Milano/ “La vera emergenza siete voi”, duecento persone in piazza contro i Cpr

Nella serata di mercoledì 27 a Milano, davanti alla Prefettura di largo 11 settembre, è stato organizzato un presidio per manifestare la rabbia e lo sdegno contro i Cpr e contro un governo che combatte le migrazioni con la violenza e il ricatto. “La vera emergenza sono loro”, il messaggio. Più di duecento persone hanno partecipato, ascoltando gli interventi della Rete Mai più Lager – No ai Cpr e di un ex parlamentare tunisino, che ha raccontato dell’esternalizzazione delle frontiere da parte dell’Unione europea verso Paesi non democratici e sicuri.

La Rete Mai più Lager – NO ai Cpr, nata cinque anni fa per protesta contro il CPR di via Corelli, ha indetto un presidio davanti alla prefettura di Milano in largo 11 settembre che si è rivelato molto partecipato. Più di duecento persone di tutte le età hanno ascoltato gli interventi che riportavano le testimonianze dei detenuti all’interno dei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR), strutture di detenzione amministrativa che dal 1998 (Legge Turco-Napolitano, che istituiva i Centri di permanenza temporanea o CPT) dimostrano uno dei lati repressivi dello Stato. Sono dieci attualmente i CPR attivi in Italia, in otto regioni, con una capienza teorica di 1.338 posti di cui 619 effettivamente utilizzabili. Secondo il governo dovranno aumentare fino a venti, rigorosamente in zone periferiche, lontane dalla cittadinanza e in alcuni casi controllate militarmente. Lì vengono confinate persone che non hanno commesso nessun reato se non quello di non avere dei documenti, teoricamente per non più di sei mesi ma spesso per molto di più. In queste luoghi subiscono o si autoinfliggono violenza, come è stato ampiamente documentato, anche a causa degli psicofarmaci che gli vengono somministrati come il Rivotril e l’Ansiolin.

Tra i numerosi interventi dal presidio anche quello di un ex parlamentare tunisino, che ha testimoniato il declino dello Stato di diritto in Tunisia sottolineando quanto sia ipocrita raccontare che i Paesi con cui l’Unione europea sigla gli accordi per l’esternalizzazione delle frontiere siano sicuri. A intervenire, oltre ad altri membri della Rete, anche l’attore Oscar Agostoni che racconta attraverso l’arte del teatro la realtà di questi luoghi con lo spettacolo “Reietti”. C’è stato poi spazio per un’azione partecipata quando diverse persone si sono dipinte le mani dipinte di rosso e hanno marchiato gli striscioni raffiguranti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i ministri Piantedosi e Salvini, colpevoli di essere sporchi del sangue delle persone migranti e di quanti sono rinchiusi nei CPR.

Il presidio ha annunciato l’invio di una lettera alla prefettura di Milano per far chiudere il Cpr di Via Corelli, dove diversi abusi sono stati registrati, e insieme a questo chiede che vengano chiusi anche gli altri 9 Cpr in tutta Italia – a Gradisca d’Isonzo, Roma, Palazzo San Gervasio, Macomer, Brindisi, Bari, Trapani, Caltanisetta e a Milano. Una presa di posizione netta e contraria rispetto alla strategia governativa di aumentare la sicurezza e la militarizzazione nel contrasto a confini e problemi sociali, a cui si aggiungono il recente ricatto del pagamento di 4938 euro per chi vuole restare libero e le minacce di Stato. Una militarizzazione che si riversa sempre più anche sul piano interno oltre che internazionale, e necessita di risposte alternative urgenti e decise da parte della società civile e dell’opposizione politica e parlamentare.

Dal presidio è stata annunciata per il 21 ottobre un’assemblea metropolitana che è esigenza morale e fisica di scendere in piazza e mobilitarsi contro lager urbani costruiti per chi non ha il “privilegio” della cittadinanza. “Risvegliamo le nostre coscienze”, è stato il messaggio. “Perché la vera emergenza sono loro”. Chi governa è la vera emerga per come lo sta facendo, con disumanità e senza progettualità, non le persone migranti. Agire contro questa cattiva politica è responsabilità di tutti. [Daniele Molteni, ecoinformazioni]

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