
Libera espressione contro la repressione
Una cinquantina di giovani (giovani davvero di meno di trenta anni) di R_Esistenza Collettiva alcuni altri e altre più attempati/ e che c’erano anche nelle grandi manifestazioni in città quando Rumesh fu quasi assassinato (tra essi il presidente dell’Arci Enzo D’Antuono, i consiglieri comunali Guido Rovi e Celeste Grossi, Anna Mauri del CcP).
Alle 17, come previsto nel punto dove il 29 marzo 2006 si consumò il misfatto, c’e stata la protesta per un’aggressione violenta avvenuta dieci anni fa, dolore per un ragazzo che allora dicioettenne fu sparato alla nuca e reso invalido a vita, rabbia per una città che non fa i conti con i propri errori, non accoglie né poveri, né migranti e una politica lontana e opposta a quello che i giovani e le giovani vogliono. Non quindi solo uno momento per soffrire ancora e chiedersi ancora come fu possibile che un rambo dell’allora squadra antiwriters della giunta Bruni potesse rendersi responsabile di un così grave misfatto, ma un’attenzione chiara e forte al presente con una critica diversa da quella dei quasi assassini di destra, ma non per questo meno dura al centrosnistra che ora governa la città.
Il testo integrale del documento letto dai promotori del presidio.