Inverigo esprime solidarietà a Liliana Segre

Nella serata di mercoledì 27 novembre, in chiusura di una sessione dove sono stati affrontati una serie di punti di “ordinaria amministrazione” ed il piano di Diritto allo Studio, il Consiglio Comunale di Inverigo ha votato una mozione su un tema che ha purtroppo assunto una rilevanza nazionale.

I consiglieri Mario Canzi (capogruppo di maggioranza) e Alessandra Trevisani (assessora all’istruzione) hanno infatti presentato al Consiglio una mozione di solidarietà e plauso alla Senatrice Liliana Segre. Va ricordato che la Senatrice a vita ha un legame con Inverigo, dal momento che i suoi nonni Giuseppe Segre e Olga Loewy furono arrestati nel maggio del 1944 nella casa dove erano sfollati, tuttora esistente e sita in prossimità del municipio, per essere deportati ad Auschwitz dove morirono.

Illustrata dallo stesso Canzi, la mozione parte ovviamente col ricordare il clima di odio che ha costretto all’assegnazione di una scorta alla stessa Segre, per arrivare testualmente a:

  • Esprimere ferma condanna per gli insulti rivolti alla Senatrice Liliana Segre confermando la propria avversione a ogni atteggiamento e azione che richiami a comportamenti di odio antisemiti e razzisti;
  • Manifestare alla Senatrice Liliana Segre la piena solidarietà, insieme al riconoscimento del suo impegno in difesa della libertà, del rispetto delle minoranze, dei più alti valori etici, morali, civili e contro il razzismo e l’antisemitismo;
  • Accogliere e applaudire favorevolmente l’istituzione della Commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza;

Dopo una breve discussione, in cui i consiglieri di minoranza di Inverigo in Movimento hanno chiesto ed ottenuto l’inserimento di un passaggio in cui si ricordasse che la Segre ha portato in passato la sua testimonianza anche nella sala consiliare di Inverigo (ai tempi in cui il capogruppo Bartesaghi era sindaco), e l’altro gruppo Per Inverigo ha espresso dissenso rispetto all’apprezzamento riportato nel testo verso la Commissione di contrasto al razzismo (ovviamente considerata una manovra politica), la mozione è comunque stata approvata all’unanimità dei presenti.

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