Punto Università – Impresa uno sportello università

chiostro s. abbondioUn progetto che vuole: «Creare un vero e proprio punto di incontro per sostenere le attività di ricerca e sviluppo delle aziende associate attraverso un contatto diretto con gli Atenei del territorio ed offrire ad essi opportunità provenienti dal mondo economico».

 

«Le ragioni che hanno portato alla creazione di questo progetto risiedono nel fatto che in genere il contatto con l’Università è visto dalle piccole e medie Imprese del territorio come una attività troppo impegnativa e distante dal mondo del fare che le caratterizza – spiega una nota di Unindustria Como capofila del progetto –. Ad oggi i bisogni di contatto si esprimono in occasionali richieste presentate ai vari funzionari che, a seconda dei casi, venivano identificati come possibili referenti per la soluzione del problema. Per rispondere al meglio a questo tipo di esigenze il Gruppo università di Unindustria Como ha progettato il “punto d’incontro università-impresa” in grado di intermediare fra le esigenze delle aziende, specialmente le Pmi e le Università, con particolare riguardo a quelle del territorio, ma non esclusivamente».

«Il Punto università-Imprese agirà “bidirezionalmente”, cioè dovrà essere pronto ad accogliere le necessità e le problematiche delle aziende da trasferire al mondo universitario per trovarne soluzioni, ma anche ad offrire opportunità e proposte che giungano dallo stesso mondo – prosegue il comunicato –. Le aree di intervento che ad oggi sembra di individuare come più realisticamente interessanti per le imprese sono la macroarea della formazione con tutto ciò che riguarda gli stage, curricolari o meno, apprendistato in alta formazione oppure master e dottorati che potranno essere di interesse alternativamente delle università o delle imprese oppure la macroarea della innovazione e ricerca di processo o prodotto. Per quanto riguarda questa specifica area l’Associazione potrebbe avvalersi di strutture già presenti sul territorio aventi una spiccata vocazione nel seguire tematiche di questo tipo. In primis si pensa al Parco Scientifico di Lomazzo ComoNExT, dove sono presenti professionalità già sperimentate, ma anche Cefriel e chiunque sia in grado di offrire competenze utili alle aziende associate».

«La percezione che abbiamo è che l’approccio delle PMI verso il mondo dell’Alta Formazione per i progetti che nascono all’interno dell’azienda non sia così immediato – ha affermato Graziano Brenna, vicepresidente Unindustria –. Fino ad oggi il tutto è lasciato ai contatti che le singole persone hanno con alcuni docenti. Il senso allora è quello di creare un punto d’incontro che permetta di agevolare il percorso verso l’Università. Ciò che sta accadendo a Como non è un fatto così comune». «L’Università a Como c’è da più di un quarto di secolo, ma è sempre difficile farla percepire soprattutto nei confronti delle aziende – dichiara Pierluigi Tagliabue, consigliere Unindustria Como –. Anche l’Università può crescere nel rapporto con le imprese. Quando, 50 anni fa, facevo il setificio, i professori erano anche consulenti di numerose aziende. Questo faceva si che gli studenti potessero avere sempre nozioni aggiornate allo stato dell’arte dell’industria. Ora vorremmo ricreare quella simbiosi utile a fare crescere l’intero sistema». «Il Politecnico è contento che si sia deciso di formalizzare questo punto di contatto, che non nasce dal nulla, ma dalle numerose iniziative portate avanti tra Unindustria e Politecnico come il tema dell’acqua e altri di carattere informatico – precisa Maria Brovelli, prorettrice del Polo comasco del Politecnico di Milano –. È interessante una razionalizzazione di questi fattori. Una Pmi non sempre è in grado di supportare una ricerca dell’Università. Ma mettendo insieme le esigenze questo può avvenire». «Il tema università-imprese è un tema importantissimo e strategico, come testimonia la preminenza delle università americane su quelle italiane, perché negli Usa questo rapporto è consolidato da tempo. Como può diventare l’esempio virtuoso – ha aggiunto Giuseppe Colangelo, rettore vicario Università dell’Insubria –. Questa iniziativa rafforza il rapporto e l’interazione ed entrambe le parti ne beneficiano. All’interno dell’Università, poi, ne beneficiano sia gli studenti che i professori. L’incontro di questi due mondi determinerebbe un arricchimento vero». [md, ecoinformazioni]

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