25 aprile 2021/ Liberazione/ Seconda parte
La programmazione del 25 aprile prosegue tra testimonianze, racconti del passato e di nuove resistenze, riflessioni, teatro e musica.
(altro…)La categoria in cui rientrano tutti i rimandi alla WebTV Arci 2020.
La programmazione del 25 aprile prosegue tra testimonianze, racconti del passato e di nuove resistenze, riflessioni, teatro e musica.
(altro…)Abbiamo cominciato questa “3 giorni” dedicata al 25 Aprile “dal fondo”, dall’attualità, mettendo la testa nel groviglio di problemi, ancora ben lungi dall’essere risulti, determinati dalla presenza dei gruppi neofascisti e neonazisti che, purtroppo, ancora si richiamano a quelle ideologie che l’impegno democratico avrebbe dovuto cancellare definitivamente. Lo abbiamo fatto per rendere chiaro che quel percorso di conquista della Libertà e della Democrazia, che ha nel 25 Aprile un momento centrale e fondante, non è ancora concluso. Che l’impegno non può affievolirsi.
(altro…)Il docente dell’Università di Torino Jacopo Tomatis affronta il tema del rapporto tra fascismo, guerra e “cultura popolare”, ovvero musica e spettacolo e mezzi di comunicazione di massa (all’epoca, ovviamente, la radio), all’interno di una situazione in cui il regime aveva interesse a controllare ogni aspetto della vita della gente.
(altro…)Il ricercatore della Fondazione di Vittorio Francesco Palaia approfondisce la situazione delle fabbriche e della classe operaia, ma anche dei contadini, in particolare negli anni Trenta, prima dell’entrata in guerra, ma con un’analisi anche della situazione che conduce agli scioperi nelle fabbriche del 1943-1944.
(altro…)La storica e docente dell’Università di Bologna Simona Salustri affronta la situazione economico-sociale e il tema del consenso del fascismo nel periodo antecedente l’entrata in guerra, ed entra poi nel merito della situazione dell’“economia di guerra” e quindi delle conseguenze sulla vita quotidiana delle persone.
(altro…)Il presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo in questo intervento compone una sintesi essenziale degli scopi e delle risultanze del convegno “virtuale”, ripercorrendo le varie problematiche affrontate da tutti gli interventi, e riportandole anche all’attualità, inserendole cioè nella concreta pratica politica dell’Associazione.
(altro…)Il 21 marzo è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafie.
Il fenomeno della criminalità organizzata è diventato fatto di cronaca negli anni ’70 e ’80 con lo stragismo e la sua drammatica spettacolarità. Nell’ultimo trentennio, invece, la mafia ha cambiato forma: è sempre più silenziosa, sempre più radicata nel tessuto socioeconomico e, soprattutto, non è più una realtà confinata in Sud Italia come lo stereotipo vorrebbe. La rassegna 4 colpi alla ‘ndrangheta, organizzata da Circolo ambiente Ilaria Alpi e Arci Como, ha lo scopo di informare e sensibilizzare il pubblico lombardo su questo delicato argomento che, purtroppo, ci tocca da molto vicino. [Pietro Caresana, ecoinformazioni]
I Reinach: da una vita agiata alla deportazione nel lager • a cura di Carlo Galante, Istituto di Storia Contemporanea “P.A. Perretta”. La famiglia ebrea di origine tedesca dei Reinach, residente a Milano e proprietaria di una villa di vacanze a Lanzo Intelvi, pagò a caro prezzo il ritardo nella fuga. Alcuni figli del vecchio Ernesto, fondatore della ditta Oleobliz, riuscirono a mettersi in salvo oltre confine, ma quattro componenti – il nonno, una figlia, un genero e un nipote – non sfuggirono alle SS: catturati e rinchiusi a San Vittore nel dicembre del ’43, furono subito deportati ad Auschwitz, da dove non fecero più ritorno.
(altro…)Sulla giustizia di transizione • a cura di 6000 Sardine Como. Cosa succede quando uno stato passa da un regime totalitario a uno democratico? In questa transizione si deve fare giustizia. La Giustizia di Transizione percorre due strade principali. La prima è la giustizia retributiva che mette al centro i carnefici processandoli. La seconda è la giustizia restaurativa che mette al centro le vittime con le commissioni verità e giustizia. Entrambe, in diverse forme, hanno lo scopo di fare verità, memoria che diventa valore civile di un popolo. In questo ci confronteremo con due scritti: il primo di Hannah Arendt e il secondo di Nelson Mandela.
(altro…)Mio padre Nedo • a cura di Emanuele Fiano. “Io non sono venuto qui per arricchire la vostra cultura ma se possibile il vostro cuore. Non si possono uccidere milioni di persone se c’è la solidarietà”. Così era solito dire Nedo Fiano, tra gli ultimi sopravvissuti di Auschwitz, ai ragazzi delle scuole che incontrava per portare la sua testimonianza di deportato. Della sua drammatica esperienza in campo di concentramento, dove arrivò dopo essere passato da Fossoli insieme con altri undici membri della sua famiglia, è stato un testimone profondo e coinvolgente.
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