Sulle orme degli eruditi neoclassici

pinacoteca civicaLa scultura alla luce delle torce, percorso guidato venerdì 21 febbraio dalle 18 alle 19 alla Pinacoteca civica di Como in via Diaz 84 per i Venerdì in Pinacoteca.

 

«La proposta della visita serale a luci spente nelle sale della sezione medievale della Pinacoteca, condotta per scoprire con i soli fasci luminosi delle torce il fascino delle sculture, vuole emulare la consuetudine di compiere visite archeologiche dopo il tramonto diffusasi tra gli artisti, gli eruditi, gli appassionati, nella Roma dalla fine del Settecento – spiegano dall’assessorato alla Cultura del Comune di Como –. Esiste un filone letterario che documenta tale pratica, alla quale si era attenuto anche lo scultore Antonio Canova. Nelle Notti romane di Alessandro Verri, l’autore rende, nella rievocazione fantasiosa ma anche realistica della visita notturna al Mausoleo di Augusto, l’esperienza provata: “Quell’improvviso splendore (di una torcia) fece riapparire agli occhi miei quelle rispettate mura con aspetto vieppiù degno e maestoso perché la pallida fiamma tingeva di mesti colori quelle ruine, siccome fossero illuminate da lontano incendio…” Goethe, impressionato da questa consuetudine, ne riferisce nel Viaggio in Italia (1788) “…Per rispondere al desiderio di stranieri, artisti, intenditori e profani, decidemmo di compiere una visita ai Musei Vaticani e ai Musei Capitolini al lume delle fiaccole…” Gli scritti teorici dell’epoca consacrano l’importanza – anche nei suoi effetti benefici sulla cultura e sull’intelligenza – di tale percorso edificante attraverso gli splendidi resti dell’arte, del quale lo spirito conserva in buona parte il ricordo, come d’un sogno incantevole che vada cancellandosi a poco a poco. Goethe elenca i vantaggi di questo tipo di illuminazione: ogni pezzo può essere osservato di per sé, a esclusione degli altri, e il visitatore si può concentrare unicamente su quello; inoltre la sua straordinaria efficacia permette di rilevare assai meglio tutte le delicate sfumature del lavoro, elimina tutti i fastidiosi riflessi, rende più nette le ombre, fa apparire più chiare le parti illuminate. Un suo vantaggio innegabile è poi quello di rimettere nel loro giusto valore le opere collocate in posizione sfavorevole. L’esperienza coniuga lo spirito romantico del provare emozione di fronte alla rivelazione dell’antico, che riemerge dal buio della storia, al razionale desiderio neoclassico di conoscere ciò che il tempo di essa ha conservato. Tuttavia anche gli ateliers degli scultori costituivano una grande attrattiva per gli eruditi, per i quali era un obbligo sociale visitarli. A volte anche di notte alla luce delle torce, come racconta M.me de Staël in Corinne ou de l’Italie».

Per informazioni tel. 031.252550, e-mail musei.civici@comune.como.it, Internet http://museicivici.comune.como.it. [md, ecoinformazioni]

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