4 novembre/ La guerra senza celebrazioni

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Inaugurata alla vigilia del 4 novembre, la mostra Un’inutile strage. L’Italia nella Grande Guerra, dedicata al primo conflitto mondiale resterà visitabile fino al 18 dicembre presso la Biblioteca Comunale di Como,in piazzetta Venosto Lucati.

L’esposizione, realizzata a cura dell’associazione Lettelariamente di Mandello del Lario, è proposta a Como a cura dell’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato provinciale di Como, dell’Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” di Como e della Biblioteca Comunale, che hanno voluto offrire alla cittadinanza, e in particolare alle scuole e ai giovani, un’occasione di riflessione su uno dei periodi più tragici del Novecento.

Non di celebrazione del centenario degli eventi bellici  si tratta, infatti, bensì, di un’analisi, per quanto semplificata, delle premesse, degli sviluppi e delle conseguenze di una guerra che ha cambiato l’Europa a prezzo di milioni di vittime, dove gli atti di eroismo e di umanità, che pure sicuramente vi furono, sono da considerare l’eccezione a una regola disumanizzante e distruttiva.

Sul pannello introduttivo della mostra, non a caso, si legge: “Questa mostra non celebra una vittoria, né tantomeno una guerra, ma intende proporre una riflessione basata su documenti e fatti che aiutino i visitatori a conoscere il contesto storico, politico e socio-economico in cui l’Italia ha partecipato alla prima guerra mondiale. Nello stesso tempo è occasione per fare memoria delle persone e in particolare dei giovani travolti nel tragico evento che ha prodotto uno sconvolgimento globale nei rapporti tra le nazioni”.

Una riflessione di carattere generale, certo, ma che investe con le sue drammatiche conseguenze anche nel territorio comasco (più di 9 mila furono i morti in provincia di Como, circa 5 mila nel Comasco e 4 mila nel Lecchese, 650 nel solo territorio comunale di Como).

L’esposizione affianca ai testi (con documenti e citazioni dai diari del periodo) molte immagini, e si propone quindi come un contributo di approccio abbastanza semplice per chiunque abbia voglia di non limitarsi alle superficiali commemorazioni patriottiche e di arrivare alla sostanza, tragica ma significativa, della storia. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

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