L’Arci di Como: riprendere il confronto sul Tav

In Val Susa un dialogo è possibile e necessario: l’appello di esponenti della società civile e delle istituzioni. L’Arci di Como invita a firmare l’appello nazionale perché finalmente in Val di Susa vengano si abbandoni la pratica del manganello come forma di azione politica di un governo tecnico, si dia finalmente ascolto alla comunità scientifica contraria ad un’opera inutile, costosa e dannosa.  «Dopo mesi in cui la politica ha omesso il confronto e il dialogo necessari con la popolazione della valle, la situazione di tensione in Val Susa ha raggiunto il livello di guardia, con una contrapposizione che sta provocando danni incalcolabili nel fisico delle persone,… nella coesione sociale, nella fiducia verso le istituzioni, nella vita e nella economia dell’intera valle. Ad esserne coinvolti sono, in diversa misura, tutti coloro che stanno sul territorio: manifestanti e attivisti, forze dell’ordine, popolazione (…) La contrapposizione e il conflitto possono essere superati solo da una politica intelligente, lungimirante e coraggiosa.
Chiediamo quindi di approfondire i problemi ascoltando i molti “tecnici” che da tempo stanno studiando il problema, di non deludere tanta parte del Paese, di dimostrare con i fatti che l’interesse pubblico viene prima di quello dei poteri forti. Lo chiediamo con forza e con urgenza, prima che la situazione precipiti ulteriormente». L’Arci di Como invita tutti i suoi soci a firmare l’appello su: http://www.italiabenecomune.eu/. Il testo completo e l’elenco dei primi firmatari, tra cui Paolo Beni (presidente nazionale Arci) e su www.arci.it.

3 thoughts on “L’Arci di Como: riprendere il confronto sul Tav

  1. No. La politica del manganello non è quella del governo, ma quella delle frange violente, che il movimento non ha saputo – o voluto – isolare. Il dialogo c’è stato, è durato dieci anni, ha portato a importanti modifiche. Dire che “la comunità scientifica” è contraria è molto scorretto: nella comunità scientifica vi sono pareri favorevoli e contrari, non contrabbandiamo un unanimismo inesistente. E siamo alle solite: si finge di ignorare che “ascoltare” e “accettare” siano cose assai diverse.

  2. Grazie per la segnalazione dell’errore del link. Adesso è giusto.

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