Riscaldamento globale sul Lario
In 10 anni le temperature massime sono cresciute di oltre due gradi (2,08 a Como, 2,36 a Lecco) e le minime di oltre un grado.
«Anche nelle province lariane si fanno sentire gli effetti del cambiamento climatico, come conferma un’elaborazione della Coldiretti regionale, su dati Osservatorio Mipaaf, diffusa in occasione della Conferenza Onu di Parigi sui cambiamenti climatici – spiega un comunicato di Coldiretti Como Lecco –. A Como si è passati dai 14,39 gradi registrati in media tra il 2005 e il 2014 ai 16,47 rilevati nei primi dieci mesi del 2015. A Lecco, la differenza è ancora più rilevante in quanto nel 2015 si registra una media di 18,26 gradi contro i 15,90 degli ultimi 10 anni. Dall’analisi di Coldiretti Lombardia, risulta anche che a Lecco (863,21mm/anno), negli ultimi 10 anni, le precipitazioni hanno superato la media regionale (858,29mm/anno), mentre Como, seconda solo a Sondrio, è la provincia più “asciutta” con 855,08mm di precipitazioni medie all’anno».
«Gli eventi atmosferici stanno diventando sempre più traumatici sia per la violenza che per la rapidità con i quali si verificano – dichiarano Fortunato Trezzi e Francesco Renzoni, presidente e direttore di Coldiretti Como Lecco – In questo contesto il lavoro degli agricoltori si complica e aumentano i rischi per produzioni e raccolti».
«In un contesto regionale dove il 2014 è stato uno degli anni più piovosi, con quasi il doppio delle precipitazioni medie mensili degli ultimi 10 anni, a livello locale si manifestano estati di grande siccità, come è accaduto quest’anno in provincia di Como quando a Luglio si sono registrati soltanto 18,3mm di precipitazioni – prosegue il comunicato –. E gli agricoltori ne hanno sofferto». «Quest’anno a luglio, in pratica, non ha piovuto per nulla, come già era accaduto nel 2003 – afferma Dante Saibene di Cirimido –. I danni e le perdite di raccolto sulla soia sono stati pesantissimi: le piantine, come anche quelle di mais, hanno subito forti stress per colpi di calore. I raccolti di granturco sono stati addirittura dimezzati in diversi areali».
«Nell’aumento delle temperature un ruolo importante è giocato anche dalla cementificazione e dal consumo di suolo, di cui le nostre province lariane, particolarmente nell’area di pianura, soffrono ormai cronicamente» si aggiunge. «Di solito per le festività di Ognissanti da noi si andava sottozero: quest’anno invece a novembre c’erano quasi 20 gradi – aggiunge la sondriese Franca Sertore, presidente Pensionati Coldiretti Lombardia –. Ricordo che in questo periodo quando ero bambina iniziavano le prime nevicate, che poi gelavano e facevano sì che si conservasse una riserva d’acqua per l’estate. Oggi invece anche i nostri ghiacciai si stanno sciogliendo».
«È strategico monitorare la situazione e sostenere l’agricoltura quale risorsa per la gestione e la manutenzione del territorio contro il consumo di suolo considerato che in cinquant’anni, dal 1955 al 2011, in Lombardia le superfici agricole utilizzate sono diminuite di oltre il 25,4% passando da 1.322.017 ettari a 986.853 ettari, mentre il suolo urbanizzato è aumentato del 235 per cento – conclude Trezzi –. Senza agricoltura si perde prima di tutto una gestione efficace dei territori, un assunto che è ancora più vero nelle realtà di montagna, che sono più a rischio di abbandono e isolamento». [md, ecoinformazioni]