Cri Como

Inaugurato alla Croce Rossa il museo del rifugio antiaereo

Nonostante la pioggia, un pubblico nutrito ha partecipato all’inaugurazione del Museo Rifugi Antiaerei Como (Mu.R.A.C.) allestito nel recuperato rifugio installato nei sotterranei della sede della Croce Rossa comasca, in via Italia Libera angolo via Croce Rossa.

Il Museo, che arricchisce l’offerta museale cittadina con un argomento veramente inedito, è frutto di un virtuoso incontro tra il lavoro di indagine storica e quello di recupero materiale di una struttura per molto tempo dimenticata e trasformata in magazzino. Intorno al vero e proprio locale del rifugio, intatto in ogni sua parte, comprese le doppie porte antigas, è stato infatti allestito un articolato percorso didattico che spazia dalla storia della Croce Rossa (che quest’anno festeggia i 150 anni dalla fondazione) sia a livello generale che a livello locale alle vicende legate alla difesa dei civili dalle incursioni aeree fino all’indagine sui numerosi rifugi realizzati negli anni della seconda guerra mondiale in città.

Numerosissime le notizie che si ricavano dai pannelli (che forse hanno il difetto di essere un po’ troppo scritti, senza la ricerca di un’articolazione nel testo che ne consenta una lettura anche parziale), notizie per la maggior parte sconosciute ai più, che consentono la ricostruzione di un complesso periodo della storia del Novecento, non solo per quel che riguarda le vicende belliche, ma anche per quel che riguarda l’impegno di molte persone a sostegno della popolazione. Si conoscono così l’ubicazione dei rifugi nella città, le norme di comportamento in caso di attacco, ma anche le biografie dei promotori e delle promotrici della Croce Rossa in città (tra cui meritano di essere ricordate almeno Giuseppina Bonizzoni Perlasca e Alessandro de Orchi), nonché i numerosi ospedali militari allestiti sulle sponde del Lario in occasione della prima guerra mondiale.

Accanto alle informazioni didattiche, si è cercato anche un coinvolgimento “emotivo” del pubblico, con materiali multimediali: particolarmente efficace ci è sembrato il video che nel rifugio vero e proprio propone la visione di gente comune che si protegge da un bombardamento, duplicando idealmente lo spazio.

Molto interessanti anche i reperti recuperati (maschere antigas, autorespiratori ecc.) e riproposti nel percorso espositivo.

Un nuovo, piccolo museo che potrà essere di grande utilità nel lavoro di approfondimento didattico della storia del Novecento. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

 

La porta antigas del rifugio blog-CroceRossa-RifugioAntiaereo04

 

I pannelli dell’allestimento museale

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Le maschere antigas recuperate

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Il rifugio vero e proprio con la proiezione sullo sfondo

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15 giugno/ Inaugurazione del Museo rifugi antiaerei Como

rifugio di via crispiDomenica 15 giugno alle 18 nella sede della Croce rossa italiana di via Italia Libera 11 a Como, per i 150 anni di fondazione (l’invito).

 

«Il rifugio antiaereo della storica palazzina della Croce rossa di Como è diventato un museo – precisa una nota, che ricorda anche la concessione dell’l’Alto patronato del presidente della Repubblica per valore storico e culturale –. Una città sotterranea dimenticata, riportata alla luce attraverso centinaia di documenti, immagini, reperti e testimonianze. Uno sguardo da un singolare scavi rifugio via crispipunto di vista su un drammatico momento storico da consegnare alla memoria attraverso un percorso suggestivo e articolato. Uno spazio dedicato racconta i 150 anni di attività della Croce Rossa Italiana».

murac«Una piccola porta metallica con un grande “maniglione” anticipa l’atmosfera di un ambiente surreale: il volume semplice e geometrico di un rifugio antiaereo riporta ad un particolare momento della storia della nostra città intenta a difendersi dalla guerra – prosegue il comunicato –. La presenza di una ricca ed articolata documentazione, reperita presso gli archivi comunali, testimonia il ruolo centrale di questo luogo per la protezione dei civili nella seconda guerra mondiale: qui aveva infatti sede, insieme alla Croce rossa italiana, anche il Comitato provinciale della protezione antiaerea. Da qui l’idea del recupero di questo manufatto come testimone e custode di un peculiare momento storico. Questo progetto, fortemente condiviso dal Comitato provinciale della Croce rossa di Como è stato finanziato attraverso un bando della Fondazione provinciale della comunità comasca onlus. La grande mole di documenti d’archivio, insieme alle numerose testimonianze orali, permette di entrare in contatto con la quotidianità della città nei primi decenni del ‘900, cogliendola nella sua stretta relazione con gli eventi bellici. L’organizzazione di questo interessantissimo materiale ha permesso la realizzazione di un suggestivo percorso espositivo».

sede CRI anni 40«Questa parte di storia della nostra città e dei suoi abitanti vuole quindi essere raccontata attraverso l’oggettiva documentazione delle Ordinanze, dei Regolamenti, delle trasformazioni fisiche, delle attività di propaganda, delle esercitazioni sino ai fenomeni di costume che inevitabilmente l’hanno permeata – termina il comunicato –. Si spazia dalla costruzione dei grandi rifugi pubblici all’istallazione delle sirene d’allarme, dall’oscuramento delle attività all’aperto alla protezione delle facciate del Duomo, ecc., ma anche, e soprattutto, attraverso l’esperienza diretta inaugurazione inaugurazionedi questo particolare ambiente. Una particolare area tematica è stata curata da un gruppo di volontari e dal Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa italiana di Como, in occasione del 150° anniversario della sua istituzione».

Orario di apertura estivo da lunedì a venerdì dalle 10 alle 17, sabato e festivi dalle 10 alle 12.30 (altri orari solo su prenotazione), ingresso gratuito con offerta libera (possibilità di visita con audio guida). Per informazioni e prenotazioni tel. 031.243289, e-mail info@murac.it. [md, ecoinformazioni]