
I Fuera e Cosmo fanno ballare Cernobbio
Non è arrischiato dire che, per quanto riguarda l’esplorazione musicale, nella serata di venerdì 8 settembre sia andato in scena l’atto più interessante del Lake sound park, organizzato da MyNina e Wow music festival all’ex-galoppatoio di Villa Erba a Cernobbio. L’energia del live dei Fuera, le sonorità sperimentali di Elasi e le prodezze di Cosmo alla console hanno animato il giorno 1 dell’iniziativa.
E così, Cernobbio alla fine un evento di rilievo lo sta ospitando. Chiuse le polemiche sul decoro urbano e la quiete pubblica che hanno coinvolto il contro-forum organizzato da Sbilanciamoci!, appartenenti al recente passato, l’appendice di lusso di Como si è tirata a lucido per una serata all’insegna della musica elettronica, in apertura ad uno dei festival, tra quelli della zona, più capaci di attirare pubblico. E di far ballare.
E così, la gente, soprattutto ragazzi e ragazze, hanno ballato. Occhiali “da techno” (da sole, da ciclismo, a specchio) e abiti da estate che è agli sgoccioli ma non sembra essersene resa conto, almeno duemila persone sono andate sotto il palco a divertirsi.
Certo, con i nomi che si sono esibiti era difficile stare fermi: dopo il lungo “riscaldamento” offerto dai dischi mixati da The Larius brand e Wow soundsystem, è stato il momento dei Fuera, trio elettro-indie che, tra produzioni davvero interessanti e sempre ammicanti al clubbing e testi indie ispirati alla spensieratezza dei vent’anni, hanno regalato alla prima serata del Lake Sound il suo momento più coinvolgente.




Dopo le canzoni trascinanti dei Fuera, i nomi ad esibirsi sono cambiati, ma il leitmotiv elettronico non è stato abbandonato. Infatti, ad offrire altre tre ore di musica ci hanno pensato Elasi prima e l’ospite forse più atteso della serata, Cosmo, poi.
La cantante e dj alessandrina ha regalato un set caratterizzato da bpm (battiti per minuto, pulsazioni) bassi ma sonorità d’interesse assoluto, con un lunghissimo mix di Malatìa e una gran varietà di riferimenti ad atmosfere orientaleggianti e sudamericane. Non solo cassa dritta, insomma, ma anche e soprattutto campionamenti di piatti, sonagli, tamburelli, bongos, congas e campanacci. Dopo l’esibizione tiratissima degli artisti precedente, era difficile sperare in qualcosa di meglio.
I bassi a tutta, comunque, non sono tardati ad arrivare. Esploratore delle sonorità ambient, cantante ironico, ma anche dj da club di tutto rispetto, Cosmo ha chiuso la serata con oltre un’ora e mezza di musica che ha fatto ballare il pubblico, rimasto numeroso fino a notte inoltrata.
Per chi conosce gli altri progetti dell’artista, che è asse portante di Ivreatronic, la serata non ha dato grandi spunti dal punto di vista della sperimentazione e della ricerca musicale; ciò che serviva era però un set che accompagnasse a casa i presenti e chiudesse una lunga serata musicale. La techno di Cosmo ha fatto esattamente questo.
Il Lake sound park si è aperto insomma nel migliore dei modi, forse raggiungendo fin dal primo giorno l’apice della sua offerta per quest’anno. Si vedrà.
Nel frattempo, per quanto riguarda Cernobbio, città come si diceva in apertura abbastanza controversa ultimamente, resta la consapevolezza che il suo orientamento è piuttosto chiaro. L’accesso, pare, è garantito solo a chi fa pubblicità al “brand urbano”: Cernobbio città delle ville, Cernobbio città del turismo di lusso e, almeno questo in senso positivo, Cernobbio città che riesce ad essere più viva di Como portando artisti ed artiste di rilievo a suonare. Che questo modello sia accessibile e virtuoso, considerate le dinamiche socio-politiche locali, andrebbe discusso.
Ciò che resta è che la musica elettronica, se di un certo livello, mette tutti d’accordo e fa temporaneamente dimenticare certe contraddizioni. [Pietro Caresana, ecoinformazioni]