Consiglio comunale di Como: Aumenta l’Irpef
Dopo una serata di discussione la prima delle delibere per gli aumenti delle imposte comunali è passata, contrarietà delle minoranze che hanno cercato di difendere i redditi più alti
Sul turismo in città, nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 2 luglio, è intervenuto Luca Ceruti, M5S, che ha citato un articolo apparso sul Corriere di Como che sottolineava la mancanza di segnaletica turistica in città, mentre Marco Butti, Pdl, ha chiesto di intervenire per togliere la staccionata dal secondo lotto del cantiere del lungolago e sostituirla con una come quella posta nel primo lotto o «quantomeno di aprire gli oblò esistenti e magari aggiungerne un altro». Il consigliere si è quindi scagliato contro la decisione di aumentare il costo della sosta dopo la prima ora a S. Agostino: «Ho sentito alcuni dei commercianti che sono sorpresi, non ne sapevano nulla».
In una preliminare gli ha risposto il sindaco Lucini «abbiamo allineato le tariffe con il resto delle tariffe della zona centrale» e ha aggiunto «per gli utenti del commercio la sosta difficilmente eccede l’ora».
Lucini ha quindi parlato del problema delle fontane pubbliche «l’appalto per la manutenzione è scaduto a febbraio, un appalto ponte è stato fatto fino a maggio, e ora in attesa dell’approvazione del Bilancio non c’è un euro per intervenire. Vediamo se riusciamo a trovare delle misure alternative».
Sul Bilancio è intervenuta invece la capogruppo del Pdl Laura Bordoli «gli uffici non ci hanno dato ancora i documenti ci scusiamo se durante la discussione chiederemo delle pause per studiare le carte», ma un primo dato ha afatto sobbalzare la consigliera «dagli allegati pare che ci sarà un aumento delle tariffe del 10 per cento, è un errore?». «Sì, lo confermo» la veloce risposta del primo cittadino, zittito dal vicepresidente Enrico Cenetiemo, Pdl, che ha chiesto il rispetto del Regolamento e quindi l’impossibilità di un contradditorio in aula sulle preliminari.
Una nota di colore è stata data da qualche mugugno fra i banchi della maggioranza, e della Giunta, per le caraffe dell’acqua fra chi la voleva frizzante e chi fresca, qualcuno ha proposto di mettere almeno un po’ di ghiaccio per renderla più fresca.
Linee programmatiche
Dopo l’appello il presidente Franco Fragolino ha relazionato sulla decisione dell’Ufficio di presidenza in merito alla richiesta del capogruppo di Adesso Como Alessandro Rapinese di poter emendare e presentare degli ordini del giorno alle linee programmatiche presentate dal sindaco, il punto su cui si era interrotta la seduta precedente. Il documento è stato ritenuto non emendabile, una decisione che non ha soddisfatto Rapinese che ha chiesto un voto del Consiglio, che ha avvallato la decisione della Presidenza lasciando soli nella loro contrarietà i consiglieri di Adesso Como.
Scontate le dichiarazioni di voto favorevole di maggioranza e contraria minoranza salvo quelle della Lega Nord con il capogruppo Alberto Mascetti, che ha chiesto il coraggio all’amministrazione di «picchiare i pugni sul tavolo» con gli organi amministrativi superiori per difendere gli interessi cittadini e ha annunciato l‘astensione. Il provvedimento è quindi passato, con anche il voto favorevole di Mario Molteni, Per Como, vedendo così allargarsi formalmente la maggioranza di centrosinistra che sostiene Mario Lucini di un elemento arrivando a più dei due terzi dei consiglieri comunali.
Prezzi cessione aree
Senza colpo ferire è passata, con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione delle minoranze, la Delibera sui prezzi di cessione delle aree in proprietà e in diritto di superficie per il 2012 presentata dall’assessore Lorenzo Spallino: «Abbiamo fatto un semplice adeguamento Istat».
Adeguamento Irpef
L’assessora Giulia Pusterla ha quindi presentato la Delibera sull’aumento del’Irpef con una introduzione che ha toccato la situazione economica generale e i tagli del governo: «Ora tocca agi enti locali». Palazzo Cernezzi non toccherà le prime due fasce di contribuenti da 0 a 15mila euro e da 15 a 28mila euro che continueranno a pagare lo 0,2 per cento, aumenteranno la terza qualle da 29 a 55mila euro, dello 0,3 per cento, la quarta da 55 a 75mila euro, dello 0,6 per cento, e l’ultima, la quinta, da più di 75mila euro da 0,8 per cento. Percentuali che vanno applicate a scaglioni al reddito dei contribuenti che fino alla fascia di reddito interessata vedranno applicata l’aliquota corrispettiva per poi pagare sulla parte eccedente quella successiva.
Un provvedimento che assieme alla futura introduzione dell’Imu dovrebbe portare nelle casse comunali più di 20 milioni di euro, 2.880.000 euro di Irpef e 7.180.000 di Imu.
Molte le domande di chiarimento da parte delle minoranze con precisazioni sui numeri delle persone coinvolte (12.800 i cittadini in prima fascia, 21.500 in seconda, 10.200 in terza, 1.700 in quarta e 2.300 in quinta), agli importi di possibili aumenti per le prime fasce.
«Tutto il peso del provvedimento cade su 4mila persone, non sono d’accordo» ha detto Bordoli che si è lamentata di come il Comune abbia subito tagli indiscriminati da parte del Governo pur essendo un Comune virtuoso che ha sempre rispettato il Patto di stabilità. Sulla stessa lunghezza d’onda Rapinese «è vessato chi guadagna di più e sta già pagando di più, non vedo perché inasprire l’Irpef». Mascetti si è lamentato invece dell’iniquità di Imu e Irpef: «Per portare soldi alo Stato e al Governo, l’unica cosa che si è capaci di fare è tassare i cittadini». «Contrarietà di principio» ha espresso il capogruppo di Forza cambia Como Sergio Gaddi lamentandosi della pochezza dei tagli, «solo il 2 per cento», alla spesa corrente e che l’aumento di Irpef e introduzione dell’Imu incideranno negativamente su qualunque operazione di efficienza.
«Non sono decisioni facili – ha ammesso il capogruppo del Pd Stefano Legnani – anche per chi se ne assume la responsabilità politica». Per l’esponente democratico comunque l’aumento è contenuto e «per la fascia dai 29 ai 55mila euro ad esempio sarebbe sui 27 euro».
Ceruti ha chiesto la fattibilità per calcolare l’Irpef a seconda delle diverse tipologie lavorative dei contribuenti, una proposta bocciata perché fa rifermento alla normativa generale che il Comune non può toccare.
Nella replica anche l’assessora Pusterla si è lamentata della situazione e ha dichiarato di essersi messa «in una rete di assessori al Bilancio per un rapporto chiaro con lo Stato centrale». Ha dichiarato poi che Palazzo Cernezzi nel prossimo Bilancio prevede risparmi per 2 milioni e 205mila euro e chiesto di votare celermente il Bilancio in discussione nelle prossime sedute: «Perché sarebbe irresponsabile andare oltre agosto».
Non ritenuto correlato un ordine del giorno sulla diminuzione dei costi della politica presentato da Rapinese la delibera è stata messa ai voti e approvata dalla maggioranza, con l’astensione di Per Como (distintasi così dal resto della maggioranza) e del Movimento 5 stelle, e il voto contrario delle opposizioni. [Michele Donegana – ecoinformazioni]