
Racconti di ecofemminismo
Giovedì 2 marzo, dalle 18, alla libreria Feltrinelli di Como il circolo Legambiente di Como Angelo Vassallo ha organizzato la presentazione del libro Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente di Paola Turroni. L’autrice ha dialogato con Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia e Chiara Braga, deputata Pd.
Dodici storie narrate in prima persona per evitare di sterilizzare a nota biografica una serie di vissuti di donne che, conciliando la spinta ecologista ad una sorta di “femminismo più o meno inconscio” di cui si è parlato nel corso dell’incontro: questo è, in sintesi, Le sfumature del verde.
Il libro nasce dall’esigenza dell’autrice di raccontare di donne che ce l’hanno fatta, per dare alle giovani lettrici di questo libro un esempio che, al di là dei pochi casi esaltati dalla cronaca, troppo spesso manca nel quotidiano. Si può, insomma, essere donna ed avere successo, e lo si può fare occupandosi di uno dei temi più importanti della contemporaneità, l’ambiente.
Le sfumature del verde racconta dodici esperienze in campi professionali molto diversi ma accomunati dal rapporto con la natura. Un legame che è insito nella femminilità stessa per il tema della generatività, ma che ad oggi assume particolare significato anche sul versante della cura: il pianeta sta morendo, bisogna fare il possibile per impedire questa fine.
Non solo ecologia, ma anche appunto femminismo; qualcuna delle protagoniste dichiara esplicitamente la propria appartenenza politica, la propria esperienza di movimento, altre no, un po’ perché non se ne occupano e un po’ perché l’epoca in cui si vive segna fortemente la propria autodefinizione. In altri termini, se si è l’unica donna in un determinato ambito (cosa che a qualcuna delle dodici è successo), è difficile non incarnare ipso facto una frattura rispetto al patriarcato.
Riconsiderato nella società attuale, però, il femminismo di queste figure assume un significato politico che va esplicitato tanto per dare senso storico ad un movimento che cerca di riscoprirsi nel contesto globale quanto per accentuare la lotta, tuttora in corso, contro disuguaglianze lenite ma non ancora scomparse.
Infine, il tema dei modelli per le ragazze, per le lettrici: un argomento molto caro all’autrice, che ha più volte sottolineato l’importanza di una forza collettiva femminile, capace di riconoscersi e di darsi un’identità nei contenuti prima ancora che nella forma. Un discorso, questo, che anche guardando alla realtà parlamentare odierna dovrebbe far riflettere molto: non servono donne assimilate al patriarcato, ma figure capaci di portare paradigmi alternativi di comunità, relazione, riconoscimento e, come il libro suggerisce, ecologia. [Pietro Caresana, ecoinformazioni]