12 giugno/ “Aprite i porti, aprite le porte”

Como senza frontiere ha indetto e comunicato alla Questura che martedì 12 giugno ci sarà alle 18 il presidio di civiltà “Aprite i porti, aprite le porte”. Già on line su facebook l’evento di Como senza frontiere che tutti sono invitati a condividere

«Il ministro degli Interni Matteo Salvini ha rifiutato l’attracco ai porti italiani della nave Aquarius, iniziando uno scontro aperto con Malta, che nel suo piccolissimo territorio accoglie in proporzione circa 6 volte più migranti dell’Italia.

A bordo della nave vi erano 629 persone partite dalla Libia, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinte e 15 migranti con ustioni chimiche e sindrome di annegamento.

Queste persone sono state costrette per giorni a navigare senza una meta tra l’Italia e Malta, nonostante le scorte di cibo stessero per terminare e nonostante molte persone fossero in gravi condizioni di salute.

A questi si aggiungono gli 800 profughi della nave Sea Watch 3, attualmente fermi al largo delle coste libiche.

Il rifiuto di accesso ai porti di imbarcazioni che abbiano effettuato il soccorso in mare può comportare la violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). Il rifiuto di far approdare la nave in porto comporta l’impossibilità di valutare le singole situazioni delle persone a bordo e viola il divieto di espulsioni collettive previsto dall’art. 4 del Protocollo n. 4 alla CEDU.

Viene violato inoltre l’articolo 2 della Costituzione, che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e richiama al dovere di solidarietà.

L’11 giugno pomeriggio il presidente Sanchez ha dichiarato che l’Aquarius sarà accolta dalla Spagna. L’umanità è salva, ma non il nostro paese.

Anche da Como, città Messaggera di Pace,  che continua ad accogliere centinaia di migranti ogni giorno, vogliamo rispondere alla deriva razzista del governo italiano  e vogliamo opporci a provvedimenti propagandistici che alimentano odio e paure e mettono in pericolo la vita dei più deboli.

Chiediamo che venga garantito il soccorso in mare e che ad essere tutelate siano la vita e la libertà di movimento delle persone che in molti casi scappano da guerra, fame e persecuzioni, non le frontiere.

Chiediamo che venga aperta una commissione d’inchiesta per violazione delle leggi del mare.

Chiediamo che, una volta sbarcati, questi e tutti gli altri/ e migranti possano ricevere soccorso e un’accoglienza degna.

Vogliamo manifestare il nostro sostegno ai sindaci delle tante città portuali italiane che hanno dichiarato la loro disponibilità ad accogliere la nave e prestare i necessari soccorsi, contrastando  la disumana decisione del vicepresidente del Consiglio Salvini».

Como senza frontiere

 

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