Gisella Introzzi

Vitali e palliative

Una serata piena di vita quella regalata alla città dall’associazione Accanto il 12 novembre nella sala Musa dell’associazione Carducci. L’iniziativa La condizione umana, aperta dalla presidente di Accanto Gisella Introzzi e condotta da Alessio Brunialti, ha raggiunto molti obbiettivi: evidenziare con una sala gremita che la città riconosce alle cure palliative e più in generale alla solidarietà umana nella fase terminale della vita un’importanza particolare; presentare esperienze di operatori/trici  sanitari/e  e volontari/e   che hanno illustrato quando grande possa essere il sostegno  – nel momento più difficile della vita – offerto dalle cure palliative e dall’empatia tra i pazienti, i loro familiari e le persone che li/ le sostengono; far cogliere, grazie al concerto Omaggio a Enzo Iannacci con D’Altrocanto, Marco Belcastro e Luca Ghielmetti con Franco Piccolo,   come si possa affrontare il tema drammatico dell’estrema prossimità alla morte sostenendo e rafforzando la voglia di vivere. (altro…)

Amo la mia città libera/ La dichiarazione di Eva Cariboni



consiglio13ottobremodNel primo Consiglio comunale di Como dopo l’inserimento in giunta di Frisoni e Marelli e la decurtazione delle deleghe a Iantorno e Introzzi che si è dimessa, Eva Cariboni, Amo la mia città, : «Ci sentiamo liberi di decidere di volta in volta la nostra posizione» [leggi la dichiarazione]. Critiche di Paco-Sel alla gestione del rimpasto e solidarietà a Gisella Introzzi.

 

Dopo la nuova composizione della Giunta a Palazzo Cernezzi decisa dal sindaco Mario Lucini la lista civica che si è presentata nella coalizione che ha vinto le elezioni, Amo la mia città, si smarca dalla maggioranza.

Già nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 13 ottobre Ada Mantovani, Adesso Como, ha ringraziato per il lavoro svolto l’assessora dimissionaria di Amo la mia città Gisella Introzzi, mentre Luca Ceruti, M5s, ha attaccato: «Sono uscite due donne e sono entrati un uomo e una donna, ma allora tutta questa attesa per rispettare la differenza di genere in Giunta in realtà non era un problema». Piena anche da Paco-Sel la solidarietà a Introzzi e ferma la presa di distanza anche sui modi con i quali è stato gestito il rimpasto espressa dal capogruppo Luigi Nessi.

La rappresentante della lista civica, Eva Cariboni, ha preso la parola [leggi la dichiarazione] per definire la posizione della lista nei confronti della maggioranza. Ha ricordato la difesa dell’assessora dimissionaria dagli attacchi negli ultimi mesi e rilevato che il «depotenziamento delle deleghe è una sfiducia nei nostri confronti», così come ha scritto l’interessata in una lettera aperta. Una sfiducia che è arrivata attraverso un «metodo non crediamo rispettoso per degli alleati». Di qui la sensazione che «la nostra presenza in maggioranza non più ritenuta importante» e la decisione, su temi specifici al di là di quello che era il programma elettorale, di sentirsi «liberi di decidere di volta in volta la nostra posizione».

Amo la mia città si è presentata in aula con alcuni sostenitori tra i quali l’ex consigliere Marco Servettini e l’ex assessora Introzzi in un clima comunque sereno, con tanto di saluti da parte di consiglieri e assessori di maggioranza e dello stesso sindaco che si è detto rammaricato delle dimissioni e ha ribadito che non c’è nessuna relazione fra il passaggio di deleghe e la lettera, «assolutamente non condivisibile», delle organizzazioni sindacali contro l’ex assessora al Personale. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Le ragioni di Gisella Introzzi

logointrozziCon un’accorata lettera aperta   «Alle mie elettrici, elettori, simpatizzanti, amiche, amici. A tutti: cittadine e cittadini» che non apre fronti polemici ma propone un’analisi politica dei fatti Gisella Introzzi ripercorre la sua avventura di assessora nel governo Lucini e illustra i motivi delle dimissioni. Scelta determinata dal ridimensionamento del suo ruolo conseguente al rimpasto che, oltre a segnare una svolta politica della giunta Lucini, ha mostrato drammaticamente l’assenza di dialogo e di procedure condivise e partecipate  dalle forze politiche della coalizione di centrosinistra e della giunta con decisioni assunte in solitudine dal sindaco che per la sostanza e i modi con cui sono state prese non potevano che creare gli effetti ottenuti. Leggi nel seguito il testo della lettera pubblicato nella News della lista Amo la mia città.

«La notizia delle mie dimissioni è ormai nota. La mia avventura – iniziata esattamente tre anni fa, l’11 ottobre 2011, quando mi sono presentata per le Primarie a candidata Sindaco, onorata dall’avere al mio fianco il professor Valerio Onida – si è conclusa ieri con le mie dimissioni dall’incarico che il Sindaco Lucini mi aveva conferito il 30 maggio 2012.

E’ stato un triennio intenso, faticoso, denso di passaggi inaspettati, ricco di nuove conoscenze e di soddisfazioni personali.

A voi tutti sento il dovere di provare a spiegare in maniera diretta le ragioni delle mie dimissioni e di scusarmi se non ho ritenuto di poter andare oltre.

La mia scelta è sempre stata unicamente quella di mettere a disposizione della mia città il bagaglio di esperienze e di relazioni costruito in una lunga esperienza professionale. Questo è quello che tanti amici e conoscenti mi avevano chiesto di fare ed è ciò che ho fatto con lealtà e senza risparmio di energie.

Come ho scritto nella lettera di dimissioni consegnata al Sindaco “considero un grande onore aver potuto lavorare a favore della nostra bellissima città”.

Ovviamente non sono e non mi ritengo al di sopra delle critiche, ma non credo nemmeno che ci siano errori o mancanze che mi possano essere addebitati nella gestione della delega al personale. In ogni caso avrei desiderato discuterne, con la serietà che il tema necessita.

La scelta di assegnare ad altri parte delle mie deleghe per far posto a due nuovi ingressi al posto della unica dimissionaria (Giulia Pusterla), credo che riveli da sola quali fossero le logiche sul tavolo.

E che il “passo indietro” fosse chiesto a me, in base alla valutazione del minor peso politico della lista Amo la Mia Città, è altrettanto evidente. L’intervista rilasciata a inizio settembre dal Segreterio cittadino del PD lo aveva apertamente dichiarato.

Non ho dato peso a polemiche strumentali, amplificate dalla stampa, e ho continuato a lavorare responsabilmente, riconoscendo nel Sindaco l’unico titolato a prendere decisioni.

Di fronte alla scelta comunicatami giovedì pomeriggio dal Sindaco (poco prima di firmare un atto già predisposto) non potevo che trarne le dovute conseguenze. Non ho mai pensato di restare “attaccata alla sedia” a tutti i costi.

Mi scuso con tutti voi per non essere stata più incisiva, magari anche più prepotente e “furba”. Ma continuo a credere in una politica fatta correttamente, con rispetto, con dialogo e confronto, con proposte e soluzioni costruite su un’attenta lettura dei fatti, sulla considerazione primaria delle esigenze dei cittadini. Se non c’è spazio per questa politica non serve cambiare e adattarsi a metodi altrui (questa è la mia risposta a chi mi dice “ma con le tue dimissioni hai fatto il loro gioco”).

Con tutti voi mi impegno a non “lasciar perdere”, a lavorare – in altri modi, in altre sedi – perché la buona politica torni a farsi sentire, perché cresca la partecipazione dei cittadini attorno alle scelte che decidono delle loro condizioni di vita. L’esperienza fatta in questi due anni di amministrazione comunale non è stata vana.

Chiudo con poche parole sul mio giudizio sull’operato della Giunta nei due anni trascorsi. Me l’hanno chiesto i giornalisti ma non ho voluto alimentare strumentalizzazioni.

Tutta la Giunta ha operato con impegno e senza interessi personali. Questo non è poco. E non trovo che ci siano state contrapposizioni personali. Certo ci sono personalità diverse, esperienze e percorsi politici ed esistenziali distanti, obiettivi personali differenti. Ma questo è legittimo e normale: ho sempre ritenuto che le differenze siano una ricchezza e non un limite.

Ciò di cui ho avvertito la mancanza è la nostra capacità di governare queste differenze, di far nascere e coltivare un approccio comune ed inter-assessorile per la analisi e la soluzione di problemi che sono, inevitabilmente, di grande complessità.

Approccio interdisciplinare ancor più necessario all’interno di una macchina comunale sviluppatasi per compartimenti stagni (e molto spesso in contrapposizione fra loro) e di fronte a problemi enormi ereditati dalla precedente amministrazione. Problemi che solo in parte sono emersi nella cronaca quotidiana e che si annidavano in questioni lasciate per anni nei cassetti.

Questioni che per essere risolte – complice una iperfetazione di norme legislative immaginate per semplificare e contrastare comportamenti scorretti che di fatto portano all’esasperazione delle procedure burocratiche – richiedevano di predisporre nuovi atti regolamentari (quanta fatica, ad esempio, per arrivare a poter accettare donazioni e collaborazioni dei gruppi di volontariato!).

La complessità e la frantumazione ci hanno assillato e rallentato. Il nostro tempo collegiale si è troppo spesso soffermato su questioni minori (patrocini di poco rilievo e cause per risarcimento danni), senza impostare un lavoro approfondito di analisi e di costruzione delle risposte ai grandi problemi.

Ho poi personalmente sofferto la difficoltà di far percepire la necessità di un metodo nella costruzione di un diverso modello organizzativo (fatto di persone, di procedure, di innovazione tecnologica, di formazione). L’organizzazione è affrontata essenzialmente solo come spostamento di nomi e di caselle o elencazione di procedimenti.

Il mio rammarico è anche quello di lasciare a metà del guado i collaboratori che con me stavano lavorando su versanti importanti (l’ultimazione dei lavori al mercato coperto e la realizzazione di un nuovo centro di iniziative imprenditoriali aperte a giovani e nuove attività, i progetti di rivitalizzazione e sviluppo dell’attrattività turistico-commerciale in città, nuovi eventi di promozione del nostro territorio, la diffusione di servizi basati sulle nuove applicazioni informatiche e così via).

Ai miei più stretti collaboratori esprimo un profondo senso di gratitudine per lo slancio con cui hanno seguito la proposta di sviluppare nuovi progetti, di assumere un atteggiamento di apertura alle novità, anche quando questo ha richiesto maggior impegno.

Ho sentito la necessità di condividere con voi queste considerazioni, non certo alla ricerca di giustificazioni, ma perché la consapevolezza della situazione in cui ci si muove è determinante per leggere e comprendere le decisioni.

A tutti nuovamente un grande grazie per la fiducia che mi è stata concessa e l’impegno a lavorare, insieme ad Amo la Mia Città e a quanti altri condividono il desiderio di una città “bella, giusta e solidale” (erano le parole del programma elettorale della nostra lista), per rendere migliore la nostra vita privata e sociale. Un saluto cordiale.  Ps: avrei certamente dovuto trovare più tempo per mantenere un dialogo costante con tutti voi; sapete che se non l’ho fatto non è stato né per pigrizia né per “distacco”. Le ore e le energie sono terribilmente poche rispetto al bisogno». [Gisella Introzzi]

Palazzo Cernezzi/ Se Introzzi piange Lucini non ride

GISELLA INTROZZI1È durata meno di 24 ore la nuova composizione della giunta Lucini con l’inserimento di Paolo Frisoni (sgradito a Paco-Sel per i suoi trascorsi politici) e della segretaria provinciale del Pd Savina Marelli (gradita a tutta la coalizione di centrosinistra). Se giovedì 9 sera erano nove i componenti della nuova giunta venerdì 10 ottobre mattina sono nuovamente diventati/ e otto (5 uomini e 3 donne) con le dimissioni di Gisella Introzzi le cui deleghe erano state dimezzate nel rimpasto. Comprensibile la scelta della Introzzi che ha visto diminuire il suo ruolo nella giunta nonostante il conflitto con i sindacati per la gestione del personale avesse trovato un primo chiarimento proprio ieri e sul tema avesse ricevuto il pieno sostegno del sindaco.

Lucini intervenendo venerdì 10 ottobre per presentare la nuova giunta ha ringraziato Introzzi dichiarandosi  «sinceramente rammaricato della scelta perché ho apprezzato il suo lavoro in questi due anni e la ringrazio per questo. Avevo ritenuto opportuno e utile completare l’ambito di impegno dell’assessore Introzzi nell’ambito delle attività commerciali e produttive con la delega al Marketing territoriale e quindi mi è sembrato opportuno assegnare il Personale al neo assessore Savina Marelli».

Quindi la maggioranza ha nuovamente perso un pezzo e la catena di dimissioni illustri da Pusterla a Fragolino, da Servettini a Introzzi è imbarazzante segnale di una collegialità delle decisioni che sembra non essere nel dna di questa amministrazione.

Non è ancora noto quale sarà l’atteggiamento verso la maggioranza dell’unica consigliera di Amo la mia città né come reagirà Paco-Sel che aveva giudicato negativamente la proposta di Frisoni al Bilancio e chiedeva che il rimpasto non costituisse l’occasione per giudizi sommari su alcuni assessori.

Frisoni e Marelli nella giunta Lucini/ A Magni anche Pace e Pari opportunità

savina marelliCon la nomina di Paolo Frisoni, già esponente del centrodestra, si sposta ancora più al centro e volge a destra la barra del governo della città di Como. La scelta di Mario Lucini di nominare Paolo Frisoni (ex Dc e Udc) era già certa da tempo ora è ufficiale chiudendo il lunghissimo interim dell’assessorato al bilancio per mesi tenuto dallo stesso sindaco. Una scelta che aveva già ottenuto il placet da tutte le forze politiche della maggioranza di centrosinistra salvo Paco-Sel e che per il Pd viene controbilanciata da l’incarico per Savina Marelli, segretaria provinciale del Pd e gradita a tutta la coalizione. A Marelli vengono affidate deleghe precedentemente gestite dall’unica assessora di Amo la mia città Gisella Introzzi mentre Marcello Iantorno del Pd cede all’esponente di centrodestra Frisoni la delega per la Sicurezza civica.  La vicesindaca Silvia Magni del Pd guadagna invece la delega alle Pari opportunità, precedentemente appannaggio dell’assessora al Bilancio, e quella a Pace e gemellaggi precedentemente in capo direttamente a Lucini.  Il governo di Como  conta complessivamente ora 9 assessori e perde la pariteticità tra i generi contando in giunta 4  donne  e 5 uomini.  Leggi nel seguito le nuove deleghe.

Di seguito i nuovi incarichi: a Silvia Magni vanno le funzioni di vicesindaco, nonché le deleghe nei settori Politiche Educative, Università, Politiche Giovanili, Tempi della Città, Promozione della Partecipazione, Pace e gemellaggi, Pari Opportunità, Rapporti con il Consiglio Comunale; a Luigi Cavadini le deleghe a Cultura, Biblioteca, Musei, Grandi Eventi, Turismo, Sport; a Daniela Gerosa Mobilità e Trasporti, Acque e Strade, Edilizia Pubblica, Verde e Arredo urbano, Servizi parchi e giardini; a Marcello Iantorno i settori Patrimonio, Casa e Politiche Abitative, Provveditorato, Servizi Demografici ed Elettorali, Archivio e Protocollo, Servizi Cimiteriali, Legalità, diritti e trasparenza; a Gisella Introzzi Politiche Economiche e del Lavoro, Attività Produttive e Cooperazione, Artigianato, Commercio e Moda, Sportello Unico Attività Produttive, Finanziamenti Pubblici e Comunitari, Marketing territoriale; a Bruno Magatti Politiche Sociali e di sostegno alla famiglia, Solidarietà e inclusione sociale, Piani di Zona, Sanità e Igiene, Ecologia ed Ambiente; a Lorenzo Spallino Pianificazione Urbanistica, Edilizia Privata, SUAP ex art. 5 D.P.R. 447/1998 s.m.i., Sistema Informativo Territoriale, Informatizzazione, Portale web comunale, Digitalizzazione procedure, Statistica; a Savina Marelli Aziende e Partecipazioni, Risorse Umane e Organizzazione, Controllo di gestione; a Paolo Frisoni Bilancio, Politiche Finanziarie e Tributarie, Polizia Locale, Sicurezza Civica, Protezione Civile. In capo al sindaco, Mario Lucini, sono i settori Affari Generali e Legali, Pianificazione strategica, Relazioni Internazionali, Comunicazione, Urp, Grandi Opere.

 

Introzzi replica ai sindacati

GISELLA INTROZZI1Le organizzazioni dei lavoratori si sono lamentate in una lettera aperta della mancanza di confronto e dell’uscita sulla stampa dell’assessora del Comune di Com che risponde: «Non ho rilasciato alcuna intervista, il giornale ha dato conto della mia audizione in commissione Illustrati dati e forniti chiarimenti, già presentati e discussi con le rappresentanze dei dipendenti».

 

«Rispondo alla lettera aperta ricevuta dalla rappresentanza sindacale del Comune di Como per precisare che non ho rilasciato alcuna intervista e che l’articolo apparso sulla Provincia, si basa sull’audizione svoltasi lunedì 6 ottobre nell’ambito della Commissione consiliare I, ripresa dalla giornalista presente all’incontro – replica l’assessora al Personale di Palazzo Cernezzi Gisella Introzzi –. In tale circostanza non è stato esposto alcun programma di riorganizzazione del Comune di Como. Sono invece stati forniti dati e chiarimenti sulla situazione del personale: revisione della pianta organica, dinamica di cessazioni ed assunzioni, contenuto del piano occupazionale 2014 e suo stato di attuazione. Tutti provvedimenti che sono stati, a suo tempo, presentati e discussi con i sindacati. I progetti di razionalizzazione allo studio, che non hanno effetto sui dipendenti in servizio, saranno – come è sempre avvenuto e come è stato precisato anche nel corso della seduta di lunedì – oggetto, a tempo debito, di un confronto preliminare con le rappresentanze sindacali». [md, ecoinformazioni]

Riorganizzazione dipendenti Comune di Como, contrari i sindacati

facciatapalazzocernezzi«Nel merito – scrivono in una lettera aperta Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e la rappresentanza sindacale –  non capiamo la scelta di eliminare le categorie basse, come se fossero lavoratori di serie B; non condividiamo la scelta di puntare solo su alcune fasce senza aver chiarito quale sia il progetto che sostiene tale decisione. Sicuramente non ci rasserena il discorso di eliminazione delle stesse coniugato con il termine “razionalizzazione” per quanto riguarda la refezione scolastica. Per ulteriori considerazioni attendiamo di essere urgentemente convocati e che ci venga fornita la proposta»

Scrivono i sindacati: « Scriviamo una lettera aperta sulla riorganizzazione del Comune di Como poichè l’assessora Introzzi, che si era impegnata formalmente a confrontarsi con la rappresentanza sindacale prima di rendere nota la riorganizzazione, ha, invece, scelto di comunicare ai giornali ciò che intende fare.
Questo atteggiamento non rappresenta sicuramente un passo distensivo nelle difficili relazioni tra Introzzi, sindacati e dipendenti comunali: non ascoltare cosa hanno da dire i Rappresentanti dei lavoratori significa assumere delle decisioni verticistiche, elaborate solo concettualmente senza tenere conto dei suggerimenti di chi lavora quotidianamente per offrire servizi alla cittadinanza.
Nel merito: non capiamo la scelta di eliminare le categorie basse -come se fossero lavoratori di serie B -, le quali costituiscono un tassello importante per la macchina comunale; non condividiamo la scelta di puntare solo su alcune fasce senza aver chiarito quale sia il progetto che sostiene tale decisione. Sicuramente non ci rasserena il discorso di eliminazione delle stesse coniugato con il termine “razionalizzazione” per quanto riguarda la refezione scolastica.
La rappresentanza sindacale ricorda che, ad oggi, il costo complessivo del buono pasto per il Comune di Como è inferiore a quanto c’è sul mercato provinciale e che, per un’ottimizzazione del servizio, chiede da tempo incontri per confrontarsi sulla proposta di accorpamento dei punti cottura, questa sì una vera razionalizzazione, non ottenibile, sicuramente, con l’esternalizzazione del servizio che ci vede totalmente contrari.
Per ulteriori considerazioni attendiamo di essere urgentemente convocati e che ci venga fornita la proposta». [aq, ecoinformazioni]

Amo la mia città/ Inaccettabile la sfiducia del Pd

GISELLA INTROZZI1Amo la mia città difende l’assessora Gisella Introzzi dalle nuove bordate che ne vorrebbero determinare l’allontanamento dalla Giunta del Comune di Como e invita il Pd «a un comportamento più trasparente e corretto nei confronti di una forza politica con cui condivide la responsabilità dell’amministrazione di Como, sottolineando che atteggiamenti di questo tipo, protratti nel tempo, non possono restare politicamente privi di conseguenze di cui il Pd si assume tutta la responsabilità». (altro…)

Diminuiranno i dipendenti comunali a Como

facciatapalazzocernezziLa Giunta ha approvato la nuova pianta organica di Palazzo Cernezzi.

 

«Come previsto dalle norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche ed in particolare in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 – spiega una nota del Comune di Como –, la Giunta, nella seduta di ieri [6 agosto], ha approvato la revisione della dotazione organica che stabilisce i contingenti massimi, per qualifica e per profilo professionale, entro cui può essere effettuato il reclutamento di personale, tanto per le esigenze ordinarie quanto per quelle straordinarie, attraverso eventuali rapporti di lavoro a tempo determinato».

«La scelta operata dalla Giunta prevede una riduzione della dotazione organica a 984 posti complessivi dai 1.041 dipendenti determinati con provvedimento del marzo 2010 – afferma l’assessora al Personale Gisella Introzzi –. Un calo del 5,5% che segna una decisa inversione rispetto al trend precedente (1.049 nel 2003, 1.050 nel 2006 e, appunto, 1.041 nel 2010 – fermandoci ad esaminare l’ultimo decennio). Il secondo elemento di rilievo riguarda la distribuzione di questo ridimensionamento, che riguarda, da un lato, le categorie più basse (A e B, per le quali è richiesta la sola scuola dell’obbligo e per le quali si attinge direttamente dalle liste di collocamento) e, dall’altra, i dirigenti, per i quali si scende da 24 a 19 posti (circa un terzo in meno rispetto al 2003, quando erano 25). Leggero incremento, viceversa, per le categorie C (titolo di studio richiesto per l’accesso tramite concorso: diploma) e D (richiesta la laurea)».

«Contenimento del turnover, anche per le restrizioni imposte dalle diverse norme in materia di finanza pubblica, e rafforzamento qualitativo della struttura, con forte investimento sulle competenze e su un più elevato livello di scolarizzazione – aggiunge Introzzi –. Tra il 1° gennaio 2012 ed il 31 luglio 2014 il numero dei dipendenti è sceso di ben 44 unità (pari al 5%), da 876 agli attuali 832 a tempo indeterminato. 832 dipendenti che, considerati 205 lavoratori che prestano lavoro part-time, corrispondono a 750 lavoratori full-time equivalenti».

«Sul fronte della spesa, la spesa per il personale si è ridotta del 5% tra il 2012 e il 2013 (dati di consuntivo: da 29.977.140 a 28.505.899 euro) ed è prevista in ulteriore calo nel preventivo 2014» sottolinea l’Amministrazione.

«L’incidenza delle spese di personale sulle spese correnti, pari al 26,40% nell’ultimo consuntivo riferito all’anno 2013 – prosegue l’assessora al Personale – è quasi la metà rispetto al limite del 50% imposto per legge per poter procedere a nuove assunzioni».

La diminuzione dell’organico si attuerà con i pensionamenti, «nei prossimi mesi, soprattutto considerando la media di età anagrafica piuttosto alta (50 anni in media, senza rilevanti differenze fra le diverse categorie) e l’avvicinarsi della conclusione del “blocco” dei pensionamenti derivanti dalla riforma Fornero». «Ci sono stati 15 pensionamenti dall’inizio del 2014 ad oggi ed ulteriori 5 sono previsti da qui alla fine dell’anno. Per l’anno 2015 sono già state accolte 5 domande – termina Introzzi –. È in questo quadro che l’amministrazione ha approvato nei mesi scorsi il piano occupazionale per l’assunzione di 16 figure nel 2014 (oltre a 2 trasformazioni da part-time a tempo pieno) e altre 14 nel 2015. Assunzioni che vanno tutte a sostituire uscite di figure a cui non è possibile rinunciare (per tutti si cita il comandante della polizia locale che arriverà nei prossimi mesi) e per le quali non esistono possibilità di attingere all’interno. Figure tutte per le quali è richiesto un titolo di studio superiore, ancora una volta a sottolineare una linea di progressivo innalzamento della preparazione scolastica e di ampliamento delle figure specializzate. Un processo di reclutamento contenuto nei numeri, qualificato nella preparazione e che consentirà di ringiovanire i ranghi del personale comunale, immettendo giovani con maggior familiarità con le nuove realtà/possibilità dell’Information Tecnology». [md, ecoinformazionni]

Video/ Presentazione ecoinformazioni 453

453Già on line sul canale di ecoinformazioni i video di Jlenia Luraschi della presentazione a La Feltrinelli di Como il 18 luglio  di Città in vetrina il tema del numero 453 di ecoinformazioni con gli interventi di Fabio Cani e Gisella Introzzi.

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