Vittorio Mottola

Il Consiglio comunale di Como di lunedì 26 aprile 2010

Ancora Ca’ d’industria nelle preliminari del consiglio comunale di lunedì 26 aprile. Poi sono stati dati nuovi chiarimenti sul bilancio e si è passati alle dichiarazioni delle minoranze.  (altro…)

I candidati del Pd alle regionali 2010

Presentati i candidati del Partito democratico comasco alle prossime elezioni regionali del 28 e 29 marzo: Roberto Allevi, Luca Gaffuri, Vittorio Mottola, Maria Chiara Sibilia.

La campagna elettorale del Partito democratico si svilupperà lungo quattro direttrici, ha spiegato Luca Gaffuri, consigliere uscente e candidato anche alla prossima legislatura in Regione Lombardia, che saranno la mobilità, la sanità e il sociale, l’economia e il lavoro e l’ambiente.
«Siamo il primo partito che presenta i candidati alle regionali – ha voluto sottolineare Gaffuri – come un’unica squadra, vedremo se le altre forze politiche faranno o stesso» ha aggiunto alludendo alle divisioni fra Lega e Pdl e all’interno di quest’ultimo partito «che è quasi una coalizione».
Per il consiglieri regionale uscente la sfida è quella di una «modernizzazione della Lombardia, passando per i trasporti e la infrastrutturazione». Un passaggio già avviato per la viabilità su gomma ma che ora deve svilupparsi in una “cura del ferro” per la nostra regione: «Sia verso Milano che per i collegamenti fra i maggiori centri prealpini per cui è necessaria una Pedemontana del ferro che vada da Bergamo a Varese».
Gaffuri ha parlato anche dello sviluppo turistico della provincia di Como, pensando ad un rilancio di Sistema turistico del lago di Como, «che ha una buona potenzialità nonostante i problemi che ha avuto con la giustizia dovuto alle distorsioni delle risorse regionali». Sulla crisi la Regione pecca per l’esponente del Pd di lentezza: «solo il 25 per cento di quanto è stato stanziato è stato effettivamente erogato». Importante è poi la riqualificazione delle zone montane, «la Lombardia è per il 40 per cento una regione montuosa», un punto condiviso anche da Roberto Allevi, ex sindacalista della Cgil impegnato sulle dinamiche dell’immigrazione.
«Penso che bisogna pensare ad uno sviluppo economico legato anche ai nostri boschi che devono essere messi in sicurezza e fruttare reddito» ha dichiarato spendendosi poi per uno sviluppo della scuola pubblica: «se il Governo taglia risorse ala scuola la Regione dovrebbe intervenire garantendo quanto tolto». Un affondo poi ai buoni scuola voluti da Formigoni: «si tratta di classismo; per ottenere un contributo nel pubblico dalla Regione bisogna avere un reddito Isee di 15 mila euro, per avere mille euro su 7-8mila annui per la retta di una scuola privata si deve avere un reddito di 45 mila euro».
Per fronteggiare la crisi per Allevi si deve «fare un Patto fra Regione, sindacati e imprenditori, dato che l’impresa non è un’attività solo di tipo privato ma è anche un bene comune, per individuare quali settori incentivare».
Maria Chiara Sibilia, ex assesora al bilancio e alla cultura del Comune di Appiano Gentile, ha ricordato l’intervento da lei promosso di ristrutturazione di Villa Rosnati come paradigmatico per un interesse per il territorio comasco: «contro gli ecomostri che stanno rovinando il nostro lago dove possiamo vedere la montagna ferita da brutte costruzioni».
«Vivere in mezzo alla gente per la gente» è invece lo slogan del consigliere comunale di Como Vittorio Mottola, che ha ricordato le sue vecchie campagna per la salvaguardia dell’ambiente in difesa della collina di Cardina a Como e che ha ricordato il problema del dissesto idrogeologico «870 sono i siti a rischio nella nostra provincia. Basti pensare alla recente chiusura della strada da Porlezza alla Svizzera». «Da sempre mi impegno – ha precisato Mottola – per gli Euro 0, quattordici Comuni della nostra provincia fanno parte della zona omogenea e non vi possono circolare le macchine Euro 0, mentre nel resto non ci sono problemi. È un’ingiustizia o valgono gli stessi diritti per tutti oppure no. Le Euro 0 sono più controllate altre macchine e rispettano il bollino blu!». L’ex consigliere provinciale ha quindi sottolineato la mancanza di strutture sportive: «abbiamo a Lipomo una squadra di serie A di ginnastica artistica ma non un palazzetto dello sport».
La squadra del Pd spera di riuscire a guadagnare consensi in quello che è stato definito il Mugello del centrodestra, con un miglioramento rispetto alle ultime elezioni europee, anche grazie al «malgoverno del Pdl», con una campagna tra il tradizionale e le nuove tecnologie. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Abbattuta nel Giorno della Memoria la Ticosa rimane un monumento all’incapacità della Giunta Bruni

Le opposizioni a Palazzo Cernezzi attaccano l’immobilismo della Giunta a tre anni esatti dall’abbattimento della Ticosa (fatto proprio nel Giorno della Memoria con evidente oltraggio alla memoria della resistenza operaia lariana), mentre per Bruni la colpa è di: «Una crisi di livello mondiale che ha reso tutto più complicato».

 

«Le ultime esternazioni del sindaco – ha dichiarato mercoledì 27 gennaio Luca Gaffuri, capogruppo Pd – sembrano fatte solo per rinviare il problema, si è parlato di portare nell’area Ticosa attività produttive, di aver trovato un privato interessato ad acquistare 6 mila mq, da ultimo l’intervento di una cooperativa edilizia. Si cerca di far vedere che una fiammella è ancora accesa… Che intervenga Formigoni, così come ha promesso!».
La paura dei consiglieri di opposizione è quella di non vedere più la fine del caso Ticosa così come del cantiere delle paratie e del muro sul lungolago. Per questo hanno convocato una conferenza stampa in piazza Cavour per esorcizzare lo spettro dell’immobilismo che attanaglia anche la barriera costruita sul lungolago.
«La Giunta è un po’ come i dilettanti alla sbaraglio – ha affermato Vincenzo Sapere, Gruppo misto – socialisti, che sulla Ticosa e le modifiche in corso d’opera ha detto – non si possono cambiare le carte in tavola, si rischiano i ricorsi». «Un’asta pubblica non può essere modificata» ha rincarato la dose Roberta Marzorati, Per Como.
«È stata fatta una scelta sbagliata» ha precisato Vittorio Mottola, Pd, anche perché, ha concluso Sapere «L’idea del sindaco è un’idea vecchia, era già stata fatto un concorso al tempo della Giunta Pigni, aveva vinto l’architetto Botta, che vadano a vedere le carte!».
Di tutt’altro parere il sindaco Bruni per cui, in una nota diffusa dal suo portavoce, «Il disfattismo non serve a nessuno e non ci porta da nessuna parte. Quelli che guardano le cose sempre e soltanto dal punto di vista negativo sono gli stessi che sperano che i problemi non si risolvano mai. Vogliono che non vada niente per il verso giusto, che non ci siano né crescita né sviluppo. Sono schierati contro la città. Sono contro e punto. […] Io invece guardo alle questioni con fiducia. […] Dal mio punto di vista, oggi non registriamo alcun fallimento. Sono invece tre anni che abbiamo tolto di mezzo i ruderi della Ticosa. È un traguardo raggiunto. Sfido chiunque a sostenere il contrario. Certi fautori della negatività ad oltranza non riescono neanche a rendersene conto: quei resti per un quarto di secolo hanno costituito un elemento di forte degrado sulle soglie della convalle. Un pessimo biglietto da visita. Un simbolo stesso dell’immobilismo. Sembravano inamovibili. Bene, noi li abbiamo abbattuti. E poi abbiamo avviato un processo di riqualificazione senza precedenti per il capoluogo. Certo, l’operazione era e resta complessa e bisogna riconoscere che non siamo stati fortunati visto che ci siamo imbattuti in una crisi di livello mondiale che ha reso tutto più complicato. Mi chiedo con quale capacità di analisi e lungimiranza politica certi soggetti possano trascurare questi elementi di fatto e crogiolarsi nella cultura del tutto sbagliato, seminando allarmismo, preoccupazione, un generale senso di resa e disimpegno. […] Sono ottimista. Credo proprio che nei prossimi giorni potremo riavviare l’iter consiliare di approvazione del piano integrato di intervento».

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