Flex – insecurity

Energia felice e solare e una nuova stagione di scienza e azione politica per contrastare la follia dell’avventura nucleare voluta dal centrodestra. Questa la proposta di Mario Agostinelli, invitato a Como martedì 15 dicembre dall’Associazione per la sinistra per presentare il libro scritto insieme a Pierattilio Tronconi che disegna la via di una ricomposizione del rapporto uomo natura.
Una quarantina di persone, pochi i giovani, hanno partecipato all’incontro organizzato dall’Associazione per la sinistra di Como martedì 15 dicembre all’Unione dei circoli cooperativi a Como per la presentazione del libro L’energia felice. Dalla geopolitica alla biosfera di Pierattilio Tronconi e Mario Agostinelli. Dopo un’introduzione, per l’Associazione, di Ivan Lembo Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni, dopo una breve illustrazione del testo, ha chiesto ad Agostinelli: «Data la inevitabile diminuzione delle risorse fossili, c’è la possibilità che ciò obblighi alla costruzione di un mondo diverso? È possibile sperare?». Decisamente positiva la risposta dell’ex sindacalista varesino, reduce dalla Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni unite, «Copenhagen è stata un stupenda e immensa manifestazione, anche se qui se ne è parlato solo per problemi di ordine pubblico, là c’erano mamme con bambini, gente alle finestre, partecipanti da tutto il mondo» ha precisato «in questo periodo entrano in gioco direttamente i popoli del mondo e non i loro governi». «I giovani capiscono e introiettano che non si può andare avanti così e nel 2050 o 2070 chissà cosa succederà. Si inizia a contare il tempo alla rovescia» per questo «l’idea che si viva solo nel presente, che ha distrutto la sinistra, ora è rimessa in discussione». Per Agostinelli stiamo finendo le fonti fossili su cui si è basata tutta la rivoluzione industriale, non si potrà andare più oltre, se non per 2-3 generazioni. Abbiamo bruciato nel giro di una dozzina di generazioni quello l’energia solare ha prodotto nel volgere di qualche milione di anni; un consumo enorme di energia che sta per di più “ingolfando” l’atmosfera. Si è spostato l’equilibrio della biosfera, che ha un comportamento non lineare e non può più ritornare esattamente al punto iniziale. La vita così come la conosciamo è nata e si è sviluppata in un preciso range ed entro certi limiti climatici e il surriscaldamento del globo ha effetti devastanti. L’innalzamento di un solo grado della temperatura degli oceani ha stravolgendo la catena alimentare. Ad esempio «in Cile i banchi di pesci si sono spostati di mille chilometri!». «L’ingiustizia sociale ed i cambiamenti climatici sono collegati», le peggiori alluvioni avvengono nei delta dei grandi fiumi del Terzo mondo, la desertificazione avanza sempre più nel Sahel subsahariano. Qui sta il nesso per l’autore fra ambientalismo e sinistra per cui bisogna «sconfiggere la catastrofe climatica e l’ingiustizia sociale». Il sistema delle grandi centrali generatrici di energia impone dei modelli e, nel caso del nucleare, «di un vero e proprio controllo militare del territorio, perché un piano di emergenza ha bisogno di un controllo ferreo per 17 chilometri attorno». E la contrarietà a opere simili per l’esponente ambientalista non è riducibile solo al Nimb (Not in my Backtard – non nel mio cortile), ma a fattori decisivi come il deprezzamento delle case o, per esempio, la possibilità o meno di continuare le produzioni agricole. «Nessuno decide il modello economico che viene imposto in maniera verticale» perciò una ridefinizione dei modelli energetici con l’introduzione di fonti di energia alternative porterà ad una struttura economica differente con l’obiettivo di «una produzione di energia che segua uno sviluppo cooperativo, non dell’offerta». Un traguardo da raggiungere con la consapevolezza che la trasformazione di energia, anche alternativa, produce scorie, le eliche degli impianti eolici, i pannelli di silicio, che vanno smaltite. A chi dice che le energie alternative non possono bastare il consigliere regionale risponde che sono in forte crescita, le uniche che aumentano così tanto, ma che serve anche un ridisegno energetico e la riduzione del consumo procapite. Per fare questo servirà la ricerca, un lavoro stabile, «tenete presente che per ogni chilowattora di energia solare ci sono 17 persone occupate contro 1 per chilowattora del petrolio», ritornare ad una dimensione umana, ridisegnare le città, e «pensare non ai singoli, ma alla specie umana». Un cambiamento che non deve essere autoritario e imposto ma «da vivere con passione allegria» per la cui realizzazione «dobbiamo impadronirci della narrazione» e per Agostinelli solo la sinistra può avere la capacità di fare una simile operazione. Da qui l’importanza di internet: interventi, slide, filmati, sono disponibili sul sito http://www.marioagostinelli.it. La speranza non è quindi morta «non è insanabile la frattura tra uomo e ambiente. Sono stati acquisiti dei concetti che fino a qualche tempo fa non erano neanche immaginati, quello di bene comune, di tempo che si conta all’indietro, di biosfera». Ora, dopo la nascita del grande movimento per l’acqua come bene comune, ha prospettato Agostinelli potrebbe nascerne uno anche per l’energia. [Michele Donegana, ecoinformazioni]
L’Associazione per a Sinistra rilancia la possibilità di una opposizione corale alle destre che governano nel territorio lariano. Con un’assemblea giovedì 19 novembre alle 21 alla Circoscrizione 6 in via Grandi 21 a Como si apre un percorso pubblico e aperto ad associazioni, forze politiche, movimenti, singoli cittadini.
«Di fronte alla prepotenza e all’incapacità con cui la destra governa, ormai da troppi anni, la realtà comasca crediamo sia tempo di fare un primo passo per verificare la possibilità di un percorso comune fra tutte le realtà sociali e politiche interessate ad un cambiamento ed ad una reale alternativa», così comincia il comunicato stampa dell’Associazione per la sinistra di Como. Una denuncia del «potere politico, che a Como ha declinato la sua azione attraverso un meccanismo di vera e propria colonizzazione: Sant’Anna, Paratie, Ticosa, Pedemontana, sono tutti progetti targati Milano, che calano sul nostro territorio attraverso l’azione di maggiorenti locali e che spesso suscitano il fastidio di quella parte di potere locale che non si riconosce nel dominio ciellino». «Insomma una politica autoreferenziale – prosegue il documento – fondata sul predominio di oligarchie, che trasforma il governo della cosa pubblica in mera gestione del potere, alimentata da un modello di cultura avvolgente,consumista, indifferente all’altruismo e alla solidarietà, che spegne le capacità critiche di molte persone, nascondendo la materialità dell’esistenza, sulla quale spesso prevale l’immaginario». I promotori dell’assemblea sottolineano che «sul piano politico istituzionale, l’assenza di una reale alternativa allo stato delle cose esistenti», scommetendo sulla possibilità di creare «un vero progetto politico di alternativa, un altro modello di società». Cinque sono i punti fondamentali per l’Associazione per la sinistra su cui costruire un’opposizione: il valore della memoria, il valore della legalità, il valore del ruolo dei poteri locali per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo degli esseri umani in tutti i campi della vita (occupazione, welfare locale, istruzione, salute, ambiente, informazione), il valore della Pace e della cooperazione tra le comunità locali, il valore della salvaguardia e dell’uso sostenibile dei beni comuni e della difesa della natura. L’obiettivo è il «superamento delle divisioni e dell’incomunicabilità tra i tanti soggetti che si collocano oggettivamente in alternativa al centrodestra», che nasce da «una forte esigenza di discontinuità che deve coinvolgere tutti: i partiti, le liste civiche, le forme organizzate dell’associazionismo, i comitati di scopo, le persone senza collocazione, ma mosse dal desiderio di impegnarsi». «È fondamentale che tutti i soggetti interessati a questa prospettiva, su un piano di pari dignità, si mettano a servizio di un progetto e non viceversa – è l’auspicio dei proponenti al serata – È indispensabile che si ricerchi la partecipazione attiva in una relazione innovativa fra società civile e politica istituzionale».
L’Associazione per la Sinistra invita giovedì 19 novembre alle 21 alla Circoscrizione 6 in via Grandi 21 a Como le forze politiche della sinistra e del centrosinistra, le associazioni, i comitati e i movimenti attivi in provincia per avviare un percorso comune per costruire una reale alternativa alle destre.
«Di fronte alla prepotenza e all’incapacità con cui la destra governa, ormai da troppi anni, la realtà comasca crediamo sia tempo di fare un primo passo per verificare la possibilità di un percorso comune fra tutte le realtà sociali e politiche interessate ad un cambiamento ed ad una reale alternativa. Per questo invitiamo associazioni, reti, soggetti sindacali e forze politiche ad un incontro giovedì 19 novembre 2009alle 21 nella saletta della Circoscrizione n. 6 in via Grandi 21 a Como».
Leggi il testo completo del Comunicato per il 19 novembre che invita all’incontro
È nata sabato 21 marzo con l’assemblea La primavera della sinistra, svolta alla Circoscrizione 6, l’Associazione per la sinistra di Como, un sodalizio che si propone di superare le barriere fra i vari raggruppamenti politici e di porre le basi per l’unità delle sinistre.
Un’assemblea di una cinquantina di persone, pochi i giovani, ha dato la vita alla nuova Associazione per la sinistra – Como. «Non potevamo più aspettare – ha detto la presidente onoraria Anna Sacerdoti – Il tempo è adesso. Speriamo che tutte le forze della sinistra riescano ad unirsi innanzitutto per difendere la Costituzione».
L’introduzione dei lavori e l’analisi della situazione economica e sociale attuale con le prospettive e le cause della nascita dell’associazione sono toccate a Giuseppe Calzati. In primo piano la crisi, della sinistra «per la prima volta non rappresentata in Parlamento», e quella economica. La neonata associazione si propone di essere un «luogo di confronto di analisi e proposta con la capacità di esprimersi in un linguaggio comprensibile alle classi popolari». Un associazione, non un partito, è stato rimarcato più volte, per trovare una via nuova al di là di vincolanti appartenenze e degli steccati che i vari partiti della sinistra hanno alzato fra di loro.
L’attenzione dei presenti si è concentrata poi sugli atti fondamentali della nascita dell’associazione con le relazioni, i dibattiti, e l’approvazione della Carta di intenti, spiegata da Nicoletta Pirrotta, e dello Statuto, illustrato da Marco Lorenzini. Eletto il Consiglio direttivo che eleggerà nella prima riunione il presidente, è stata acclamata presidente onoraria Anna Sacerdoti.
Un’assemblea all’insegna della tradizione della sinistra, con la presenza della bandiera rossa (priva di ogni altro simbolo o scritta), che ha però avuto elementi di novità, dal dibattito, meno scontato rispetto a quello delle riunioni di partito, al rinfresco finale con brindisi.