Terzo Settore: condividere sinergie

L’obiettivo del progetto FacilitAZIONI è sempre stato, fin dalla sua progettazione iniziale da parte di Auser Como, favorire il dialogo fra enti, associazioni e gruppi informali per interrogarsi insieme sul futuro che la riforma del terzo settore ci prospetta a Como. Dopo svariati mesi di lavoro, fra la costruzione del regolamento condiviso con il comune e una ricerca da parte di EURICSE che ha coinvolto tante associazioni del territorio, corsi e tantissime altre iniziative, sabato 6 giugno al mattino molte e molti rappresentanti si sono dati appuntamento al Centro Civico di Camerlata per Sinergie facilitanti, una sorta di speed-date su tre tematiche fondamentali nella provincia: spazi, dialogo con le istituzioni e futuro.

Massimo Patrignani

Ad aprire i lavori la riflessione di Massimo Patrignani, presidente di Auser Como, e Michele Bianchi, professionista incaricato di collaborare per la tessitura dei rapporti fra i vari enti e associazioni (nonché fra i creatori dello studio EURICSE e presidente di Arci Mirabello).

Fra le e i presenti il CSV Insubria, le Acli, Uisp, La Mongolfiera, Oltre il Giardino, A Voce Alta e tante altre realtà più e meno informali come la lista Cerco Offro e Supporto Attivo, più la consigliera comunale Patrizia Lissi. Nessun rappresentante, purtroppo, della giunta comunale, che ha semplicemente concesso il patrocinio all’iniziativa.

La mattinata si è svolta creando tre tavoli di lavoro sulle tematiche cui accennavamo nell’introduzione, che hanno dato vita a presentazioni delle associazioni fra loro e a riflessioni condivise su tematiche particolarmente sentite come la possibilità di tenere aperti gli spazi delle stesse, come attrarre nuove volontari e come confrontarsi in maniera costruttiva con delle istituzioni non proprio ricettive.

Dopo una breve pausa caffè, Michele Bianchi ha chiesto a tutte e tutti le/i partecipanti di scrivere le proprie impressioni su dei post-it, che sono poi stati letti (qui il video delle impressioni).

Non sono mancati poi momenti di riflessione e di confronto sulle difficoltà che la riforma del Terzo Settore rappresenta per molte realtà. Se da una parte alcuni dei presenti lamentavano regole che mettono i bastoni fra le ruote al concetto stesso di cooperazione e collaborazione, altri sostenevano la riforma dicendo che gli enti già strutturati e storicizzati ostacolare un progresso legislativo solo per paura di perdere qualcosa.

Michele Bianchi

La riflessione finale è stata comunque conciliante: bisogna trovare un punto comune dal quale ripartire, soprattutto a Como.

Come detto da Patrignani, il Terzo Settore e le sue mille sfumature devono iniziare a fare massa critica per cambiare le cose diventando soggetto politico, e non subire continue riforme che escludono molte associazioni più piccole che non sono strutturate per reggere l’impatto della burocrazia alla quale vengono costrette.

La riforma rappresenta quindi un doppio binario: un’opportunità, ma anche una minaccia. Quello che emerge è come ci sia sempre più bisogno di un coordinamento che non sia solo una delega ad altri di agire per conto, ma veri e propri tavoli politici che consentano a tutte e tutti di potersi confrontare sulle politiche attuali e a come affrontare eventuali difficoltà.

Alla fine dell’incontro si è citato giustamente il tentativo, purtroppo per ora infruttuoso, di far partire il Forum del Terzo Settore anche a Como. Chissà che quella del 24 giugno non sia la scintilla per far riprendere delle braci che sono state per troppo tempo sopite. [Dario Onofrio, ecoinformazioni]

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