Ore piccole a Palazzo Cernezzi
Approvato alle 2 di notte il Regolamento di contabilità. La maggioranza si ricompatta, astensione dell’opposizione. Viene ridotto di poco il contingentamento dei tempi e reintrodotto in una forma nuova la possibilità di subemendare
Sulla polemica nata sulla stampa locale per la mancata tinteggiatura delle scuole di via Brambilla è intervenuta l’assessora Daniela Gerosa nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 27 maggio. Un gruppo di genitori aveva dato la propria disponibilità per rimbiancare parte dell’edificio e il Comune ha garantito gli strumenti. Ma, e qui sta il disguido per l’esponente della Giunta Lucini, sono state troppe le adesioni e troppo poco il materiale recuperato dall’Amministrazione. Tanto da dover rimandare l’iniziativa di qualche giorno. Contro il nuovo paletto divisorio per permettere l’attraversamento dei pedoni in sicurezza all’inizio di via Segantini è intervenuto Mario Molteni, Per Como, «è pericoloso nella svolta con via Quasimodo», mentre Andrea Luppi, Pd, ha chiesto di «cambiare il sistema di incentivazione per i dirigenti comunali». Diego Peverelli, Lega, ha preso posizione contro il pagamento del posteggio all’Ospedale S. Anna, «a Lecco e Varese non si paga», e proposto provocatoriamente, «visto che c’è una discriminazione di costi fra chi è residente a S. Fermo e chi no», di far pagare un pedaggio a Como a chi viene da S. Fermo.
Sull’allargamento della Zona a traffico limitato è intervenuto il sindaco Mario Lucini scagliandosi contro «il volantino anonimo lasciato sui parabrezza delle macchine che dichiara falsità». Il volantino lamenta l’aumento dei posteggi a pagamento anche nelle zone della città alle pendici di Brunate. Il primo cittadino ha ribadito che solo la via Ferrari vedrà il passaggio dei posti da bianchi a blu.
Dopo un minuto di silenzio in ricordo di Mario Bianchi, rappresentante dell’associazionismo religioso in città, la seduta è iniziata con una polemica fra Peverelli e il presidente del Consiglio Franco Fragolino per la convocazione di una seduta straordinaria per discutere la mozione urgente di biasimo al sindaco proposta dal capogruppo di Adesso Como Alessandro Rapinese convocata per mercoledì 29 maggio. Una distriba ricomposta solo nel corso della nottata con una nova riunione dei capigruppo che ha deciso di spostare l’incontro alla settimana successiva.
La discussione è così ripresa sugli emendamenti, ma l’Assemblea si è bloccata, come da tradizione, per motivi procedurali, sulle modalità di emendamento della deliberazione, per diverso tempo. Vincenzo Sapere, Paco-Sel, ha proposto un ordine diverso da quello preventivato, ma dopo un blocco prolungato dei lavori dell’aula, con toni anche accesi, «il Regolamento non si interpreta si applica!» è intervenuto Peverelli all’indirizzo del presidente, ha ritirato la proposta.
Diversi dell’opposizione sono stati approvati all’unanimità per allungare i tempi a disposizione per analizzare i documenti, oltre a quelli degli interventi, l’eliminazione di ogni riferimento al direttore generale (una figura tolta per i Comuni delle dimensioni di Como), interventi migliorativi dello scritto, la possibilità di fare domande di chiarimento per iscritto. Altre proposte delle minoranze, sulle modalità di discussione, sono state invece bocciate. Tra gli altri anche un sull’allungamento dei tempi di discussione. Una scelta difesa da Lucini. «Sembra si stia facendo ci sa quale oltraggio alla democrazia – ha preso la parola, ricordando le tempistiche previste nei regolamenti di altri capoluoghi lombardi, in alcuni casi più ristrette –, non stiamo compiendo alcuna limitazione violenta degli spazi dei consiglieri comunali».
Il dibattito si è accalorato sulla possibilità di fare subemendamenti. Una richiesta di ben tre emendamenti diversi. Un primo di Bordoli, bocciato, che ha parlato di «Riduzione della democrazia», aggiungendo «noi abbiamo dimostrato di non fare ostruzionismo, ma deve esserci la volontà di farci esprimere». «Non abbiamo mai abusato della possibilità di fare subemendamenti» ha aggiunto. «È uno strumento per migliorare le delibere» ha aggiunto il capogruppo del Pdl Francesco Scopelliti, «si può sub emendare il Regolamento per il gas e non il Bilancio? – ha detto Rapinese – È serio? Secondo me no!» «Questa maggioranza toglie la possibilità di d’espressione e diventa vigliacca» ha rincarato Sergio Gaddi, Pdl. Un secondo di Rapinese, bocciato anch’esso, che ha abbandonato l’aula inveendo contro l’assessora Giulia Pusterla. Un terzo di maggioranza che introduce una nova modalità di presentazione durante la discussione degli emendamenti «credo sia opportuno che questo aspetta venga regolamentato» ha detto Pusterla. «Della proposta abbiamo parlato per t3 sedute in Commissione – ha detto il capogruppo di Como civica Marco Tettamenti – dove abbiamo dimostrato la nostra disponibilità a migliorarla con il nostro emendamento, ma la minoranza non ha ritenuto di volerlo fare». Di qui la proposta di «quanto più logico si poteva fare per la costruzione dei subemendamenti» che è stata approvata per punti dalla maggioranza (alcuni anche della minoranza).
Su proposta del capogruppo del Pd Stefano Legnani la maggioranza ha votato il prosieguo dei lavori ad oltranza. E la discussione, dopo un primo passaggio in scioltezza, data anche la stanchezza dei presenti, si è irrigidita dopo l’intervento di Luppi che ha voluto stigmatizzare ironicamente i comportamenti a suo dire scorretti delle minoranze chiedendo «più serietà quando si interviene», rimarcando «di aver sentito tante volte toni urtanti». Frasi che hanno indignato le opposizioni. La discussione è così proseguita fino alle 2 di notte quando la delibera è stata approvata da tutta la maggioranza con l’astensione dei pochi rappresentanti di minoranza rimasti in aula. [Michele Donegana – ecoinformazioni]