
Sfrattati perché poveri
Non basta più a Como neppure la protezione della Caritas per salvare dalla cieca inumana volontà di colpire i poveri invece della povertà, geneticamente insita nelle destre a Como come altrove. Le opposizioni contro la scelta dell’amministrazione Rapinese di mandare la polizia locale il 7 settembre a sgomberare i senza dimora dal Crocifisso. Non hanno ferito nessuno, solo la dignità della città e i diritti dei suoi “scarti”.
«L’intervento di ieri mattina sotto i portici della Chiesa del Crocifisso è l’ennesimo episodio della storia recente di Como che va a colpire le persone senza dimora che trovano riparo, con giacigli di fortuna, nella nostra città. Sappiamo bene che si è trattato di un provvedimento volto a ripristinare il decoro e la sicurezza richiesto da residenti della zona e che la Polizia Locale, sempre in contatto con la Caritas, ha fatto al meglio il proprio lavoro» dichiarano i consiglieri comunali Patrizia Lissi del Pd e Barbara Minghetti de La Svolta Civica.
«Il punto, però, sta proprio qui. Per fare in modo che l’equilibrio tra il diritto dei meno fortunati di essere aiutati e di trovare un riparo e dei cittadini di vivere in una città pulita e senza degrado, serve che ognuno faccia la propria parte. È necessario prendere in mano una volta per tutte la situazione e che il Comune, in sinergia con tutti gli attori in gioco nell’ambito della gestione della grave marginalità, trovi una soluzione definitiva, senza continuare a rimandare il problema con sgomberi e ordini di allontanamento. Chiediamo al sindaco e alla sua Amministrazione di lavorare, prima di tutto, anche con il nostro supporto, all’individuazione di un luogo che possa ospitare un dormitorio permanente, attivo anche nelle ore diurne. A questo proposito, mancano pochi mesi alla partenza del Piano Freddo e ancora non si ha a disposizione una struttura pronta ad accogliere i meno fortunati. In secondo luogo, ma non meno importante, è necessario creare percorsi di inclusione nella società. Solo così potremo dare una risposta concreta all’emergenza della grave marginalità, garantendo, al contempo, dignità alle persone e il miglior aspetto alla nostra città».