Francesca Zajczyk: «Un voto per la donna è un voto per la città»

Una cinquantina di persone hanno partecipato martedì 17 aprile, presso la sala della fondazione Avvenire, all’incontro Como al voto: la passione e i talenti delle donne per cambiare passo, proposto dalla lista Amo la mia città e condiviso dall’intera coalizione di centrosinistra. Sono intervenuti Mario Lucini, alcune candidate consigliere e Francesca Zajczyk, docente all’Università Bicocca e delegata dal sindaco di Milano alle Pari Opportunità.Uno sguardo differente di genere per la città di Como. Questo il messaggio  dell’incontro organizzato dalla lista civica Amo la mia città ed esteso a tutta la coalizione che appoggia Mario Lucini. In vista delle prossime elezioni, le candidate consigliere delle liste di centro sinistra si sono interrogate sulle molte sfaccettature della partecipazione politica delle donne, e ne hanno discusso assieme a Francesca Zayczyk,  autrice, assieme ad Assunta Sarlo, del libro Dove batte il cuore delle donne? 

Gisella Introzzi, nell’introduzione, ha mostrato alcuni dati riguardo al numero di candidate nelle liste elettorali:«nel centrosinistra  arrivano al 40 %, nella destra invece il numero è molto più basso. Bisogna interrogarsi sulle motivazioni che spingono le donne a rifiutare la partecipazione politica. Sicuramente  i tempi di lavoro e di vita di una donna lasciano meno spazio all’impegno politico, inoltre  c’è una visione discriminante in politica non ancora superata».

Francesca Zajczyk, docente all’Università Bicocca e delegata dal sindaco di Milano alle Pari Opportunità, ha parlato dell’esperienza fatta con la giunta Pisapia : « L’anno scorso è stato compiuto, durante le primarie, un percorso di crescita in cui il mondo femminile meneghino è uscito dal silenzio». Il processo è stato possibile grazie anche all’impegno di Pisapia«All’inizio nel programma non c’era nessun riferimento alle donne. La sensibilità di Giuliano nei confronti delle politiche di genere è cresciuta in campagna elettorale, questo per dire che anche i maschi più illuminati e sensibili faticano a capire fino in fondo l’importanza di queste tematiche. Il prossimo obiettivo – ha concluso Zajczyk – è riuscire ad avere un consiglio comunale paritario. Anche se bisogna stare attenti, essere donna non significa avere per forza uno sguardo di genere».

Il sindaco Mario Lucini ha sottolineato come la concretezza, spesso assente in politica, sia una prerogativa delle donne:  «La esercitano quotidianamente, per questo in politica c’è molto bisogno di loro e della loro competenza». Ritorna poi sui dati presentati all’inizio del dibattito: «Il quadro della situazione dato da Introzzi  dimostra che dobbiamo ancora camminare parecchio. Io sto imparando molto, grazie anche all’impegno femminile nei gruppi di lavoro».

Chiara Bedetti, candidata con la lista Amo la mia città, ha presentato alcune proposte emerse durante il lavoro svolto con i diversi gruppi per la stesura del programma: «Una città che ascolta le donne è una città vivibile, che sa viversi il tempo delle relazioni e il tempo per sè. Fra gli obbiettivi ci siamo posti l’ introduzione di un bilancio di genere e la valorizzazione delle donne all’interno dell’amministrazione comunale ».

A conclusione dell’incontro, sono intervenute cinque candidate consigliere, una per ogni lista che appoggia la candidatura a sindaco di Mario Lucini.  Andrée Cesareo (Partito democratico),  ha sottolineato l’importanza del sentimento e della dimensione collettiva della politica: «bisogna stare tutti assieme per cambiare le cose». Celeste Grossi (Paco – Sel) ha proposto alle altre donne di prendersi un impegno: «dopo le elezioni, dobbiamo  continuare a stare assieme, rispettando le nostre differenze, facendole convivere senza arrivare a conflitti distruttivi. Come giustamente ha detto Francesca, non basta essere donne, a Como ci sono due candidate sindaco e non le voterò. Voterò le donne che porteranno avanti le stesse mie istanze, quelle con cui è possibile fare un percorso assieme». Valeria Guarisco (Lista como civica) ha parlato invece di smart city: «in un approccio di città intelligente, è importante che la nostra  venga fuori e che sia messa al servizio della comunità».Letizia Romani (Italia dei valori) ha letto invece una lettera di un gruppo di famiglie impegnate per impedire la chiusura di un asilo nido: «dobbiamo riuscire a creare una città che consenta alle donne di poter conciliare famiglia, politica e lavoro». Ida Paola Sozzani (Amo la mia città) ha proposto penalizzazioni per alcune liste: «quelle con poche donne devono essere dichiarate irricevibili. L’incontro di oggi però dimostra già come la sensibilità sia cambiata. Si è tornati, finalmente, a parlare delle donne in politica» [Andrea Quadroni, ecoinformazioni]

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