Laura Bordoli

Una delegazione a Tokamachi

facciatapalazzocernezziPer i 40 anni di gemellaggio con la città giapponese Palazzo Cernezzi invia una delegazione in Giappone. A ottobre i rappresentanti del sol levante sul Lario.

«Nell’anno dei festeggiamenti per i 40 anni del gemellaggio tra Como e la città di Tokamachi, venerdì 24 luglio una delegazione ufficiale partirà dal Lario alla volta del Giappone – annuncia il Comune di Como –. La delegazione è composta dal presidente del Consiglio comunale Stefano Legnani, dalla consigliera Laura Bordoli, dalla consigliera Eva Cariboni, dal vicepresidente dell’associazione Famiglia comasca Adriano Giudici. Insieme a loro anche Laura Clerici, la bambina che negli anni Settanta scrisse una lettera al sindaco di Tokamachi, dopo essere rimasta colpita da un articolo di giornale che parlava della volontà di attivare il gemellaggio e Akiko Izawa , presidente dell’associazione cittadina Miciscirube e aiuto interprete».

«Fino al 28 luglio la delegazione, che rientrerà il 31 luglio, sarà a Tokamachi e quindi si sposterà poi a Tokyo – spiega la nota –. A Tokamachi i rappresentanti presenzieranno all’inaugurazione della triennale d’arte The Echigo-Tsumari ed il 27 luglio è prevista una cerimonia per festeggiare l’anniversario del gemellaggio. I rappresentanti della municipalità di Tokamachi saranno ospiti di Como in ottobre».

«Il legame nacque a inizio degli anni Settanta: le due città erano accomunate da un’importante tradizione tessile e il 27 febbraio 1975 i due sindaci dell’epoca Antonio Spallino e Yoshikazu Kasuga firmarono il patto di gemellaggio – ricorda Palazzo Cernezzi –. Nel corso degli anni molte delegazioni hanno reciprocamente fatto visita alle due città e il legame si è rafforzato coinvolgendo sempre più soggetti in vari ambiti: economico, commerciale, culturale, educativo, artistico e sportivo». [md, ecoinformazioni]

Gestione Como servizi urbani

csuBordoli chiede chiarimenti con una interrogazione.

 

Dopo la pubblicazione del bando di gara per il «conferimento di un incarico per la redazione di un documento contenente una valutazione economica, patrimoniale e finanziaria assoluta e comparata dei possibili modelli di gestione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica affidate dal Comune a Csu Spa, interviene la capogruppo del Nuovo centrodestra a Palazzo Cernezzi Laura Bordoli: «Dall’inizio del mandato avevo fatto presente alla Giunta e all’assessore alla partita, allora Giulia Pusterla, che le partecipate, e Csu in primis, erano fra i primi temi da approfondire e gestire, per evitare di subire le nuove normative e perdere la possibilità di pensare strategicamente alle scelte in materia di affidamento dei servizi».

«Più volte la sottoscritta aveva manifestato la necessità di consulenza specifica per affrontare scelte sul futuro di Csu sia in Commissione che in Consiglio comunale – prosegue Bordoli, che ricorda come – già nel settembre 2013 e poi in fase di assestamento la sottoscritta aveva proposto un emendamento per stanziare 10mila euro per consulenze atte a fornire una visione chiara delle possibili scelte strategiche che le normative consentivano nella scelta dei servizi affidati alla stessa società». Un: «Emendamento era stato respinto perché non ritenuto necessario dall’assessore Pusterla che aveva dichiarato in sede di Consiglio che la Csu aveva già nominato un consulente e che il segretario dott.ssa Petrocelli già da diversi mesi si stava occupando della problematica e la stava studiando».

La consigliera di opposizione a Palazzo Cernezzi ricorda che una delle alternative proposte è la vendita della società e che «sia essenziale per la nostra città individuare la scelta migliore per garantire le entrate correnti e i servizi erogati dalla società partecipata, che sempre negli anni ha consentito di sostenere lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria agli impianti sportivi, ai parcheggi e aree di sosta». Infatti «attività e patrimonio potenzialmente capaci di produrre entrate correnti devono essere preservate per i cittadini, che non possono pensare negli anni successivi di vedersi aumentare le tasse perché si riducono le entrate correnti, così come successo in questi due anni» una necessità, per l’esponente dell’opposizione, da coniugare con la garanzia di futuro lavorativo per le circa 50 famiglie degli addetti di Csu.

Data l’importanza del bando in atto poi per Bordoli è «importante la massima partecipazione da parte di professionisti con competenza specifica, e il periodo feriale (22 agosto) non sembra essere atto a garantire la massima partecipazione».

Per questo la capogruppo del Ncd chiede di: «Conoscere nel dettaglio e avere copia della consulenza citata dall’ex assessore Pusterla e commissionata da Csu; Conoscere il risultato del lavoro del segretario dott.ssa Petrocelli e della Task istituita per lo studio e l’analisi delle scelte per Csu; Capire come mai si è arrivati a questa decisione pur avendone negato l’utilità nel settembre e nel novembre 2013, facendo perdere così mesi preziosi; Conoscere la destinazione del personale adesso in forza alla “Como servizi urbani Spa in caso di cessioni e/o dimissioni; Conoscere le priorità nelle scelte strategiche che intenderà adottare l’Amministrazione per procedere alla riorganizzazione di Csu» (l’interrogazione). [md, ecoinformazioni]

Seduta aperta su parcheggi e piano della sosta

cernezziA Palazzo Cernezzi giovedì 12 dicembre dalle 19.30, a cui interverranno anche alcuni cittadini, su richiesta dei consiglieri di opposizione Luca Ceruti, M5S, Mario Molteni, Per Como, Marco Butti e Laura Bordoli, Gruppo misto, Diego Peverelli e Alberto Mascetti, Lega Nord, e Ada Mantovani, Adesso Como

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Lucini: Bordoli è l’erede di Bruni

«Con la Bordoli il centro-destra propone per Como un rinnovamento di facciata. Non basta affermare di non possedere tessere di partito per interpretare il nuovo, né essere una stimata professionista. È evidente infatti come la Bordoli sia la diretta espressione del Sindaco Bruni e degli esponenti del Pdl che in questi anni hanno governato in modo disastroso la nostra città. Il clima in cui si sono svolte le primarie del PdL ha ancora una volta evidenziato la profonda spaccatura che esiste nel centro-destra a Como: lo dimostrano i duri attacchi che le due anime del partito si sono lanciati ad ogni pié sospinto, rinverdendo gli scontri che hanno purtroppo caratterizzato i cinque anni di vita della giunta Bruni. La litigiosità non serve alla nostra città, che ha bisogno di cambiare passo ed imboccare un nuovo percorso».

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