Il risparmio energetico in casa
Terzo appuntamento nel comune di Bulgarograsso del percorso Vivi sostenibile organizzato dall’associazione L’isola che c’è, mercoledì 7 maggio. Si è parlato di Risparmio energetico in casa con Michele Metzger di Equa.
«Le energie rinnovabili sono quelle forme di energia generate da fonti che sono in grado di rigenerarsi o non sono esauribili nella scala dei tempi umani e il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future», si tratta di una definizione nota – ha esordito Michele Metzger di Equa (www.equaenergia.it) di fronte a una quindicina di persone – ma sicuramente utile per introdurre il tema della serata: Il risparmio energetico in casa. «Siamo sempre più dipendenti da altri Paesi per l’approvvigionamento di energia – ha continuato il relatore – si parla di portare il prezzo del petrolio a 200 dollari al barile entro la fine del 2008. In questo contesto è indispensabile valutare non solo l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili (il solare fotovoltaico e termico, l’energia idroelettrica, eolica, geotermica e le biomasse) ma anche risparmiare energia con piccoli accorgimenti quotidiani: scegliere lampadine a basso consumo, acquistare elettrodomestici di classe A o superiore, recuperare l’acqua piovana per innaffiare il giardino o per lo scarico del wc, ombreggiare i locali in estate, ecc.».
«Il 40 per cento dell’energia totale è consumata dal settore domestico – ha sottolineato Metzger – di questo 40 per cento il 65 per cento serve a riscaldare le case e produrre acqua calda. Le abitazioni possiedono una potenzialità elevata di risparmio energetico ed è necessario pensare ad interventi mirati per migliorarne l’efficienza».
La Regione Lombardia si sta muovendo in questo senso e ha definito una serie di requisiti di risparmio energetico degli edifici che, in linea con le disposizioni nazionali, verranno valutati in base alla classe di appartenenza: A, per gli edifici più efficienti, fino a G per quelli che disperdono più calore; gli edifici di nuova realizzazione dovranno rientrare almeno nella classe C. È stato inoltre creato – ha spiegato il relatore – un database nel quale verranno raccolte le schede relative a tutti gli edifici della regione, secondo i dati fin’ora raccolti il 90-95 per cento delle abitazioni rientrano nell’ultima classe.
Sollecitato dalle domande dei partecipanti Metzger ha illustrato una serie di accorgimenti per ridurre la dispersione di calore nelle abitazioni, in alcuni casi molto costosi come la installazione del cosiddetto “cappotto”, un rivestimento con materiali isolanti sulle pareti esterne di un edificio, oppure meno onerosi come l’eliminazione di ponti termici o l’istallazione di caldaie a condensazione, decisamente più efficienti di quelle tradizionali.
In chiusura il relatore ha accennato brevemente alla possibilità di riscaldare l’acqua per le necessità sanitarie con l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, ma data l’ora tarda non ha avuto la possibilità di approfondire. [Greta Pini, ecoinformazioni]