra gli altri anche da Libera, dal Coordinamento comasco per la Pace, dal circolo ambiente Ilaria Alpi, dalla Vigilanza antincendi boschivi e non solo.
«La raccolta firme ha superato le mille adesioni, e secondo noi questo presuppone che quantomeno ci si fermi per discutere e capire come gestire la situazione», ha continuato Reina. «Un amministratore dovrebbe chiedersi: la mia cittadinanza è d’accordo con la mia decisione? Se si accettano le regole della democrazia bisogna fermarsi e discutere».
L’importanza del Centro di Raccolta, secondo le parole del vice-presidente, non è solo quella di fare del bene all’ambiente ma anche alla comunità. Circa cinquanta volontari, spesso anche provenienti da centri di accoglienza o programmi di giustizia riparativa, offrono il loro impegno nell’associazione cercando di costruire un futuro migliore per sé e per gli altri gestendo uno spazio per la collettività. Per questa ragione, l’associazione Lambienteinvita si batte contro le logiche che mettano al centro il profitto e in secondo piano le comunità, soprattutto quando vengono perseguite accantonando il confronto democratico. [Daniele Molteni, ecoinformazioni]