Il Rinascimento della Pinacoteca di Como
Inaugurata nella Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi a Como la terza sala dedicata al Rinascimento, con un piccolo nucleo di dipinti e di sculture di grande interesse.
Con un lavoro progressivo di approfondimento e di recupero di opere non troppo considerate nei decenni passati la Pinacoteca comasca continua a crescere: l’inaugurazione di oggi è un buon esempio di come “piccoli” ampliamenti possano essere occasione di radicali allargamenti di prospettive sulla storia della città e della sua arte. Al posto d’onore della nuova sala “rinascimentale” c’è l’affresco con la Vergine col Bambino tra i santi Cosma e Damiano proveniente dall’omonima chiesetta sconsacrata presso S. Abbondio (in realtà, come ormai si sa con certezza, erede di una grande chiesa cimiteriale tardoantica, ridotta in epoca romanica a una più piccola cappella). Il dipinto, a lungo conservato nei depositi museali e quasi decontestualizzato, torna oggi a mostrare tutta la sua importanza nel quadro della decorazione dell’area absidale della chiesa che annovera anche lo straordinario affresco del semicatino absidale con le figure di evidente derivazione leonardesca. Il “maestro dei santi Cosma e Damiano”, per quanto ancora privo di nome e cognome, emerge progressivamente dall’anonimato e – come hanno sapientemente mostrato nella conferenza introduttiva all’inaugurazione odierna Mauro Natale e Cristina Quattrini – comincia a raccogliere un discreto catalogo di opere sparse su un vasto territorio che va da Como a Sesto Calende, a Milano, a Biella, alla Certosa di Pavia. È un maestro dalla cultura complessa, che sulla base lombarda (e leonardesca) innesta le novità provenienti da Roma, e da intonazioni più drammatiche come quelle derivate dagli echi dell’opera di Bramantino. Anche considerando quest’opera, il periodo “rinascimentale” sulle sponde del Lario si dimostra tutt’altro che confinato in una dimensione marginale.
[L’affresco della Vergine col Bambino tra i santi Cosma e Damiano nel nuovo allestimento alla Pinacoteca Civica di Como]
Nel nuovo allestimento della sala, insieme all’affresco della chiesa dei SS. Cosma e Damiano, spiccano i dipinti provenienti da S. Maria Maddalena di Ossuccio e una tavola dai SS. Giacomo e Filippo di Quarcino che ben si presta a evidenziare il progresso dall’elegante clima tardogotico alla nuova sensibilità rinascimentale. Oltre ai dipinti sono esposti anche alcuni reperti scultorei, esempi dell’attività di maestranze legate al cantiere della cattedrale comasca.
Con la nuova sala, la Pinacoteca Civica conferma il suo ruolo di testimone della ricca storia artistica comasca, che solo un’analisi disattenta può ritenere priva di interesse.
[Fabio Cani, ecoinformazioni]