Giorno: 29 Settembre 2009

Il Consiglio comunale di Como di lunedì 28 settembre 2009

cernezziAl Consiglio comunale di lunedì 28 settembre paratie soprattutto. Il muro verrà abbattuto con i soldi della Regione. Il bilancio non sta in piedi perché Berlusconi ha tolto l’Ici.

La sicurezza dei mezzi di trasporto è stato l’incipit delle preliminari al Consiglio comunale di lunedì 28 settembre. «Quali sono le verifiche sulla sicurezza?» si è chiesto Donato Supino, Prc, ricordando i principi di incendio di due autosnodati la settimana scorsa.
Le paratie hanno poi monopolizzato l’attenzione, Gianluca Lombardi, Pdl, ha ammesso che «vi è stato un problema», ma «che le responsabilità verranno accertate», vedendo con favore l’abbattimento del muro. Alessandro Rapinese, Area 2010, ha ricordato come in Consiglio non sia mai passato alcun documento riguardante le paratie, una richiesta di atti appoggiata anche da Bruno Magatti, Paco. Anche la Lega ha recisamente preso posizione per l’abbattimento con il proprio capogruppo Giampiero Ajani, che chiesto anche relazioni periodiche sull’andamento dei lavori. «Uno tsunami al contrario si è abbattuto sul muro – così Mario Molteni, Per Como – domenica i cittadini si sono riversati in piazza per protestare contro il muro delle paratie», il consigliere ha poi informato i presenti della raccolta di firme contro l’opera edificata in Lungolario Trento che ha raggiunto quota 1.300 e di una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, di cui ha dato lettura. Di inutilità dell’opera ha parlato Luca Gaffuri, Pd, che ha rincarato la dose ricordando il «danno economico non quantificabile ed il danno di immagine per il sistema turistico della città». Mario Lucini, Pd, ha ripercorso la storia del progetto paratie a partire dal 1995 ricordando ai presenti che nel 2003 una mozione della minoranza per far discutere in aula dello stesso è stata bocciata da quella maggioranza e da alcuni singoli esponenti che ancora siedono in Consiglio comunale.
Il sindaco, che in una nota alla stampa ha dichiarato che il muro verrà abbattuto con il contributo economico regionale, ha difeso il proprio operato sostenendo che la sua ultima campagna elettorale è stata un referendum pro paratie.
«Come sono stati utilizzati i fondi per i centri di prima accoglienza?» ha domandato Vittorio Mottola, Pd.
Roberta Marzorati, Per Como, ha denunciato l’accorpamento di due Circoli didattici (via Fiume e Como centro) «senza coinvolgere i genitori».
Iniziato il lavoro dell’assemblea, con alcuni voti e l’astensione della maggioranza, è stata approvata la mozione per sapere le specifiche del capitolato d’appalto sulla raccolta dei rifiuti.
Il Consiglio ha poi affrontato il riequilibrio di bilancio, «in una situazione difficile – ha spiegato il primo cittadino – che porta a rivedere i capitoli di spesa», dato sostanzialmente il minor gettito degli oneri di urbanizzazione dai 5,9 milioni previsti a 4,8.
«Sono arrivate le entrate compensative per la rimozione dell’Ici?» ha chiesto Lucini. Palazzo Cernezzi chiede annualmente 8,7 milioni di euro di compensazione per la perdita delle entrate dell’Ici, ma, come ha dichiarato il ragioniere capo Raffaele Buononato, non è ancora stato saldato il 2008 e non è arrivato nulla per il 2009. La Ticosa continua ad essere considerata un’entrata e quindi per Gaffuri è il taglio dell’Ici da parte del Governo Berlusconi che ha messo in ginocchio il Comune, il cui bilancio stava in piedi solo grazie agli oneri di urbanizzazione, alle monetizzazioni, alle multe.
Frecciate sono arrivate da Rapinese: «nella lettera secretata di Multi ci sono elementi che possano far dare a noi consiglieri un giudizio sul riequilibrio in maniera più consapevole?». Secca la risposta del sindaco: «la delibera di riequilibrio è stata approvata in Giunta prima della lettera della Multi». Il consiglierei di Area 2010 ha poi rincarato la dose «sulle paratie non sappiano se applicare l’Iva al 10 o al 20 per cento [così come dichiarato da Buononato], su 12 milioni di spesa fa una differenza di 1,2 milioni, come fate a portare un bilancio senza neanche sapere quali saranno le spese?»
Come da copione la maggioranza ha approvato il riequilibrio, con l’astensione e il voto contrario delle minoranze. [Michele Donegana, ecoinformazioni]