Un Groviglio di serpi/ l’incontro con Gad Lerner

Cantù-2014set12-01Circa duecento persone hanno assistito al secondo appuntamento di Groviglio di Serpi, mobilitazione organizzata e promossa da Anpi, Arci, Partito Democratico, Giovani Democratici, Prc, Pdci, Ali, L’Alta Europa con Tsipras, Fiom e Cgil contro la nuova edizione del Festival neofascista a Cantù(qui il programma delle iniziative). Ospite d’onore, il giornalista e scrittore Gad Lerner.

«Già solo il nome della manifestazione, Campo di Marte, è una provocazione, un segnale di qualcosa di profondo e incontrollabile. Viene da chiedersi se l’atteggiamento del sindaco di Cantù sia dettato solo dalla pubblicità o dal proprio istinto». Così Gad Lerner ha aperto il suo intervento al secondo appuntamento di Groviglio di Serpi, tenutosi nella serata di venerdì 12 settembre nel salone delle conferenze di Cantù e che ha visto ospiti anche i parlamentari Chiara Braga e Daniele Farina, l’esponente dell’Arci regionale Luigi Lusenti e il presidente dell’Anpi regionale Tullio Montagna, coordinati da Filippo Di Gregorio(qui e qui la sua introduzione) del Pd locale.

Il celebre giornalista(qui, qui, qui i video del suo intervento) ha così compiuto, al pari degli altri intervenuti, un’ampia panoramica sul’ attuale situazione della Destra radicale e su certe tendenze, di cui il festival canturino può essere ritenuto la punta di un iceberg in via di emersione: «C’è spazio a destra in tutta Europa, le elezioni del 25 maggio scorso lo dimostrano. Tra Salvini e Le Pen, tra Farage e Orban, il tema del nazionalismo, del binomio“sangue e suolo” sta trovando nuovamente forza».

Una situazione ancora più complessa nel nostro Paese, dove «c’è una mentalità reazionaria diffusa e radicata- ha continuato Lerner- ora abbandonata da una destra “istituzionale” in fallimento e molto appetitosa per quegli imprenditori politici specializzati nella paura.» Un esempio può essere la metamorfosi della Lega salviniana, che abbandonando le ossessioni celtiche ha abbracciato linguaggi estremi, tanto che «molti iscritti di Forza Nuova stanno passando proprio sotto il Carroccio». Il tutto in un momento estremamente complesso, «un “tempo di guerra”, dove è esplosa una «frattura profonda nella società italiana, un filo rosso che lega Genny o Carogna e i Forconi, l’assenza di prospettive per i nostri giovani e le derive della classe politica, il razzismo e l’impotenza della Stato di fronte a queste situazioni». «Bizzozero-ha concluso Lerner- ha così toccato un nervo scoperto, trasmettendo il pericolosissimo messaggio del “liberi tutti”».

Cantù-2014set12-04Un’ allarme fatto proprio anche dagli altri ospiti, a cominciare da Tullio Montagna (qui e qui per i video), che ha ricordato il processo di «normalizzazione dell’esperienza fascista in atto da tempo, dato dal fatto che in Italia una vera e propria riflessione sul Fascismo e su quello che ha significato non c’è mai stato. Non ci sono state epurazioni e condanne, e molti dopo il 25 aprile si riciclarono nella Repubblica. Quella componente della “afascista” della società italiana, indifferente e spesso connivente». Dal caso del membro del Tribunale della Razza divenuto componente della Corte Costituzionale all’intitolazione di vie e monumenti a Graziani ed altri criminali il passo quindi è stato molto breve, tanto da mettere in pericolo l’eredità ideale di quanti hanno dato la vita per l’antifascismo.

Come rispondere? Reagendo e applicando finalmente le leggi di contrasto, oltre a «quel baluardo che è la nostra costituzione” , come ha ricordato  Luigi Lusenti dell’ Arci regionale(qui e qui i video) , perché «deve essere chiaro, non può esserci spazio per chi rifiuta la democrazia».

«La battaglia delle idee non può essere data mai per vinta- ha continuato il deputato di Sel Daniele Farina(qui e qui i video del contributo)- e sarebbe l’ora di applicare di applicare la legislazione. Quante volte è stato realmente fatto nella storia della Repubblica?». La situazione comunque è preoccupante, «tra una crisi infinita che sta lasciando segni profondi e una democrazia in evidente affanno», ha chiuso poi l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà.

Molto sentito anche il contributo di Chiara Braga(il video del suo intervento), che ha definito «uno smacco per la città di Cantù, famosa in tutto il mondo per le sue eccellenze e l’operosità dei suoi abitanti, la pesante e doverosa mobilitazione delle forze dell’ordine per il festival neofascista». La parlamentare democratica ha poi ricordato la contraddizione tra «un Bizzozero che tiene in studio delle frasi di Pertini per poi dare ospitalità a personaggi come Mirko Viola», il comasco implicato nel caso Stormfront e famoso per le sue sparate negazioniste, «che dal suo blog ha spesso usato parole molto forti nei miei confronti. Contro tutto questo dobbiamo far valere la forza del dialogo, la forza della democrazia».

L’ultima parte dell’incontro è stato poi dedicata ad alcuni interventi dal pubblico: tra giudizi sul reato di negazionismo, verso cui Farina e Lerner si sono detti non a favore, e testimonianze sulla necessità dell’impegno per l’antifascismo, Di Gregorio ha poi dato appuntamento a sabato, all’incontro a Villa Calvi nel tardo pomeriggio sulla psicopatologia del razzismo e al presidio serale in via XX settembre sempre a Cantù, conclusione della due giorni di “Groviglio di Serpi”.[Luca Frosini, ecoinformazioni, foto di Fabio Cani, video di Jlenia Luraschi]

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