Il servizio di Gianpaolo Rosso nell’edizione del 18 marzo alle 7,15 di Metroregione di Radio popolare. A infrangere il tabù  di lotte che creano disagi sono stati a Como i giostrai per protestare contro l’ultra destra civica al governo della città. Inferociti per la scelta del sindaco Rapinese che riducendo l’area del Luna Park ne ha impedito l’apertura determinando il licenziamento di chi ci lavorava, i giostrai che insieme ai genitori colpiti dalla privatizzazione dei nidi avevano già assediato il consiglio comunale lunedì 11 marzo senza ottenere neppure l’apertura di un confronto sono venuti in città con una trentina di mezzi pesanti e girando più volte in Convalle intorno al centro hanno messo in difficoltà il traffico del fine settimana evidenziando che il lavoro è tema più rilevante che lo shopping.

Nulla di drammatico, nessuna paralisi, né ingorghi inestricabili ma abbastanza perché qualche benpensante protestasse contro la Questura che ha autorizzato l’iniziativa mentre tanti altri hanno ritenuto giusta la scelta delle forze dell’ordine di seguire la carovana  con discrezione, senza ostacolarla. Rimane un’evidente disparità nella libertà di manifestazione di diversi gruppi: per i giostrai  venuti in Comune anche con bandiere dell’estrema destra è giustamente riconosciuta piena libertà così come per i trattori degli agricoltori mentre per studenti e sinistre viene spesso chiesto di manifestare sui marciapiedi senza ostacolare il flusso delle auto che è sacro. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

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