Con la politica per salvare il San Primo

Perché le elaborazioni dei movimenti e delle associazioni che li animano possano effettivamente conseguire risultati per i beni comuni è indispensabile che la politica si assuma il compito di far diventare le richieste del territorio azione di governo o almeno proposta delle opposizioni. E’ il caso della mozione del gruppo che segue alle azioni al senato e alla Camera di Tino Magni e di Devis Dori parlamentari del territorio di Alleanza Verdi e Sinistra. È la società civile che deve dare impulso delle istituzioni e essa è formata – come ha ricordato recentemente anche il presidente Mattarella – da associazioni, sindacati, partiti. L’organica sinergia tra tutti questi soggetti politici è vitale.

Ecomuseo al San Primo non un luna park invernale

«Per fermare il “Luna park” invernale che si vuole realizzare sul Monte San Primo con i tapis roulant e i cannoni sparaneve, utilizzando milioni di euro pubblici, arrivati dalla Regione e dallo Stato alla Comunità Montana e al Comune di Bellagio, la protesta, per quanto forte e qualificata non può bastare – spiega Paolo Ceruti, Capogruppo di Per il Cambio (opposizione consiliare di Magreglio) e già sindaco del paese e presidente della Comunità Montana del Triangolo Lariano -. Si deve inoltre evitare il solito giochetto contro chi difende l’ambiente accusandolo di non volere aiutare lo sviluppo sul territorio.
Abbiamo deciso di fare una proposta concreta che sottoponiamo oltre che al Consiglio comunale di Magreglio, alle associazioni e ai cittadini che non accettano di veder sfigurato il Monte San Primo con i tapis roulant e i cannoni sparaneve e le strutture correlate visto che, oltretutto,. di neve da anni non ce ne è e ancor meno ce ne sarà in futuro”.
“La nostra proposta – spiega Ceruti – si chiama “Ecomuseo” all’aperto per sensibilizzare la popolazione residente, villeggianti e turisti sul fenomeno dei cambiamenti climatici. Non è affatto un sogno, ma un progetto realizzabile se la nostra Amministrazione, in accordo con le altre interessate, vorrà attivarsi presso la Comunità Montana, per arrivare alla rivalutazione del progetto AREST abbandonando le strutture impattanti per il territorio e declinandole in opere sostenibili». «Noi ci rivolgiamo – prosegue Ceruti – a quanti amino il San Primo e la Penisola lariana gioiello incastonato tra i due rami del lago di Como, senza pregiudiziali e senza spirito di parte. Chiediamo a tutti gli amministratori comunali, consiglieri regionali e parlamentari del territorio (e non solo) di pronunciarsi e fare la loro parte». 
[Per il cambio Magreglio Magrèj 2019-2024]

L’interrogazione.

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