Baggi/ Comune antipersone

L’emergenza abitativa, aggravatasi ancora di più durante e dopo la pandemia, è un problema anche per una città come Como, dove oltre alle periodiche difficoltà incontrate dalle persone senza dimora quando “decoro e decenza” comandano sgomberi e pulizie disumane in favore di un lustro superficiale per invogliare certo turismo, anche la crisi economica sta lasciando dietro di sè sempre più persone che non riescono a permettersi un’abitazione.

«Apprendo dalla stampa locale che è stato ufficialmente comunicato lo sgombero del “campeggio di via Cecilio” dove il Comune di Como aveva trovato una soluzione (comoda per l’amministrazione e drammaticamente provvisoria per le persone) per far fronte alla grave emergenza abitativa che da troppi anni interessa la città di Como.

È vergognoso come nessuna amministrazione abbia mai affrontato il tema in modo serio, istituendo ciò che realmente serve: i dormitori permanenti e i centri diurni magari utilizzando i moltissimi immobili sfitti di proprietà del Comune. Non lo ha fatto il cosiddetto centrosinistra a guida Lucini, non lo ha fatto il centrodestra a guida Landriscina e non lo ha fatto la giunta Rapinese. Tutti hanno sempre solo cercato soluzioni provvisorie che ad un certo punto “scadono” – come se il freddo scadesse – e poi accadono addirittura gli sgomberi come nel caso cel campeggio di via Cecilio.

Lo abbiamo scritto in maniera molto chiara nel nostro programma, servono politiche abitative pubbliche e rivolte all’intervento sociale, utilizzo degli immobili sfitti per far fronte alla grave necessità di case e strutture adeguate a far fronte alla marginalità che sempre di più è presente nelle nostre città».
[Fabrizio Baggi, Prc e Unione Popolare]

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