Più di 500 persone alla fiaccolata per la legalità
Pienamente riuscita, giovedì 7 ottobre a Como, la manifestazione promossa dal Pd e da un ampio ventaglio di associazioni, sindacati e forze politiche, anche del centrodestra, per ricordare Angelo Vassallo. Grande la partecipazione e la condivisione degli interventi. Guarda la galleria di foto di Claudio Fontana. Attorno alle 20 in largo Spallino, di fronte al Tribunale di Como, si erano già radunate un centinaio di persone, che sono andate aumentando fino a superare le cinquecento unità. Fra di loro rappresentanti regionali, provinciali e comunali del Partito democratico, che ha organizzato la fiaccolata, ma anche altri consiglieri comunali di Como, la cui seduta è stata sospesa per permettere la partecipazione all’iniziativa, ed esponenti delle numerose associazioni, sindacati e comitati che hanno aderito a questo appello per la legalità. Il sindaco Bruni non era presente a causa di un problema alla schiena che lo ha bloccato a letto. La manifestazione è stata aperta da Luca Corvi segretario provinciale del Pd che ha ringraziato le associazione, i sindacati e le forze politiche e le singole persone che hanno aderito all’iniziativa. «Le tue idee camminano con noi», questo lo slogan presente sullo striscione che apriva il corteo e sulle immagini che ritraevano il sindaco di Pollica, comune del Cilento, Angelo Vassallo, ucciso da nove colpi di pistola nella notte dello scorso 6 settembre. Giuseppe Cilento, sindaco di San Mauro Cilento; lo ha ricordato come «una figura straordinaria nella sua semplicità, mosso da una grande curiosità in tutto quello che faceva, cercando sempre di stare vicino ai cittadini e ai loro bisogni».«Nel nostro paese, l’Italia, in questo momento – ha sottolineato – c’è un grande bisogno di coesione e solidarietà; sarebbe vano, per questo, incontrarsi qui stasera e poi dimenticare tutto. Questa manifestazione può avere un senso se da qui si parte per tessere un percorso comune e unitario, per vincere insieme contro le violenze e le ingiustizie dell’illegalità». Il corteo, illuminato dalle fiaccole in mano ai cittadini che lo componevano, si è quindi spostato dentro la città murata per fare tappa davanti alla prefettura, dove la parlamentare comasca del Pd Chiara Braga ha spiegato come la presenza di organizzazioni di stampo mafioso sia un problema per la Lombardia e la provincia di Como e che per affrontare questa realtà non bastano l’impegno delle forze dell’ordine, l’unità del mondo istituzionale e imprenditoriale, ma serve soprattutto un fronte culturale che coinvolga ogni cittadino. Anche il senatore Giuseppe Lumia, della commissione antimafia, ha espresso la stessa necessità: «Dobbiamo far diventare la lotta alle mafie una vera e seria priorità nazionale. Non basta più l’antimafia del giorno dopo, quella che segue gli omicidi eccellenti, in ultimo quello di Vassallo, ma il salto di qualità verrà fatto con l’antimafia del giorno prima, che prevede e previene delitti e sacrifici eroici. L’errore è quello di aprire gli occhi solo quando ci sono i morti, mentre serve attenzione sin da quando arrivano i soldi delle organizzazioni mafiose». La classe dirigente del paese deve sapere coniugare in ogni attività la legalità e lo sviluppo e «tutti noi dobbiamo meritarci il sacrificio di Angelo Vassallo, con una moderna e inedita lotta alle mafie». Il corteo si è poi spostato fino in piazza Duomo, dove, dopo la lettura del messaggio inviato dal vescovo di Como Diego Coletti, il vice sindaco di Pollica, Stefano Pisani, ha ricordato così il suo compaesano: «Angelo Vassallo era una persona normale, con pregi e difetti, che con la sua passione è riuscito a ridare futuro là dove qualcuno pensava non ci potesse essere. Il Cilento è fatto di persone forti e piene di passione, che amano affrontare gli ostacoli per continuare a percorrere la strada della normalità e dimostrare che esiste un Sud che lavora e crede nel futuro. Ciò che ho imparato, stando in questi anni a fianco di Angelo, è che la legalità la fa ciascuno di noi, non è un vessillo da innalzare in momenti particolari ma è fatta di quotidianità nei gesti, a partire dal rispetto degli altri. Il benessere collettivo è il primo strumento per raggiungere lo sviluppo, per questo chi amministra ha l’obbligo di dare tutto se stesso. Purtroppo, solo dopo che è morto hanno capito che Angelo era una persona speciale». La manifestazione, dopo l’intervento del capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia Luca Gaffurisi che ha ribadito l’impegno per la legalità contro le mafie, si è conclusa con le parole di Luigi Lusenti dell’Arci che ha ricordato la diffusa azione delle mafie anche in Lombardia e ha preannunciato la tappa della Carovana antimafia a Como nell’aprile del 2010 e di Celeste Grossi, vicepresidente del Coordinamento comasco per la Pace, che ha confermato l’impegno delle 40 amministrazioni comunali e delle cinquanta associazioni aderenti al sodalizio pacifista lariano per lo sviluppo di una cultura di legalità capace di contrastare anche le piaghe dell’evasione fiscale e del lavoro nero così diffuse nel nostro territorio. [Tommaso Marelli, ecoinformazioni]