Mese: Luglio 2009

Consiglio comunale di Como di gioved¡ 30 luglio 2009

Sfiducia morale per l’ex vicesindaco Cattaneo, che patteggia sui rimborsi chilometrici; il Pdl non l’appoggia e si astiene sulla mozione di sfiducia.

Nelle preliminari al Consiglio comunale di giovedì 30 luglio Mario Lucini, Pd, ha chiesto lumi sul futuro della Tangenziale comasca: “cosa intende fare la maggioranza ce governa il Comune e la Provincia – ha esordito – perché non si fanno spiegare il perché di un incremento delle spese del 150 per cento? Nel preventivo ci sono cose strane che non tornano molto”. Luca Gaffuri, Pd , ha chiesto di posticipare la chiusura del Pgt per un maggiore coinvolgimento delle varie associazioni di categoria, mentre Donato Supino, Prc, ha chiesto nuovamente i verbali delle assemblee e dei cda di Spt, che non gli sono stati ancora consegnati. Pasquale Buono, Pdl, ha chiesto ancora l’introduzione anche a Como di un’ordinanza contro la somministrazione di alcolici ai minori. Silvia Magni, Pd, ha chiesto maggiore pulizia e decoro per il cimitero di Albate. “Perché il sindaco sabota Agenda 21?” si è chiesto Alessandro Rapinese, Area 2010, riferendosi al blocco in cui il Comune di Como è incorso e da cui non pare uscire sul progetto. Il consigliere ha poi stigmatizzato il comportamento dell’ex assessore D’Alessandro, che non si è presentato in una commissione per Acsm, e letto, suscitando le risa dei più, la lettera del sindaco di convocazione per le commemorazioni del bombardamento di Hiroshima: “Ho il piacere di invitarla alla celebrazione del sessantaquattresimo anniversario del bombardamento atomico delle città di Hirosima e Nagasaki, che avrà luogo giovedì 6 agosto 2009 presso il Monumento alla Resistenza europea (lungolago Mafalda di Savoia) alle 11”. Il presidente del Consiglio Pastore ha quindi ufficialmente aggiornato i consiglieri sugli avvicendamenti ai vertici dell’amministrazione con la presentazione delle dimissioni da vicesindaco e assessore di Cattaneo, dopo la decisione di patteggiare sulla vicenda dei rimborsi chilometrici in Provincia. Il sindaco Bruni ha deciso di accettare solo le prime mantenendo in carica l’assessore; come vicesindaco è stato nominato l’assessore Caradonna. Proprio sulla moralità verteva la mozione presentata da Marcello Iantorno, Pd, per le opposizioni: “non ci sono più i requisiti per il ruolo ricoperto!” ha affermato. Una difesa d’ufficio di Cattaneo è stata fatta da Massimo Serrentino, Pdl, mentre Veronica Airoldi, vicecapogruppo dello stesso partito, ha voluto sottolineare la mancanza di moralità anche dello schieramento opposto dopo le perquisizioni in Puglia. Posizioni definite di “accanimento terapeutico nei confronti della dignità dell’assessore Cattaneo” dal capogruppo del Pd Luca Gaffuri. Per attualizzare la mozione, presentata quando Cattaneo ricopriva ancora due incarichi le opposizioni hanno presentato poi una mozione bocciata dalla maggioranza, tranne Ghirri. Tutte le opposizioni hanno apprezzato la presentazione delle dimissioni e auspicato, senza successo, che Cattaneo le ripresentasse anche da assessore: “Sono allibito che si possa dubitare su cosa fare in una situazione simile” ha sbottato Lucini. Alle dichiarazioni di voto Airoldi ha accusato l’opposizione, suscitandone l’indignazione, di “trasformare l’aula consiliare in quella di un tribunale”. Mentre uscivano dal Consiglio per non votare Ghirri e la Lega l’avvocato Fabiano, segretario generale, ha quindi spiegato, al di là di ogni regolamento fra le lamentele delle minoranze, le modalità di voto al Pdl che non era stato, si vede, ben indirizzato dai suoi dirigenti. Per la sfiducia di un assessore è necessaria l’approvazione della maggioranza dei presenti più uno, quindi con soli 10 voti a favore, su 25 presenze, e 15 astensione la mozione è stata bocciata, ma nessuno ha votato contro. Il Consiglio riprenderà regolarmente le sedute a settembre. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Loro a cernobbio. Noi pure.

sbilanciamociLoro a Cernobbio. Noi pure. Mercoledì 29 luglio alle 21 alla Circoscrizione 6, in via Grandi 21 a Como, primo appuntamento per organizzare la partecipazione comasca all’incontro di Sbilanciamoci che si svolgerà il 5 settembre a Cernobbio in contemporanea col workshop dello Studio Ambrosetti.
Quest’anno il Forum di Sbilanciamoci – L’impresa di un’economia diversa – arriva a Cernobbio il 5 settembre.
L’incontro Uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo, sarà dedicato interamente alla crisi economica e finanziaria globale e sui ai suoi riflessi in Italia.
Così mentre i ministri andranno al workshop dello Studio Ambrosetti ad illustrare e a rivendicare i “meriti” dell’azione del governo, Sbilanciamoci a poche centinaia di metri dal forum ufficiale organizzerà un contro-forum di una giornata in cui spiegherà, con documenti e analisi circostanziate, il bluff delle misure del governo contro la crisi.
Nello stesso tempo metteremo in campo le 10 proposte per uscire dalla crisi, per orientare l’economia ad un nuovo modello di sviluppo che sia sostenibile, equo e di qualità; presenteremo le nostre alternative per un modello di sviluppo fondato sulla riconversione ecologica dell’economia, la qualità sociale e collettiva dei consumi, il ruolo positivo dell’intervento pubblico, i diritti e la dignità del lavoro.
Al Forum parteciperanno rappresentanti ed esponenti della società civile, delle associazioni, del sindacato, ricercatori ed esperti, ospiti internazionali.
Per collaborare alla preparazione e allo svolgimento dell’iniziativa molti soggetti anche a Como stanno cooperando con l’intenzione di aggregare il più ampio numero di organizzazioni interessate.
I primi aderenti comaschi (Acli, Arci, Associazione per la sinistra, Assaggiasaggio, Avc, Coordinamento comasco per la Pace, ecoinformazioni, L’isola che c’è) invitano ad una riunione che si svolgerà mercoledì 29 luglio alle 21 nella sala piccola della Circoscrizione 6 in via Grandi 21 a Como per organizzare il lavoro e stilare il primo elenco delle organizzazioni comasche che promuoveranno l’iniziativa.
Info: 335.6253012.
Hanno già aderito:
Acli, Arci, Associazione per la sinistra, Assaggiasaggio, Avc,
Coordinamento comasco per la Pace, ecoinformazioni, L’isola che c’èLoro a Cernobbio. Noi pure. Mercoledì 29 luglio alle 21 alla Circoscrizione 6, in via Grandi 21 a Como, primo appuntamento per organizzare la partecipazione comasca all’incontro di Sbilanciamoci che si svolgerà il 5 settembre a Cernobbio in contemporanea col workshop dello Studio Ambrosetti.
Quest’anno il Forum di Sbilanciamoci – L’impresa di un’economia diversa – arriva a Cernobbio il 5 settembre.
L’incontro Uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo, sarà dedicato interamente alla crisi economica e finanziaria globale e sui ai suoi riflessi in Italia.
Così mentre i ministri andranno al workshop dello Studio Ambrosetti ad illustrare e a rivendicare i “meriti” dell’azione del governo, Sbilanciamoci a poche centinaia di metri dal forum ufficiale organizzerà un contro-forum di una giornata in cui spiegherà, con documenti e analisi circostanziate, il bluff delle misure del governo contro la crisi.
Nello stesso tempo metteremo in campo le 10 proposte per uscire dalla crisi, per orientare l’economia ad un nuovo modello di sviluppo che sia sostenibile, equo e di qualità; presenteremo le nostre alternative per un modello di sviluppo fondato sulla riconversione ecologica dell’economia, la qualità sociale e collettiva dei consumi, il ruolo positivo dell’intervento pubblico, i diritti e la dignità del lavoro.
Al Forum parteciperanno rappresentanti ed esponenti della società civile, delle associazioni, del sindacato, ricercatori ed esperti, ospiti internazionali.
Per collaborare alla preparazione e allo svolgimento dell’iniziativa molti soggetti anche a Como stanno cooperando con l’intenzione di aggregare il più ampio numero di organizzazioni interessate.
I primi aderenti comaschi (Acli, Arci, Associazione per la sinistra, Assaggiasaggio, Avc, Coordinamento comasco per la Pace, ecoinformazioni, L’isola che c’è) invitano ad una riunione che si svolgerà mercoledì 29 luglio alle 21 nella sala piccola della Circoscrizione 6 in via Grandi 21 a Como per organizzare il lavoro e stilare il primo elenco delle organizzazioni comasche che promuoveranno l’iniziativa.
Info: 335.6253012.
Hanno già aderito:
Acli, Arci, Associazione per la sinistra, Assaggiasaggio, Avc,
Coordinamento comasco per la Pace, ecoinformazioni, L’isola che c’èLoro a Cernobbio. Noi pure. Mercoledì 29 luglio alle 21 alla Circoscrizione 6, in via Grandi 21 a Como, primo appuntamento per organizzare la partecipazione comasca all’incontro di Sbilanciamoci che si svolgerà il 5 settembre a Cernobbio in contemporanea col workshop dello Studio Ambrosetti.
Quest’anno il Forum di Sbilanciamoci – L’impresa di un’economia diversa – arriva a Cernobbio il 5 settembre.
L’incontro Uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo, sarà dedicato interamente alla crisi economica e finanziaria globale e sui ai suoi riflessi in Italia.
Così mentre i ministri andranno al workshop dello Studio Ambrosetti ad illustrare e a rivendicare i “meriti” dell’azione del governo, Sbilanciamoci a poche centinaia di metri dal forum ufficiale organizzerà un contro-forum di una giornata in cui spiegherà, con documenti e analisi circostanziate, il bluff delle misure del governo contro la crisi.
Nello stesso tempo metteremo in campo le 10 proposte per uscire dalla crisi, per orientare l’economia ad un nuovo modello di sviluppo che sia sostenibile, equo e di qualità; presenteremo le nostre alternative per un modello di sviluppo fondato sulla riconversione ecologica dell’economia, la qualità sociale e collettiva dei consumi, il ruolo positivo dell’intervento pubblico, i diritti e la dignità del lavoro.
Al Forum parteciperanno rappresentanti ed esponenti della società civile, delle associazioni, del sindacato, ricercatori ed esperti, ospiti internazionali.
Per collaborare alla preparazione e allo svolgimento dell’iniziativa molti soggetti anche a Como stanno cooperando con l’intenzione di aggregare il più ampio numero di organizzazioni interessate.
I primi aderenti comaschi (Acli, Arci, Associazione per la sinistra, Assaggiasaggio, Avc, Coordinamento comasco per la Pace, ecoinformazioni, L’isola che c’è) invitano ad una riunione che si svolgerà mercoledì 29 luglio alle 21 nella sala piccola della Circoscrizione 6 in via Grandi 21 a Como per organizzare il lavoro e stilare il primo elenco delle organizzazioni comasche che promuoveranno l’iniziativa.
Info: 335.6253012.
Hanno già aderito:
Acli, Arci, Associazione per la sinistra, Assaggiasaggio, Avc,
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sbilanciamociLoro a Cernobbio. Noi pure. Mercoledì 29 luglio alle 21 alla Circoscrizione 6, in via Grandi 21 a Como, primo appuntamento per organizzare la partecipazione comasca all’incontro di Sbilanciamoci che si svolgerà il 5 settembre a Cernobbio in contemporanea col workshop dello Studio Ambrosetti.
Quest’anno il Forum di Sbilanciamoci – L’impresa di un’economia diversa – arriva a Cernobbio il 5 settembre.
L’incontro Uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo, sarà dedicato interamente alla crisi economica e finanziaria globale e sui ai suoi riflessi in Italia.
Così mentre i ministri andranno al workshop dello Studio Ambrosetti ad illustrare e a rivendicare i “meriti” dell’azione del governo, Sbilanciamoci a poche centinaia di metri dal forum ufficiale organizzerà un contro-forum di una giornata in cui spiegherà, con documenti e analisi circostanziate, il bluff delle misure del governo contro la crisi.
Nello stesso tempo metteremo in campo le 10 proposte per uscire dalla crisi, per orientare l’economia ad un nuovo modello di sviluppo che sia sostenibile, equo e di qualità; presenteremo le nostre alternative per un modello di sviluppo fondato sulla riconversione ecologica dell’economia, la qualità sociale e collettiva dei consumi, il ruolo positivo dell’intervento pubblico, i diritti e la dignità del lavoro.
Al Forum parteciperanno rappresentanti ed esponenti della società civile, delle associazioni, del sindacato, ricercatori ed esperti, ospiti internazionali.
Per collaborare alla preparazione e allo svolgimento dell’iniziativa molti soggetti anche a Como stanno cooperando con l’intenzione di aggregare il più ampio numero di organizzazioni interessate.
I primi aderenti comaschi (Acli, Arci, Associazione per la sinistra, Assaggiasaggio, Avc, Coordinamento comasco per la Pace, ecoinformazioni, L’isola che c’è) invitano ad una riunione che si svolgerà mercoledì 29 luglio alle 21 nella sala piccola della Circoscrizione 6 in via Grandi 21 a Como per organizzare il lavoro e stilare il primo elenco delle organizzazioni comasche che promuoveranno l’iniziativa.
Info: 335.6253012.
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Acli, Arci, Associazione per la sinistra, Assaggiasaggio, Avc,
Coordinamento comasco per la Pace, ecoinformazioni, L’isola che c’è

Geniodonna numero 0

È uscito il numero 0 di geniodonna, periodico di fatti e idee di Como e del Canton Ticino. Quarantaquattro pagine a colori distribuite gratuitamente, realizzate grazie ad un cospicuo finanziamento dell’Ue per il programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera.
In prima pagina «La libertà delle donne», all’interno l’editoriale di Angelica e le sezioni affetti, liberazioni, dal mondo, inchiesta, norme/ leggi, idee&parole, natura/ ambiente, il corpo, paesaggio urbano, ricchi&poveri, nuovi lavori, violenze, ideologia, in cammino, insieme, coriandoli.
Nella redazione di Como del mensile, edito dal Senato delle donne, ci sono Maria Ornella Benzoni, Guido Boriani, Rita Cogo, Sergio Masciadri, Pierangelo Piantanida, Chiara Ratti, Laura Redaelli, Cristina Sonvico, Idapaola Sozzani, Manuela Tagliabue, Katia Trinca Colonel, segretaria Giulia Pellizzari, fumetto a striscia Elena Nozzi, Idee&parole Pietro Berra, Angela Cerinotti, Basilio Luoni, fotografi Gin Angri, Brino Maria Campagna, Attilio Marasco, Giada Negri, Barbara Tuscano, art director Graziella Monti, direttore responsabile Maurizio Michelini.
Ampie anticipazioni del numero 0 e tutte le informazioni sull’iniziativa non solo editoriale si possono trovare sul sito della rivista http://www.geniodonna.it. È uscito il numero 0 di geniodonna, periodico di fatti e idee di Como e del Canton Ticino. Quarantaquattro pagine a colori distribuite gratuitamente, realizzate grazie ad un cospicuo finanziamento dell’Ue per il programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera.
In prima pagina «La libertà delle donne», all’interno l’editoriale di Angelica e le sezioni affetti, liberazioni, dal mondo, inchiesta, norme/ leggi, idee&parole, natura/ ambiente, il corpo, paesaggio urbano, ricchi&poveri, nuovi lavori, violenze, ideologia, in cammino, insieme, coriandoli.
Nella redazione di Como del mensile, edito dal Senato delle donne, ci sono Maria Ornella Benzoni, Guido Boriani, Rita Cogo, Sergio Masciadri, Pierangelo Piantanida, Chiara Ratti, Laura Redaelli, Cristina Sonvico, Idapaola Sozzani, Manuela Tagliabue, Katia Trinca Colonel, segretaria Giulia Pellizzari, fumetto a striscia Elena Nozzi, Idee&parole Pietro Berra, Angela Cerinotti, Basilio Luoni, fotografi Gin Angri, Brino Maria Campagna, Attilio Marasco, Giada Negri, Barbara Tuscano, art director Graziella Monti, direttore responsabile Maurizio Michelini.
Ampie anticipazioni del numero 0 e tutte le informazioni sull’iniziativa non solo editoriale si possono trovare sul sito della rivista http://www.geniodonna.it.

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È uscito il numero 0 di geniodonna, periodico di fatti e idee di Como e del Canton Ticino. Quarantaquattro pagine a colori distribuite gratuitamente, realizzate grazie ad un cospicuo finanziamento dell’Ue per il programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera.
In prima pagina «La libertà delle donne», all’interno l’editoriale di Angelica e le sezioni affetti, liberazioni, dal mondo, inchiesta, norme/ leggi, idee&parole, natura/ ambiente, il corpo, paesaggio urbano, ricchi&poveri, nuovi lavori, violenze, ideologia, in cammino, insieme, coriandoli.
Nella redazione di Como del mensile, edito dal Senato delle donne, ci sono Maria Ornella Benzoni, Guido Boriani, Rita Cogo, Sergio Masciadri, Pierangelo Piantanida, Chiara Ratti, Laura Redaelli, Cristina Sonvico, Idapaola Sozzani, Manuela Tagliabue, Katia Trinca Colonel, segretaria Giulia Pellizzari, fumetto a striscia Elena Nozzi, Idee&parole Pietro Berra, Angela Cerinotti, Basilio Luoni, fotografi Gin Angri, Brino Maria Campagna, Attilio Marasco, Giada Negri, Barbara Tuscano, art director Graziella Monti, direttore responsabile Maurizio Michelini.
Ampie anticipazioni del numero 0 e tutte le informazioni sull’iniziativa non solo editoriale si possono trovare sul sito della rivista http://www.geniodonna.it.

Consiglio comunale di Como di lunedì 20 luglio 2009

Caso Cattaneo, nomine nella partecipate, nuovo tracciato dell tangenziale nella seduta di lunedì 20 luglio del Consiglio comunale di Como.

«Ha dichiarato di aver rimesso le dimissioni a Butti – così Marcello Iantorno, Pd, sul caso Cattaneo che ha chiesto il patteggiamento della pena per i rimborsi chilometrici gonfiati quand’era in Provincia – è inaccettabile che ricopra incarichi apicali e di responsabilità!». L’interessato in ogni modo non si è visto per tutta la serata.
Vittorio Mottola, Pd, ha riproposto la questione del nuovo posteggio vicino al Castello dei conti Reina a Sagnino e dell’accesso allo stesso , mentre Gianluca Lombardi, Pdl, ha apprezzato l’introduzione del noleggio dei pc da parte del Comune e dell’ordinanza milanese anti alcol per i minori, il suo collega di partito Massimo Serrentino si è invece scagliato contro i rappresentanti sindacali di Acsm intervenuti alla quarta commissione comunale difendendo a spada tratta l’azienda. Luigi Bottone, Gruppo Misto, ha annunciato la presentazione di una mozione di blocco per le collaborazioni esterne e assunzioni da parte del Comune.
Iniziata ufficialmente la seduta del 20 luglio Iantorno ha chiesto l’inversione dell’ordine dei lavori per affrontare la mozione presentata dalle opposizioni sul vicesindaco Cattaneo, quando è stato nominato mesi fa, e non ancora affrontata. Al voto, la maggioranza compatta, tranne due astensioni, la proposta è stata bocciata. Pronta la reazione di Iantorno che ha chiesto di indire un Consiglio straordinario, che, se la proposta verrà accettata, sarà l’ultimo prima della pausa estiva.
La discussione è così passata alla delibera di indirizzo sulle nomine nelle partecipate presentata dalle opposizioni. L’avvocato Iantorno ha spiegato la proposta, che avrebbe dovuto sostituire le linee di indirizzo del 2001, che poneva limiti più stringenti nelle nomine e nella rieleggibilità.
L’argomento non ha suscitato l’interesse dell’uditorio, tranne qualche commento a margine, e si è risolto in un one man show del primo firmatario che ha proposto addirittura 6 emendamenti al proprio scritto e accettato un subemendamento. La maggioranza si è astenuta sulle modifiche, ma al momento del voto finale ha bocciato la proposta, astenuti Bottone, Lionetti e Ghirri.
L’assemblea si è conclusa con la presentazione, da parte dell’assessore Caradonna, del recepimento del grafico del nuovo tracciato della tangenziale di Como, che dopo l’esposizione all’albo ha avuto osservazioni solo da parte di un’attività di via Canturina che dovrà trasferirsi. Stefano Rudilosso, PDl, ha chiesto quindi l’esposizione delle planimetrie e dei chiarimenti, che dovrebbero arrivare a settembre quando riprenderà la discussione. [Michele Donegana, ecoinformazioni]Caso Cattaneo, nomine nella partecipate, nuovo tracciato dell tangenziale nella seduta di lunedì 20 luglio del Consiglio comunale di Como.
«Ha dichiarato di aver rimesso le dimissioni a Butti – così Marcello Iantorno, Pd, sul caso Cattaneo che ha chiesto il patteggiamento della pena per i rimborsi chilometrici gonfiati quand’era in Provincia – è inaccettabile che ricopra incarichi apicali e di responsabilità!». L’interessato in ogni modo non si è visto per tutta la serata.
Vittorio Mottola, Pd, ha riproposto la questione del nuovo posteggio vicino al Castello dei conti Reina a Sagnino e dell’accesso allo stesso , mentre Gianluca Lombardi, Pdl, ha apprezzato l’introduzione del noleggio dei pc da parte del Comune e dell’ordinanza milanese anti alcol per i minori, il suo collega di partito Massimo Serrentino si è invece scagliato contro i rappresentanti sindacali di Acsm intervenuti alla quarta commissione comunale difendendo a spada tratta l’azienda. Luigi Bottone, Gruppo Misto, ha annunciato la presentazione di una mozione di blocco per le collaborazioni esterne e assunzioni da parte del Comune.
Iniziata ufficialmente la seduta del 20 luglio Iantorno ha chiesto l’inversione dell’ordine dei lavori per affrontare la mozione presentata dalle opposizioni sul vicesindaco Cattaneo, quando è stato nominato mesi fa, e non ancora affrontata. Al voto, la maggioranza compatta, tranne due astensioni, la proposta è stata bocciata. Pronta la reazione di Iantorno che ha chiesto di indire un Consiglio straordinario, che, se la proposta verrà accettata, sarà l’ultimo prima della pausa estiva.
La discussione è così passata alla delibera di indirizzo sulle nomine nelle partecipate presentata dalle opposizioni. L’avvocato Iantorno ha spiegato la proposta, che avrebbe dovuto sostituire le linee di indirizzo del 2001, che poneva limiti più stringenti nelle nomine e nella rieleggibilità.
L’argomento non ha suscitato l’interesse dell’uditorio, tranne qualche commento a margine, e si è risolto in un one man show del primo firmatario che ha proposto addirittura 6 emendamenti al proprio scritto e accettato un subemendamento. La maggioranza si è astenuta sulle modifiche, ma al momento del voto finale ha bocciato la proposta, astenuti Bottone, Lionetti e Ghirri.
L’assemblea si è conclusa con la presentazione, da parte dell’assessore Caradonna, del recepimento del grafico del nuovo tracciato della tangenziale di Como, che dopo l’esposizione all’albo ha avuto osservazioni solo da parte di un’attività di via Canturina che dovrà trasferirsi. Stefano Rudilosso, PDl, ha chiesto quindi l’esposizione delle planimetrie e dei chiarimenti, che dovrebbero arrivare a settembre quando riprenderà la discussione. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

cernezziCaso Cattaneo, nomine nella partecipate, nuovo tracciato dell tangenziale nella seduta di lunedì 20 luglio del Consiglio comunale di Como.

«Ha dichiarato di aver rimesso le dimissioni a Butti – così Marcello Iantorno, Pd, sul caso Cattaneo che ha chiesto il patteggiamento della pena per i rimborsi chilometrici gonfiati quand’era in Provincia – è inaccettabile che ricopra incarichi apicali e di responsabilità!». L’interessato in ogni modo non si è visto per tutta la serata.

Vittorio Mottola, Pd, ha riproposto la questione del nuovo posteggio vicino al Castello dei conti Reina a Sagnino e dell’accesso allo stesso , mentre Gianluca Lombardi, Pdl, ha apprezzato l’introduzione del noleggio dei pc da parte del Comune e dell’ordinanza milanese anti alcol per i minori, il suo collega di partito Massimo Serrentino si è invece scagliato contro i rappresentanti sindacali di Acsm intervenuti alla quarta commissione comunale difendendo a spada tratta l’azienda. Luigi Bottone, Gruppo Misto, ha annunciato la presentazione di una mozione di blocco per le collaborazioni esterne e assunzioni da parte del Comune.

Iniziata ufficialmente la seduta del 20 luglio Iantorno ha chiesto l’inversione dell’ordine dei lavori per affrontare la mozione presentata dalle opposizioni sul vicesindaco Cattaneo, quando è stato nominato mesi fa, e non ancora affrontata. Al voto, la maggioranza compatta, tranne due astensioni, la proposta è stata bocciata. Pronta la reazione di Iantorno che ha chiesto di indire un Consiglio straordinario, che, se la proposta verrà accettata, sarà l’ultimo prima della pausa estiva.

La discussione è così passata alla delibera di indirizzo sulle nomine nelle partecipate presentata dalle opposizioni. L’avvocato Iantorno ha spiegato la proposta, che avrebbe dovuto sostituire le linee di indirizzo del 2001, che poneva limiti più stringenti nelle nomine e nella rieleggibilità.

L’argomento non ha suscitato l’interesse dell’uditorio, tranne qualche commento a margine, e si è risolto in un one man show del primo firmatario che ha proposto addirittura 6 emendamenti al proprio scritto e accettato un subemendamento. La maggioranza si è astenuta sulle modifiche, ma al momento del voto finale ha bocciato la proposta, astenuti Bottone, Lionetti e Ghirri.

L’assemblea si è conclusa con la presentazione, da parte dell’assessore Caradonna, del recepimento del grafico del nuovo tracciato della tangenziale di Como, che dopo l’esposizione all’albo ha avuto osservazioni solo da parte di un’attività di via Canturina che dovrà trasferirsi. Stefano Rudilosso, PDl, ha chiesto quindi l’esposizione delle planimetrie e dei chiarimenti, che dovrebbero arrivare a settembre quando riprenderà la discussione. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

L’orizzonte della sinistra lariana

Duecentocinquanta presenze complessive al forum Nel cuore della sinistra organizzato dall’Associazione per la sinistra alla Cascina Massée il 10, 11 e 12 luglio.
Le salamelle, come nella tradizione delle feste, ci sono state. Ma, contrariamente all’oleografia di tante stanche rappresentazioni nostalgiche di sé offerte dalla sinistra lariana negli ultimi anni, esse non sono state il clou, piuttosto il contorno di una tre giorni che è sembrata più simile ad un forum sociale nello stile del movimento altermondialista che ad una rituale festa di partito. E d’altra parte già in apertura Giuseppe Calzati aveva chiarito che l’Associazione per la sinistra non è un partito, non diventerà un partito, ma vuole creare le condizioni perché un partito della sinistra unita e plurale esista.
La tre giorni si è concentrata con relazioni e partecipati dibattiti nel definire l’orizzonte in cui tale costruzione potrebbe essere possibile, il contesto ideale e delle idee politiche che possono costituire, superata la fase delle oligarchie contrapposte di partitini autocentranti, i territori nei quali la storia, il presente ed il futuro della sinistra potrà avere un senso. Significativo è che agli interventi brevissimi (una vera innovazione) a nome degli organizzatori di Calzati e Nicoletta Pirotta, introdotti dal saluto di Luigino Nessi, sia seguita la relazione di Thierno Gaye sul tema dei diritti dei migranti visti come diritti di tutti o di nessuno.
A chiudere la prima serata, in piena correlazione con gli interventi, è stato il gruppo teatrale Ibuka amizero con il toccante spettacolo Sogni clandestini, dedicato alle tragedie delle migrazioni.
Al mattino di sabato i lavori si sono concentrati sul tema della precarietà del lavoro e la crisi economica con una tavola rotonda introdotta da Ivan Lembo e coordinata da Danilo Lillia dell’Arci a cui hanno partecipato Osvaldo Squassina e Cristina Tajani. Nel pomeriggio il forum ha presentato il dibattito Semi di giustizia nel quale l’intervento di Lisa Clark e quelli di Stefano Frisoli, Luca Rassu, Marco Servettini e Giuseppe Leoni, coordinati da Massimo Patrignani, hanno permesso di intravedere la possibilità che le nicchie di resistenza presenti in vari settori della società diventino attori consapevoli della trasformazione politica necessaria e urgente per contrastare l’economia dominante, l’ingiustizia planetaria e la crisi biofisica del pianeta.
Dopo le salamelle di ordinanza, la serata si è conclusa con l’intervento musicale delle Sorelle Manetta.
Nell’ultima giornata, domenica 12 luglio, si è trattato di Democrazia e Costituzione con una intervista video a Gustavo Zagrebelski a cui sono seguite le relazioni di Licia Badesi e Grazia Villa coordinate da Gianfranco Giudice.
Poi tutti a pranzo insieme all’Unione circoli cooperativi di Albate dove la sinistra c’è dal 1901 un esempio per chi fa politica ora.
L’intero forum della sinistra comasca può essere seguito sul sito http://www.altracomo.it.
cuoresinistraDuecentocinquanta presenze complessive al forum Nel cuore della sinistra organizzato dall’Associazione per la sinistra alla Cascina Massée il 10, 11 e 12 luglio.
Le salamelle, come nella tradizione delle feste, ci sono state. Ma, contrariamente all’oleografia di tante stanche rappresentazioni nostalgiche di sé offerte dalla sinistra lariana negli ultimi anni, esse non sono state il clou, piuttosto il contorno di una tre giorni che è sembrata più simile ad un forum sociale nello stile del movimento altermondialista che ad una rituale festa di partito. E d’altra parte già in apertura Giuseppe Calzati aveva chiarito che l’Associazione per la sinistra non è un partito, non diventerà un partito, ma vuole creare le condizioni perché un partito della sinistra unita e plurale esista.
La tre giorni si è concentrata con relazioni e partecipati dibattiti nel definire l’orizzonte in cui tale costruzione potrebbe essere possibile, il contesto ideale e delle idee politiche che possono costituire, superata la fase delle oligarchie contrapposte di partitini autocentranti, i territori nei quali la storia, il presente ed il futuro della sinistra potrà avere un senso. Significativo è che agli interventi brevissimi (una vera innovazione) a nome degli organizzatori di Calzati e Nicoletta Pirotta, introdotti dal saluto di Luigino Nessi, sia seguita la relazione di Thierno Gaye sul tema dei diritti dei migranti visti come diritti di tutti o di nessuno.
A chiudere la prima serata, in piena correlazione con gli interventi, è stato il gruppo teatrale Ibuka amizero con il toccante spettacolo Sogni clandestini, dedicato alle tragedie delle migrazioni.
Al mattino di sabato i lavori si sono concentrati sul tema della precarietà del lavoro e la crisi economica con una tavola rotonda introdotta da Ivan Lembo e coordinata da Danilo Lillia dell’Arci a cui hanno partecipato Osvaldo Squassina e Cristina Tajani. Nel pomeriggio il forum ha presentato il dibattito Semi di giustizia nel quale l’intervento di Lisa Clark e quelli di Stefano Frisoli, Luca Rassu, Marco Servettini e Giuseppe Leoni, coordinati da Massimo Patrignani, hanno permesso di intravedere la possibilità che le nicchie di resistenza presenti in vari settori della società diventino attori consapevoli della trasformazione politica necessaria e urgente per contrastare l’economia dominante, l’ingiustizia planetaria e la crisi biofisica del pianeta.
Dopo le salamelle di ordinanza, la serata si è conclusa con l’intervento musicale delle Sorelle Manetta.
Nell’ultima giornata, domenica 12 luglio, si è trattato di Democrazia e Costituzione con una intervista video a Gustavo Zagrebelski a cui sono seguite le relazioni di Licia Badesi e Grazia Villa coordinate da Gianfranco Giudice.
Poi tutti a pranzo insieme all’Unione circoli cooperativi di Albate dove la sinistra c’è dal 1901 un esempio per chi fa politica ora.
L’intero forum della sinistra comasca può essere seguito sul sito http://www.altracomo.it.

Nel cuore della sinistra

Da venerdì 10 a domenica12 luglio alla Cascina Masée di Como Albate la sinistra si incontra per discutere e fare festa. Nei tre giorni del forum Nel cuore della sinistra si alterneranno tavole rotonde, dibattiti, teatro, cinema, musica e momenti conviviali.
Il programma dell’iniziativa. organizzata dall’Associazione per la Sinistra di Como (http://perlasinistracomo.wordpress.com). è stato illustrato giovedì 9 luglio da Enzo Arighi, Giuseppe Calzati, Celeste Grossi, Ivan Lembo, Nicoletta Pirotta, in una conferenza stampa dalla modalità insolita: sotto un gazebo, tra le persone, a Porta Torre in un giorno di mercato.
La scelta che i promotori hanno voluto evidenziare è quella di abitare i luoghi vivi della città, quelli frequentati quotidianamente dalle persone e non le stanze chiuse dei palazzi. Una forma diversa del far politica basata sulle relazioni con le persone in carne ed ossa. E sono proprio le donne e gli uomini del territorio che l’Associazione si augura di incontrare per dare loro la parola come protagonisti e non solo spettatori nel corso della sua prima iniziativa pubblica.
L’Associazione per la Sinistra è nata in provincia il 21 marzo come approdo di esperienze precedenti di laboratori tra donne e uomini provenienti da differenti percorsi politici e sociali e come punto di partenza, in relazione con il cammino associativo nazionale, con l’intento di contribuire alla costruzione di un nuovo soggetto politico capace di rinnovare profondamente le forme e i modi della politica e della democrazia rappresentativa.
In provincia di Como, come altrove, il proposito dell’Associazione è «quello di favorire l’incontro e la ricerca a vasto raggio tra quante e quanti, liberamente, con appartenenze politiche o senza nessuna appartenenza, hanno voglia di attivarsi». Le esponenti e gli esponenti dell’Associazione sono consapevoli che il processo non sarà né facile né immediato, ma sono anche determinati a creare anche nel territorio lariano luoghi di inclusione e mescolamento dove avviare insieme discussioni che possano portare e pratiche politiche condivise.
Un primo momento sarà  Nel cuore della sinistra. L’iniziativa si apre venerdì 10 luglio alle 20.30 con Orizzonti sconfinati, ovvero come superare i confini per dare futuro alla Sinistra (interventi di Giuseppe Calzati e Nicoletta Pirotta dell’Associazione per la Sinistra Como, Thierno Gaye dell’Associazione Antirazzista 3 Febbraio di Erba e lo spettacolo teatrale Sogni clandestini della Compagnia Ibuka amizero. Prosegue sabato 11 luglio dalle 10,30 con Ladri di futuro, ovvero come incidono la precarietà del lavoro e la crisi economica nella vita quotidiana delle persone, una tavola rotonda ? introdotta da Ivan Lembo dell’Associazione per la Sinistra e moderata da Danilo Lillia dell’Arci provinciale ? con Osvaldo Squassina, consigliere regionale Lombardia, Cristina Tajani, economista, Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como. Alle 15 è in programma l’incontro Semi di giustizia, ovvero idee e proposte per produrre e consumare in modo solidaristico ed ecologico con gli interventi di Lisa Clark dei Beati i costruttori di Pace, Stefano Frisoli dell’Associazione Italiana Agricoltori Biologici, Luca Rassu del Movimento Gas di Brescia e Marco Servettini de L’isola che c’è che saranno introdotti e coordinati da Massimo Patrignani dell’Associazione per la Sinistra. Alle19.30, dopo l’aperitivo con prodotti biologici, sarà proiettato il film-documentario Come un uomo sulla terra che racconta, con la voce diretta dei migranti africani, .le brutali modalità con cui la Libia, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa, controlla i flussi migratori, Al film seguirà alle 21 una serata musicale con le Sorelle Manetta.
Domenica 12 luglio si riprenderà con Democrazia sull’orlo di una crisi di nervi, ovvero come si vuole cambiare la Costituzione italiana e la storia del nostro paese. Gli interventi di Licia Badesi del Comitato comasco per la difesa della Costituzione e dell’avvocata Grazia Villa, introdotti e moderati da Gianfranco Giudice dell’Associazione per la Sinistra, saranno seguiti da un’intervista video a Gustavo Zagrebelski.
Per tutta la durata del forum sarà in funzione un servizio di ristoro a cura dell’Unione dei Circoli Cooperativi. Per informazioni tel. 393.0911211.
Da venerdì 10 a domenica12 luglio alla Cascina Masée di Como Albate la sinistra si incontra per discutere e fare festa. Nei tre giorni del forum Nel cuore della sinistra si alterneranno tavole rotonde, dibattiti, teatro, cinema, musica e momenti conviviali.
Il programma dell’iniziativa. organizzata dall’Associazione per la Sinistra di Como (http://perlasinistracomo.wordpress.com). è stato illustrato giovedì 9 luglio da Enzo Arighi, Giuseppe Calzati, Celeste Grossi, Ivan Lembo, Nicoletta Pirotta, in una conferenza stampa dalla modalità insolita: sotto un gazebo, tra le persone, a Porta Torre in un giorno di mercato.
La scelta che i promotori hanno voluto evidenziare è quella di abitare i luoghi vivi della città, quelli frequentati quotidianamente dalle persone e non le stanze chiuse dei palazzi. Una forma diversa del far politica basata sulle relazioni con le persone in carne ed ossa. E sono proprio le donne e gli uomini del territorio che l’Associazione si augura di incontrare per dare loro la parola come protagonisti e non solo spettatori nel corso della sua prima iniziativa pubblica.
L’Associazione per la Sinistra è nata in provincia il 21 marzo come approdo di esperienze precedenti di laboratori tra donne e uomini provenienti da differenti percorsi politici e sociali e come punto di partenza, in relazione con il cammino associativo nazionale, con l’intento di contribuire alla costruzione di un nuovo soggetto politico capace di rinnovare profondamente le forme e i modi della politica e della democrazia rappresentativa.
In provincia di Como, come altrove, il proposito dell’Associazione è «quello di favorire l’incontro e la ricerca a vasto raggio tra quante e quanti, liberamente, con appartenenze politiche o senza nessuna appartenenza, hanno voglia di attivarsi». Le esponenti e gli esponenti dell’Associazione sono consapevoli che il processo non sarà né facile né immediato, ma sono anche determinati a creare anche nel territorio lariano luoghi di inclusione e mescolamento dove avviare insieme discussioni che possano portare e pratiche politiche condivise.
Un primo momento sarà  Nel cuore della sinistra. L’iniziativa si apre venerdì 10 luglio alle 20.30 con Orizzonti sconfinati, ovvero come superare i confini per dare futuro alla Sinistra (interventi di Giuseppe Calzati e Nicoletta Pirotta dell’Associazione per la Sinistra Como, Thierno Gaye dell’Associazione Antirazzista 3 Febbraio di Erba e lo spettacolo teatrale Sogni clandestini della Compagnia Ibuka amizero. Prosegue sabato 11 luglio dalle 10,30 con Ladri di futuro, ovvero come incidono la precarietà del lavoro e la crisi economica nella vita quotidiana delle persone, una tavola rotonda ? introdotta da Ivan Lembo dell’Associazione per la Sinistra e moderata da Danilo Lillia dell’Arci provinciale ? con Osvaldo Squassina, consigliere regionale Lombardia, Cristina Tajani, economista, Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como. Alle 15 è in programma l’incontro Semi di giustizia, ovvero idee e proposte per produrre e consumare in modo solidaristico ed ecologico con gli interventi di Lisa Clark dei Beati i costruttori di Pace, Stefano Frisoli dell’Associazione Italiana Agricoltori Biologici, Luca Rassu del Movimento Gas di Brescia e Marco Servettini de L’isola che c’è che saranno introdotti e coordinati da Massimo Patrignani dell’Associazione per la Sinistra. Alle19.30, dopo l’aperitivo con prodotti biologici, sarà proiettato il film-documentario Come un uomo sulla terra che racconta, con la voce diretta dei migranti africani, .le brutali modalità con cui la Libia, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa, controlla i flussi migratori, Al film seguirà alle 21 una serata musicale con le Sorelle Manetta.
Domenica 12 luglio si riprenderà con Democrazia sull’orlo di una crisi di nervi, ovvero come si vuole cambiare la Costituzione italiana e la storia del nostro paese. Gli interventi di Licia Badesi del Comitato comasco per la difesa della Costituzione e dell’avvocata Grazia Villa, introdotti e moderati da Gianfranco Giudice dell’Associazione per la Sinistra, saranno seguiti da un’intervista video a Gustavo Zagrebelski.
Per tutta la durata del forum sarà in funzione un servizio di ristoro a cura dell’Unione dei Circoli Cooperativi. Per informazioni tel. 393.0911211.
Da venerdì 10 a domenica12 luglio alla Cascina Masée di Como Albate la sinistra si incontra per discutere e fare festa. Nei tre giorni del forum Nel cuore della sinistra si alterneranno tavole rotonde, dibattiti, teatro, cinema, musica e momenti conviviali.
Il programma dell’iniziativa. organizzata dall’Associazione per la Sinistra di Como (http://perlasinistracomo.wordpress.com). è stato illustrato giovedì 9 luglio da Enzo Arighi, Giuseppe Calzati, Celeste Grossi, Ivan Lembo, Nicoletta Pirotta, in una conferenza stampa dalla modalità insolita: sotto un gazebo, tra le persone, a Porta Torre in un giorno di mercato.
La scelta che i promotori hanno voluto evidenziare è quella di abitare i luoghi vivi della città, quelli frequentati quotidianamente dalle persone e non le stanze chiuse dei palazzi. Una forma diversa del far politica basata sulle relazioni con le persone in carne ed ossa. E sono proprio le donne e gli uomini del territorio che l’Associazione si augura di incontrare per dare loro la parola come protagonisti e non solo spettatori nel corso della sua prima iniziativa pubblica.
L’Associazione per la Sinistra è nata in provincia il 21 marzo come approdo di esperienze precedenti di laboratori tra donne e uomini provenienti da differenti percorsi politici e sociali e come punto di partenza, in relazione con il cammino associativo nazionale, con l’intento di contribuire alla costruzione di un nuovo soggetto politico capace di rinnovare profondamente le forme e i modi della politica e della democrazia rappresentativa.
In provincia di Como, come altrove, il proposito dell’Associazione è «quello di favorire l’incontro e la ricerca a vasto raggio tra quante e quanti, liberamente, con appartenenze politiche o senza nessuna appartenenza, hanno voglia di attivarsi». Le esponenti e gli esponenti dell’Associazione sono consapevoli che il processo non sarà né facile né immediato, ma sono anche determinati a creare anche nel territorio lariano luoghi di inclusione e mescolamento dove avviare insieme discussioni che possano portare e pratiche politiche condivise.
Un primo momento sarà  Nel cuore della sinistra. L’iniziativa si apre venerdì 10 luglio alle 20.30 con Orizzonti sconfinati, ovvero come superare i confini per dare futuro alla Sinistra (interventi di Giuseppe Calzati e Nicoletta Pirotta dell’Associazione per la Sinistra Como, Thierno Gaye dell’Associazione Antirazzista 3 Febbraio di Erba e lo spettacolo teatrale Sogni clandestini della Compagnia Ibuka amizero. Prosegue sabato 11 luglio dalle 10,30 con Ladri di futuro, ovvero come incidono la precarietà del lavoro e la crisi economica nella vita quotidiana delle persone, una tavola rotonda ? introdotta da Ivan Lembo dell’Associazione per la Sinistra e moderata da Danilo Lillia dell’Arci provinciale ? con Osvaldo Squassina, consigliere regionale Lombardia, Cristina Tajani, economista, Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como. Alle 15 è in programma l’incontro Semi di giustizia, ovvero idee e proposte per produrre e consumare in modo solidaristico ed ecologico con gli interventi di Lisa Clark dei Beati i costruttori di Pace, Stefano Frisoli dell’Associazione Italiana Agricoltori Biologici, Luca Rassu del Movimento Gas di Brescia e Marco Servettini de L’isola che c’è che saranno introdotti e coordinati da Massimo Patrignani dell’Associazione per la Sinistra. Alle19.30, dopo l’aperitivo con prodotti biologici, sarà proiettato il film-documentario Come un uomo sulla terra che racconta, con la voce diretta dei migranti africani, .le brutali modalità con cui la Libia, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa, controlla i flussi migratori, Al film seguirà alle 21 una serata musicale con le Sorelle Manetta.
Domenica 12 luglio si riprenderà con Democrazia sull’orlo di una crisi di nervi, ovvero come si vuole cambiare la Costituzione italiana e la storia del nostro paese. Gli interventi di Licia Badesi del Comitato comasco per la difesa della Costituzione e dell’avvocata Grazia Villa, introdotti e moderati da Gianfranco Giudice dell’Associazione per la Sinistra, saranno seguiti da un’intervista video a Gustavo Zagrebelski.
Per tutta la durata del forum sarà in funzione un servizio di ristoro a cura dell’Unione dei Circoli Cooperativi. Per informazioni tel. 393.0911211.
Da venerdì 10 a domenica12 luglio alla Cascina Masée di Como Albate la sinistra si incontra per discutere e fare festa. Nei tre giorni del forum Nel cuore della sinistra si alterneranno tavole rotonde, dibattiti, teatro, cinema, musica e momenti conviviali.
Il programma dell’iniziativa. organizzata dall’Associazione per la Sinistra di Como (http://perlasinistracomo.wordpress.com). è stato illustrato giovedì 9 luglio da Enzo Arighi, Giuseppe Calzati, Celeste Grossi, Ivan Lembo, Nicoletta Pirotta, in una conferenza stampa dalla modalità insolita: sotto un gazebo, tra le persone, a Porta Torre in un giorno di mercato.
La scelta che i promotori hanno voluto evidenziare è quella di abitare i luoghi vivi della città, quelli frequentati quotidianamente dalle persone e non le stanze chiuse dei palazzi. Una forma diversa del far politica basata sulle relazioni con le persone in carne ed ossa. E sono proprio le donne e gli uomini del territorio che l’Associazione si augura di incontrare per dare loro la parola come protagonisti e non solo spettatori nel corso della sua prima iniziativa pubblica.
L’Associazione per la Sinistra è nata in provincia il 21 marzo come approdo di esperienze precedenti di laboratori tra donne e uomini provenienti da differenti percorsi politici e sociali e come punto di partenza, in relazione con il cammino associativo nazionale, con l’intento di contribuire alla costruzione di un nuovo soggetto politico capace di rinnovare profondamente le forme e i modi della politica e della democrazia rappresentativa.
In provincia di Como, come altrove, il proposito dell’Associazione è «quello di favorire l’incontro e la ricerca a vasto raggio tra quante e quanti, liberamente, con appartenenze politiche o senza nessuna appartenenza, hanno voglia di attivarsi». Le esponenti e gli esponenti dell’Associazione sono consapevoli che il processo non sarà né facile né immediato, ma sono anche determinati a creare anche nel territorio lariano luoghi di inclusione e mescolamento dove avviare insieme discussioni che possano portare e pratiche politiche condivise.
Un primo momento sarà  Nel cuore della sinistra. L’iniziativa si apre venerdì 10 luglio alle 20.30 con Orizzonti sconfinati, ovvero come superare i confini per dare futuro alla Sinistra (interventi di Giuseppe Calzati e Nicoletta Pirotta dell’Associazione per la Sinistra Como, Thierno Gaye dell’Associazione Antirazzista 3 Febbraio di Erba e lo spettacolo teatrale Sogni clandestini della Compagnia Ibuka amizero. Prosegue sabato 11 luglio dalle 10,30 con Ladri di futuro, ovvero come incidono la precarietà del lavoro e la crisi economica nella vita quotidiana delle persone, una tavola rotonda ? introdotta da Ivan Lembo dell’Associazione per la Sinistra e moderata da Danilo Lillia dell’Arci provinciale ? con Osvaldo Squassina, consigliere regionale Lombardia, Cristina Tajani, economista, Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como. Alle 15 è in programma l’incontro Semi di giustizia, ovvero idee e proposte per produrre e consumare in modo solidaristico ed ecologico con gli interventi di Lisa Clark dei Beati i costruttori di Pace, Stefano Frisoli dell’Associazione Italiana Agricoltori Biologici, Luca Rassu del Movimento Gas di Brescia e Marco Servettini de L’isola che c’è che saranno introdotti e coordinati da Massimo Patrignani dell’Associazione per la Sinistra. Alle19.30, dopo l’aperitivo con prodotti biologici, sarà proiettato il film-documentario Come un uomo sulla terra che racconta, con la voce diretta dei migranti africani, .le brutali modalità con cui la Libia, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa, controlla i flussi migratori, Al film seguirà alle 21 una serata musicale con le Sorelle Manetta.
Domenica 12 luglio si riprenderà con Democrazia sull’orlo di una crisi di nervi, ovvero come si vuole cambiare la Costituzione italiana e la storia del nostro paese. Gli interventi di Licia Badesi del Comitato comasco per la difesa della Costituzione e dell’avvocata Grazia Villa, introdotti e moderati da Gianfranco Giudice dell’Associazione per la Sinistra, saranno seguiti da un’intervista video a Gustavo Zagrebelski.
Per tutta la durata del forum sarà in funzione un servizio di ristoro a cura dell’Unione dei Circoli Cooperativi. Per informazioni tel. 393.0911211.
Da venerdì 10 a domenica12 luglio alla Cascina Masée di Como Albate la sinistra si incontra per discutere e fare festa. Nei tre giorni del forum Nel cuore della sinistra si alterneranno tavole rotonde, dibattiti, teatro, cinema, musica e momenti conviviali.
Il programma dell’iniziativa. organizzata dall’Associazione per la Sinistra di Como (http://perlasinistracomo.wordpress.com). è stato illustrato giovedì 9 luglio da Enzo Arighi, Giuseppe Calzati, Celeste Grossi, Ivan Lembo, Nicoletta Pirotta, in una conferenza stampa dalla modalità insolita: sotto un gazebo, tra le persone, a Porta Torre in un giorno di mercato.
La scelta che i promotori hanno voluto evidenziare è quella di abitare i luoghi vivi della città, quelli frequentati quotidianamente dalle persone e non le stanze chiuse dei palazzi. Una forma diversa del far politica basata sulle relazioni con le persone in carne ed ossa. E sono proprio le donne e gli uomini del territorio che l’Associazione si augura di incontrare per dare loro la parola come protagonisti e non solo spettatori nel corso della sua prima iniziativa pubblica.
L’Associazione per la Sinistra è nata in provincia il 21 marzo come approdo di esperienze precedenti di laboratori tra donne e uomini provenienti da differenti percorsi politici e sociali e come punto di partenza, in relazione con il cammino associativo nazionale, con l’intento di contribuire alla costruzione di un nuovo soggetto politico capace di rinnovare profondamente le forme e i modi della politica e della democrazia rappresentativa.
In provincia di Como, come altrove, il proposito dell’Associazione è «quello di favorire l’incontro e la ricerca a vasto raggio tra quante e quanti, liberamente, con appartenenze politiche o senza nessuna appartenenza, hanno voglia di attivarsi». Le esponenti e gli esponenti dell’Associazione sono consapevoli che il processo non sarà né facile né immediato, ma sono anche determinati a creare anche nel territorio lariano luoghi di inclusione e mescolamento dove avviare insieme discussioni che possano portare e pratiche politiche condivise.
Un primo momento sarà  Nel cuore della sinistra. L’iniziativa si apre venerdì 10 luglio alle 20.30 con Orizzonti sconfinati, ovvero come superare i confini per dare futuro alla Sinistra (interventi di Giuseppe Calzati e Nicoletta Pirotta dell’Associazione per la Sinistra Como, Thierno Gaye dell’Associazione Antirazzista 3 Febbraio di Erba e lo spettacolo teatrale Sogni clandestini della Compagnia Ibuka amizero. Prosegue sabato 11 luglio dalle 10,30 con Ladri di futuro, ovvero come incidono la precarietà del lavoro e la crisi economica nella vita quotidiana delle persone, una tavola rotonda ? introdotta da Ivan Lembo dell’Associazione per la Sinistra e moderata da Danilo Lillia dell’Arci provinciale ? con Osvaldo Squassina, consigliere regionale Lombardia, Cristina Tajani, economista, Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como. Alle 15 è in programma l’incontro Semi di giustizia, ovvero idee e proposte per produrre e consumare in modo solidaristico ed ecologico con gli interventi di Lisa Clark dei Beati i costruttori di Pace, Stefano Frisoli dell’Associazione Italiana Agricoltori Biologici, Luca Rassu del Movimento Gas di Brescia e Marco Servettini de L’isola che c’è che saranno introdotti e coordinati da Massimo Patrignani dell’Associazione per la Sinistra. Alle19.30, dopo l’aperitivo con prodotti biologici, sarà proiettato il film-documentario Come un uomo sulla terra che racconta, con la voce diretta dei migranti africani, .le brutali modalità con cui la Libia, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa, controlla i flussi migratori, Al film seguirà alle 21 una serata musicale con le Sorelle Manetta.
Domenica 12 luglio si riprenderà con Democrazia sull’orlo di una crisi di nervi, ovvero come si vuole cambiare la Costituzione italiana e la storia del nostro paese. Gli interventi di Licia Badesi del Comitato comasco per la difesa della Costituzione e dell’avvocata Grazia Villa, introdotti e moderati da Gianfranco Giudice dell’Associazione per la Sinistra, saranno seguiti da un’intervista video a Gustavo Zagrebelski.
Per tutta la durata del forum sarà in funzione un servizio di ristoro a cura dell’Unione dei Circoli Cooperativi. Per informazioni tel. 393.0911211.
SINISTRA ALBATE.inddDa venerdì 10 a domenica12 luglio alla Cascina Masée di Como Albate la sinistra si incontra per discutere e fare festa. Nei tre giorni del forum Nel cuore della sinistra si alterneranno tavole rotonde, dibattiti, teatro, cinema, musica e momenti conviviali.
Il programma dell’iniziativa. organizzata dall’Associazione per la Sinistra di Como (http://perlasinistracomo.wordpress.com). è stato illustrato giovedì 9 luglio da Enzo Arighi, Giuseppe Calzati, Celeste Grossi, Ivan Lembo, Nicoletta Pirotta, in una conferenza stampa dalla modalità insolita: sotto un gazebo, tra le persone, a Porta Torre in un giorno di mercato.
La scelta che i promotori hanno voluto evidenziare è quella di abitare i luoghi vivi della città, quelli frequentati quotidianamente dalle persone e non le stanze chiuse dei palazzi. Una forma diversa del far politica basata sulle relazioni con le persone in carne ed ossa. E sono proprio le donne e gli uomini del territorio che l’Associazione si augura di incontrare per dare loro la parola come protagonisti e non solo spettatori nel corso della sua prima iniziativa pubblica.
L’Associazione per la Sinistra è nata in provincia il 21 marzo come approdo di esperienze precedenti di laboratori tra donne e uomini provenienti da differenti percorsi politici e sociali e come punto di partenza, in relazione con il cammino associativo nazionale, con l’intento di contribuire alla costruzione di un nuovo soggetto politico capace di rinnovare profondamente le forme e i modi della politica e della democrazia rappresentativa.
In provincia di Como, come altrove, il proposito dell’Associazione è «quello di favorire l’incontro e la ricerca a vasto raggio tra quante e quanti, liberamente, con appartenenze politiche o senza nessuna appartenenza, hanno voglia di attivarsi». Le esponenti e gli esponenti dell’Associazione sono consapevoli che il processo non sarà né facile né immediato, ma sono anche determinati a creare anche nel territorio lariano luoghi di inclusione e mescolamento dove avviare insieme discussioni che possano portare e pratiche politiche condivise.
Un primo momento sarà  Nel cuore della sinistra. L’iniziativa si apre venerdì 10 luglio alle 20.30 con Orizzonti sconfinati, ovvero come superare i confini per dare futuro alla Sinistra (interventi di Giuseppe Calzati e Nicoletta Pirotta dell’Associazione per la Sinistra Como, Thierno Gaye dell’Associazione Antirazzista 3 Febbraio di Erba e lo spettacolo teatrale Sogni clandestini della Compagnia Ibuka amizero. Prosegue sabato 11 luglio dalle 10,30 con Ladri di futuro, ovvero come incidono la precarietà del lavoro e la crisi economica nella vita quotidiana delle persone, una tavola rotonda ? introdotta da Ivan Lembo dell’Associazione per la Sinistra e moderata da Danilo Lillia dell’Arci provinciale ? con Osvaldo Squassina, consigliere regionale Lombardia, Cristina Tajani, economista, Alessandro Tarpini, segretario generale Cgil Como. Alle 15 è in programma l’incontro Semi di giustizia, ovvero idee e proposte per produrre e consumare in modo solidaristico ed ecologico con gli interventi di Lisa Clark dei Beati i costruttori di Pace, Stefano Frisoli dell’Associazione Italiana Agricoltori Biologici, Luca Rassu del Movimento Gas di Brescia e Marco Servettini de L’isola che c’è che saranno introdotti e coordinati da Massimo Patrignani dell’Associazione per la Sinistra. Alle19.30, dopo l’aperitivo con prodotti biologici, sarà proiettato il film-documentario Come un uomo sulla terra che racconta, con la voce diretta dei migranti africani, .le brutali modalità con cui la Libia, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa, controlla i flussi migratori, Al film seguirà alle 21 una serata musicale con le Sorelle Manetta.
Domenica 12 luglio si riprenderà con Democrazia sull’orlo di una crisi di nervi, ovvero come si vuole cambiare la Costituzione italiana e la storia del nostro paese. Gli interventi di Licia Badesi del Comitato comasco per la difesa della Costituzione e dell’avvocata Grazia Villa, introdotti e moderati da Gianfranco Giudice dell’Associazione per la Sinistra, saranno seguiti da un’intervista video a Gustavo Zagrebelski.
Per tutta la durata del forum sarà in funzione un servizio di ristoro a cura dell’Unione dei Circoli Cooperativi. Per informazioni tel. 393.0911211.

Il Consiglio comunale di Como di lunedì 6 luglio 2009

Al consiglio comunale di Como di lunedì 6 luglio un minuto di raccoglimento per la strage di Viareggio, continuazione della discussione e approvazione delle nuove tariffe degli asili nido, questioni di metodo postume per il cedro abbattuto di soppiatto.
L’incidente in cui hanno perso la vita due ragazzi di Cernobbio in via Brogeda è stato al centro di più d’una preliminare del Consiglio comunale di lunedì 6 luglio. Vittorio Mottola, Pd, ha chiesto «un controllo della segnaletica ed un posizionamento dei cartarifrangenti» nella curva fatale, l’assessore Caradonna ha voluto specificare «quella strada non è di nostra competenza, ma del’Amministrazione provinciale», mentre Luigi Bottone, Gruppo misto, ha chiesto un minuto di silenzio e Marco Butti, Pdl, ha sottolineato la pericolosità dell’ingreso di mezzi pesanti fra via Borromini e via S. Giacomo.
Mario Molteni, Per Como, ha chiesto lumi sui bus navetta per la mostra a Villa Olmo «vengono dichiarate come un grande successo il trasporto di 618 persone, facendo un breve calcolo, con il numero di corse effettuate si arriva a 2-3 persone per van».
Anche Acsm e le dimissioni di Enrico Polliero sono entrate nel dibattito: «subito dopo la fusione fra Acsm e  Agam è stato silurato il presidente – ha dichiarato Vincenzo Sapere, Socialisti – ora viene silurato anche il direttore, anche l’amministratore delegato non è di Como, che la gestione dell’azienda finisca nelle mani della Compagnia delle opere mi preoccupa!». Sullo stesso argomento è intervenuto Alessandro Rapinese, Area 200: «Il sindaco sulla fusione aveva detto che sarebbe stata un vantaggio per i cittadini con una riduzione del prezzo del gas, così non è stato, ora si va poi a licenziare un manager che ha lavorato bene per una questione di cadreghe».
Il Consiglio ha poi preso inizio con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della strage di Viareggio. La discussione è ripresa sugli emendamenti alla delibera sulle rette degli asili nido comunali. Tutte bocciate le proposte di modifica delle minoranze, tranne due lievi modifiche sulle agevolazioni tariffarie, così come gli ordini del giorno. Molto differenti i punti di partenza delle modifiche proposte dalle minoranze, Dario Valli, Area 2010, ha proposto «una significativa riduzione delle spese» per gli asili, trovando un’opposizione trasversale. «Sono a favore delle economie di scala – ha detto Stefano Rudilosso, Pdl – ma sugli asili nido siamo arrivati a raschiare il fondo. L’ultima che ho sentito è che sono state invitate le dipendenti a comprarsi i guanti monouso, semmai qui si dovrebbe tornare indietro con i risparmi». Anche l’assessora Veronelli si è detta concorde sul contenimento di spesa ma sulla ristorazione, che Valli aveva proposto di esternalizzare, «ai bambini di quell’età va dato cibo fresco e sano come se fossero a casa». Magatti aveva chiesto una maggiore flessibilità negli orari e Rapinese di fare tutte le economie possibili «magari partendo dallo stipendio del portavoce del sindaco, che non ho mai visto». Una proposta che voleva inserire direttamente nell’ordine del giorno, ma che non essendo correlata strettamente alle tariffe degli asili bensì al bilancio, ha poi ritirato.
Il Consiglio ha quindi approvato le nuove tariffe che porteranno ad una diminuzione dell’importo delle tariffe massime per i residenti, a 500 euro, e un leggere aumento delle minime, basandosi interamente per tutti sull’Isee e non più sull’Irpef.
Sospese e rimandate le discussioni sul progetto integrato per la Ticosa, dato che non  ancora stata fatta la Vas, e sul lido di Villa Olmo, data l’assenza giustificata dell’assessore competente, si è affrontata la mozione urgente sul taglio del cedro di piazza Verdi proposta da Per Como, mentre una ventina di persone interessate sono arrivate per assistere al dibattito e hanno applaudito e sostenuto, provocando la contrarietà del presidente del Consiglio Pastore, gli interventi delle minoranze.
Molteni ha ripercorso la nascita della mozione quando ancora la pianta non era stata tagliata e sulla mancanza di risposte alla cittadinanza critica sull’abbattimento. «Tutti ci ricordiamo la sera in cui ci impegnammo  parlarne – ha aggiunto Magatti – e quella sera stessa il cedro è stato tagliato». Un atteggiamento inqualificabile per Roberta Marzorati, Per Como, «se il sindaco non sapeva che lo avrebbero abbattuto la sera stessa ha dimostrato un grande disinteresse e ancora peggio se lo sapeva e non ha detto niente».
Tutti d’accordo principalmente sulla questione di metodo, hanno preso la parola anche Marcello Iantorno, Pd, e Mottola, per la mancata volontà al confronto con la cittadinanza e sulla riprovazione dell’azione carbonara e notturna del taglio, quando secondo gli esponenti dell’opposizione si sarebbe potuto anche spostare.
«Io non voterò a favore di questa mozione di sfiducia a Caradonna – ha affermato Claudio Corengia, Pdl,– perché non si può più parlare del cedro dato che non c’è più e questa mozione non avrebbe neanche più ragione d’essere, come inammissibili sono gli emendamenti proposti». Il rumoreggiare del pubblico lo ha interrotto alcune volte finché, data l’ora, sono stati chiusi i lavori. Gli spettatori si sono riproposti di presenziare ancora a Palazzo Cernezzi per far sentire la loro voce, il dibattito continuerà lunedì prossimo. [Michele Donegana, ecoinformazioni]
cernezziAl consiglio comunale di Como di lunedì 6 luglio un minuto di raccoglimento per la strage di Viareggio, continuazione della discussione e approvazione delle nuove tariffe degli asili nido, questioni di metodo postume per il cedro abbattuto di soppiatto.
L’incidente in cui hanno perso la vita due ragazzi di Cernobbio in via Brogeda è stato al centro di più d’una preliminare del Consiglio comunale di lunedì 6 luglio. Vittorio Mottola, Pd, ha chiesto «un controllo della segnaletica ed un posizionamento dei cartarifrangenti» nella curva fatale, l’assessore Caradonna ha voluto specificare «quella strada non è di nostra competenza, ma del’Amministrazione provinciale», mentre Luigi Bottone, Gruppo misto, ha chiesto un minuto di silenzio e Marco Butti, Pdl, ha sottolineato la pericolosità dell’ingreso di mezzi pesanti fra via Borromini e via S. Giacomo.
Mario Molteni, Per Como, ha chiesto lumi sui bus navetta per la mostra a Villa Olmo «vengono dichiarate come un grande successo il trasporto di 618 persone, facendo un breve calcolo, con il numero di corse effettuate si arriva a 2-3 persone per van».
Anche Acsm e le dimissioni di Enrico Polliero sono entrate nel dibattito: «subito dopo la fusione fra Acsm e  Agam è stato silurato il presidente – ha dichiarato Vincenzo Sapere, Socialisti – ora viene silurato anche il direttore, anche l’amministratore delegato non è di Como, che la gestione dell’azienda finisca nelle mani della Compagnia delle opere mi preoccupa!». Sullo stesso argomento è intervenuto Alessandro Rapinese, Area 200: «Il sindaco sulla fusione aveva detto che sarebbe stata un vantaggio per i cittadini con una riduzione del prezzo del gas, così non è stato, ora si va poi a licenziare un manager che ha lavorato bene per una questione di cadreghe».
Il Consiglio ha poi preso inizio con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della strage di Viareggio. La discussione è ripresa sugli emendamenti alla delibera sulle rette degli asili nido comunali. Tutte bocciate le proposte di modifica delle minoranze, tranne due lievi modifiche sulle agevolazioni tariffarie, così come gli ordini del giorno. Molto differenti i punti di partenza delle modifiche proposte dalle minoranze, Dario Valli, Area 2010, ha proposto «una significativa riduzione delle spese» per gli asili, trovando un’opposizione trasversale. «Sono a favore delle economie di scala – ha detto Stefano Rudilosso, Pdl – ma sugli asili nido siamo arrivati a raschiare il fondo. L’ultima che ho sentito è che sono state invitate le dipendenti a comprarsi i guanti monouso, semmai qui si dovrebbe tornare indietro con i risparmi». Anche l’assessora Veronelli si è detta concorde sul contenimento di spesa ma sulla ristorazione, che Valli aveva proposto di esternalizzare, «ai bambini di quell’età va dato cibo fresco e sano come se fossero a casa». Magatti aveva chiesto una maggiore flessibilità negli orari e Rapinese di fare tutte le economie possibili «magari partendo dallo stipendio del portavoce del sindaco, che non ho mai visto». Una proposta che voleva inserire direttamente nell’ordine del giorno, ma che non essendo correlata strettamente alle tariffe degli asili bensì al bilancio, ha poi ritirato.
Il Consiglio ha quindi approvato le nuove tariffe che porteranno ad una diminuzione dell’importo delle tariffe massime per i residenti, a 500 euro, e un leggere aumento delle minime, basandosi interamente per tutti sull’Isee e non più sull’Irpef.
Sospese e rimandate le discussioni sul progetto integrato per la Ticosa, dato che non  ancora stata fatta la Vas, e sul lido di Villa Olmo, data l’assenza giustificata dell’assessore competente, si è affrontata la mozione urgente sul taglio del cedro di piazza Verdi proposta da Per Como, mentre una ventina di persone interessate sono arrivate per assistere al dibattito e hanno applaudito e sostenuto, provocando la contrarietà del presidente del Consiglio Pastore, gli interventi delle minoranze.
Molteni ha ripercorso la nascita della mozione quando ancora la pianta non era stata tagliata e sulla mancanza di risposte alla cittadinanza critica sull’abbattimento. «Tutti ci ricordiamo la sera in cui ci impegnammo  parlarne – ha aggiunto Magatti – e quella sera stessa il cedro è stato tagliato». Un atteggiamento inqualificabile per Roberta Marzorati, Per Como, «se il sindaco non sapeva che lo avrebbero abbattuto la sera stessa ha dimostrato un grande disinteresse e ancora peggio se lo sapeva e non ha detto niente».
Tutti d’accordo principalmente sulla questione di metodo, hanno preso la parola anche Marcello Iantorno, Pd, e Mottola, per la mancata volontà al confronto con la cittadinanza e sulla riprovazione dell’azione carbonara e notturna del taglio, quando secondo gli esponenti dell’opposizione si sarebbe potuto anche spostare.
«Io non voterò a favore di questa mozione di sfiducia a Caradonna – ha affermato Claudio Corengia, Pdl,– perché non si può più parlare del cedro dato che non c’è più e questa mozione non avrebbe neanche più ragione d’essere, come inammissibili sono gli emendamenti proposti». Il rumoreggiare del pubblico lo ha interrotto alcune volte finché, data l’ora, sono stati chiusi i lavori. Gli spettatori si sono riproposti di presenziare ancora a Palazzo Cernezzi per far sentire la loro voce, il dibattito continuerà lunedì prossimo. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Pochi al presidio antirazzista

Solo qualche decina di persone ha partecipato al presidio antirazzista che si è svolto al parcheggio dell’ippocastano vicino alla stazione di Como Borghi sabato 4 luglio dalle 15 con cibo bevande e musica organizzato dal Gruppo politico territoriale.

Poche persone al primo appuntamento in città organizzato dal Gruppo politico territoriale. Scarsa anche l’adesione all’iniziativa dei molti gruppi che a Como sono attivi contro il razzismo e la xenofobia. Il testo del volantino Solidarietà a tutti i migranti, contro sfruttamento e oppressione diffuso dagli organizzatori del presidio.

«Giovedì 2 luglio è stato definitivamente approvato il cosiddetto “pacchetto sicurezza”,  l’ennesimo provvedimento discriminante volto a peggiorare la condizione di migliaia di uomini e donne, la cui vita è costantemente subordinata alla legge del profitto. In quanto categorie deboli e facili da colpire, dopo gli attacchi a lavoratori e studenti, ora i migranti vengono resi ancora più ricattabili. I governanti offrono così ai padroni carne da sfruttamento che non può permettersi di protestare o di ribellarsi, tanto è facile la delazione o la denuncia, tanto è alto il prezzo da pagare. Per essere sicuri che lo straniero si senta estraneo e sempre sotto attacco, vengono incentivate le forme di (in)giustizia sommaria dei cittadini, che possono organizzarsi in ronde e provvedere a portare da soli gli attacchi a chiunque non rientri nei loro canoni. Fino ad oggi la detenzione nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) poteva durare al massime 30+30 giorni, mentre il nuovo pacchetto sicurezza la protrae fino a 180 giorni. Questi sono un altro strumento nelle mani dello stato, strutture detentive dove vengono reclusi i cittadini stranieri sprovvisti di regolare titolo di soggiorno. Le “forze dell’ordine” presidiano lo spazio esterno di tali strutture e dovrebbero entrare nelle zone dove vivono i detenuti solo su richiesta degli enti gestori in casi eccezionali e di emergenza, ma di fatto spesso viene loro consentito l’ingresso per applicare la politica del “pugno duro”, con minacce e violenze, alle quali non seguono nemmeno le cure più basilari.. Riteniamo fondamentale ricordare come le inadeguate condizioni igenico-sanitarie, il sovraffollamento, le continue violenze e l’assenza di diritti all’interno di queste strutture hanno provocato un susseguirsi di rivolte da parte dei detenuti, sostenute anche dall’esterno con mobilitazioni ed azioni di solidarietà per i reclusi. D’ora in poi basterà il solo fatto di essere clandestino per commettere un reato. Da aggravante per gli altri crimini, ora chi non ha il permesso di soggiorno diventa già punibile con multe dai 5000 ai 10000 euro. Se, a livello nazionale, i CIE sono la massima espressione delle politiche repressive, razziste e discriminatorie, a livello locale negli ultimi mesi abbiamo invece assistito alla  nascita di  riprovevoli provvedimenti “anti-clandestini”, voluti da alcuni sindaci per incoraggiare i propri concittadini a segnalare la presenza di migranti irregolari. Pensiamo a Cantù, dov’è stato istituito un numero verde per denunciare clandestini, attività svolta anche dall’ufficio “di controllo di polizia giudiziaria” aperto pochi mesi fa a Turate. La loro funzione è quella di raccogliere le segnalazioni (prevalentemente anonime) dei cittadini e verificarle per poi far scattare verifiche e controlli nei confronti di quei migranti sospettati di essere irregolari. E: evidente che questi provvedimenti non sono casi isolati, ma fanno parte di quel contesto politico che negli ultimi tempi si sta delineando in tutto il Paese ( e in tutto l’occidente), un contesto incentrato sempre di più sull’intolleranza, sul razzismo, voluto da chi vuole creare divisioni tra gli sfruttati e mettere i poveri gli uni contro gli altri. Facendo leva sulla paura del diverso, viene messa in atto ogni giorno questa sequenza dì provvedimenti demagogici, da dare in pasto alla stampa (basti pensare alla militarizzazione di zone come via Milano alta e via Leoni o alla recente proposta di alcuni consiglieri comunali comaschi di vietare ai migranti di ritrovarsi nei parchi pubblici). Tornando sui piano nazionale, l’ultimo eclatante episodio di queste politiche risale a qualche giorno fa. Stiamo parlando del rimpatrio immediato dei 227 migranti provenienti dalla Libia e lì rispediti senza nemmeno aver toccato terra.  L’inumana e inaccettabile decisione del governo italiano di rimpatriare forzatamente centinaia di persone fuggite dalla miseria, dall’oppressione e dalle torture è l’ennesima dimostrazione del clima di intolleranza e di razzismo che si sta creando in questo Paese. Non si tratta di più di fingere un interesse “obbligato” di fronte alle tragedie che colpiscono altri esseri umani, bensì di scegliere apertamente e consapevolmente di ignorare tali tragedie, in nome di una ripresa dell’economia meno dannosa possibile (per i ricchi, ovviamente). Poi, può anche succedere che Nabruka, dopo aver saputo di dover essere rimpatriata in Tunisia, si suicidi dentro il Cie di Ponte Galena, a Roma. Ma la decisione di una donna di togliersi la vita piuttosto che dover tornare nel suo Paese d’origine non interessa al governo dei potenti, disposto ad uccidere pur di avere qualche migrante in meno nel proprio territorio.
Ora più che mai ribadiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che arrivano da qualunque parte del mondo sperando in una vita migliore, ma trovano intolleranza, razzismo, sfruttamento e reclusione».Solo qualche decina di persone ha partecipato al presidio antirazzista che si è svolto al parcheggio dell’ippocastano vicino alla stazione di Como Borghi sabato 4 luglio dalle 15 con cibo bevande e musica organizzato dal Gruppo politico territoriale.
Poche persone al primo appuntamento in città organizzato dal Gruppo politico territoriale. Scarsa anche l’adesione all’iniziativa dei molti gruppi che a Como sono attivi contro il razzismo e la xenofobia. Il testo del volantino Solidarietà a tutti i migranti, contro sfruttamento e oppressione diffuso dagli organizzatori del presidio.
«Giovedì 2 luglio è stato definitivamente approvato il cosiddetto “pacchetto sicurezza”,  l’ennesimo provvedimento discriminante volto a peggiorare la condizione di migliaia di uomini e donne, la cui vita è costantemente subordinata alla legge del profitto. In quanto categorie deboli e facili da colpire, dopo gli attacchi a lavoratori e studenti, ora i migranti vengono resi ancora più ricattabili. I governanti offrono così ai padroni carne da sfruttamento che non può permettersi di protestare o di ribellarsi, tanto è facile la delazione o la denuncia, tanto è alto il prezzo da pagare. Per essere sicuri che lo straniero si senta estraneo e sempre sotto attacco, vengono incentivate le forme di (in)giustizia sommaria dei cittadini, che possono organizzarsi in ronde e provvedere a portare da soli gli attacchi a chiunque non rientri nei loro canoni. Fino ad oggi la detenzione nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) poteva durare al massime 30+30 giorni, mentre il nuovo pacchetto sicurezza la protrae fino a 180 giorni. Questi sono un altro strumento nelle mani dello stato, strutture detentive dove vengono reclusi i cittadini stranieri sprovvisti di regolare titolo di soggiorno. Le “forze dell’ordine” presidiano lo spazio esterno di tali strutture e dovrebbero entrare nelle zone dove vivono i detenuti solo su richiesta degli enti gestori in casi eccezionali e di emergenza, ma di fatto spesso viene loro consentito l’ingresso per applicare la politica del “pugno duro”, con minacce e violenze, alle quali non seguono nemmeno le cure più basilari.. Riteniamo fondamentale ricordare come le inadeguate condizioni igenico-sanitarie, il sovraffollamento, le continue violenze e l’assenza di diritti all’interno di queste strutture hanno provocato un susseguirsi di rivolte da parte dei detenuti, sostenute anche dall’esterno con mobilitazioni ed azioni di solidarietà per i reclusi. D’ora in poi basterà il solo fatto di essere clandestino per commettere un reato. Da aggravante per gli altri crimini, ora chi non ha il permesso di soggiorno diventa già punibile con multe dai 5000 ai 10000 euro. Se, a livello nazionale, i CIE sono la massima espressione delle politiche repressive, razziste e discriminatorie, a livello locale negli ultimi mesi abbiamo invece assistito alla  nascita di  riprovevoli provvedimenti “anti-clandestini”, voluti da alcuni sindaci per incoraggiare i propri concittadini a segnalare la presenza di migranti irregolari. Pensiamo a Cantù, dov’è stato istituito un numero verde per denunciare clandestini, attività svolta anche dall’ufficio “di controllo di polizia giudiziaria” aperto pochi mesi fa a Turate. La loro funzione è quella di raccogliere le segnalazioni (prevalentemente anonime) dei cittadini e verificarle per poi far scattare verifiche e controlli nei confronti di quei migranti sospettati di essere irregolari. E: evidente che questi provvedimenti non sono casi isolati, ma fanno parte di quel contesto politico che negli ultimi tempi si sta delineando in tutto il Paese ( e in tutto l’occidente), un contesto incentrato sempre di più sull’intolleranza, sul razzismo, voluto da chi vuole creare divisioni tra gli sfruttati e mettere i poveri gli uni contro gli altri. Facendo leva sulla paura del diverso, viene messa in atto ogni giorno questa sequenza dì provvedimenti demagogici, da dare in pasto alla stampa (basti pensare alla militarizzazione di zone come via Milano alta e via Leoni o alla recente proposta di alcuni consiglieri comunali comaschi di vietare ai migranti di ritrovarsi nei parchi pubblici). Tornando sui piano nazionale, l’ultimo eclatante episodio di queste politiche risale a qualche giorno fa. Stiamo parlando del rimpatrio immediato dei 227 migranti provenienti dalla Libia e lì rispediti senza nemmeno aver toccato terra.  L’inumana e inaccettabile decisione del governo italiano di rimpatriare forzatamente centinaia di persone fuggite dalla miseria, dall’oppressione e dalle torture è l’ennesima dimostrazione del clima di intolleranza e di razzismo che si sta creando in questo Paese. Non si tratta di più di fingere un interesse “obbligato” di fronte alle tragedie che colpiscono altri esseri umani, bensì di scegliere apertamente e consapevolmente di ignorare tali tragedie, in nome di una ripresa dell’economia meno dannosa possibile (per i ricchi, ovviamente). Poi, può anche succedere che Nabruka, dopo aver saputo di dover essere rimpatriata in Tunisia, si suicidi dentro il Cie di Ponte Galena, a Roma. Ma la decisione di una donna di togliersi la vita piuttosto che dover tornare nel suo Paese d’origine non interessa al governo dei potenti, disposto ad uccidere pur di avere qualche migrante in meno nel proprio territorio.
Ora più che mai ribadiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che arrivano da qualunque parte del mondo sperando in una vita migliore, ma trovano intolleranza, razzismo, sfruttamento e reclusione».
manisolidaliSolo qualche decina di persone ha partecipato al presidio antirazzista che si è svolto al parcheggio dell’ippocastano vicino alla stazione di Como Borghi sabato 4 luglio dalle 15 con cibo bevande e musica organizzato dal Gruppo politico territoriale.
Poche persone al primo appuntamento in città organizzato dal Gruppo politico territoriale. Scarsa anche l’adesione all’iniziativa dei molti gruppi che a Como sono attivi contro il razzismo e la xenofobia. Il testo del volantino Solidarietà a tutti i migranti, contro sfruttamento e oppressione diffuso dagli organizzatori del presidio.
«Giovedì 2 luglio è stato definitivamente approvato il cosiddetto “pacchetto sicurezza”,  l’ennesimo provvedimento discriminante volto a peggiorare la condizione di migliaia di uomini e donne, la cui vita è costantemente subordinata alla legge del profitto. In quanto categorie deboli e facili da colpire, dopo gli attacchi a lavoratori e studenti, ora i migranti vengono resi ancora più ricattabili. I governanti offrono così ai padroni carne da sfruttamento che non può permettersi di protestare o di ribellarsi, tanto è facile la delazione o la denuncia, tanto è alto il prezzo da pagare. Per essere sicuri che lo straniero si senta estraneo e sempre sotto attacco, vengono incentivate le forme di (in)giustizia sommaria dei cittadini, che possono organizzarsi in ronde e provvedere a portare da soli gli attacchi a chiunque non rientri nei loro canoni. Fino ad oggi la detenzione nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) poteva durare al massime 30+30 giorni, mentre il nuovo pacchetto sicurezza la protrae fino a 180 giorni. Questi sono un altro strumento nelle mani dello stato, strutture detentive dove vengono reclusi i cittadini stranieri sprovvisti di regolare titolo di soggiorno. Le “forze dell’ordine” presidiano lo spazio esterno di tali strutture e dovrebbero entrare nelle zone dove vivono i detenuti solo su richiesta degli enti gestori in casi eccezionali e di emergenza, ma di fatto spesso viene loro consentito l’ingresso per applicare la politica del “pugno duro”, con minacce e violenze, alle quali non seguono nemmeno le cure più basilari.. Riteniamo fondamentale ricordare come le inadeguate condizioni igenico-sanitarie, il sovraffollamento, le continue violenze e l’assenza di diritti all’interno di queste strutture hanno provocato un susseguirsi di rivolte da parte dei detenuti, sostenute anche dall’esterno con mobilitazioni ed azioni di solidarietà per i reclusi. D’ora in poi basterà il solo fatto di essere clandestino per commettere un reato. Da aggravante per gli altri crimini, ora chi non ha il permesso di soggiorno diventa già punibile con multe dai 5000 ai 10000 euro. Se, a livello nazionale, i CIE sono la massima espressione delle politiche repressive, razziste e discriminatorie, a livello locale negli ultimi mesi abbiamo invece assistito alla  nascita di  riprovevoli provvedimenti “anti-clandestini”, voluti da alcuni sindaci per incoraggiare i propri concittadini a segnalare la presenza di migranti irregolari. Pensiamo a Cantù, dov’è stato istituito un numero verde per denunciare clandestini, attività svolta anche dall’ufficio “di controllo di polizia giudiziaria” aperto pochi mesi fa a Turate. La loro funzione è quella di raccogliere le segnalazioni (prevalentemente anonime) dei cittadini e verificarle per poi far scattare verifiche e controlli nei confronti di quei migranti sospettati di essere irregolari. E: evidente che questi provvedimenti non sono casi isolati, ma fanno parte di quel contesto politico che negli ultimi tempi si sta delineando in tutto il Paese ( e in tutto l’occidente), un contesto incentrato sempre di più sull’intolleranza, sul razzismo, voluto da chi vuole creare divisioni tra gli sfruttati e mettere i poveri gli uni contro gli altri. Facendo leva sulla paura del diverso, viene messa in atto ogni giorno questa sequenza dì provvedimenti demagogici, da dare in pasto alla stampa (basti pensare alla militarizzazione di zone come via Milano alta e via Leoni o alla recente proposta di alcuni consiglieri comunali comaschi di vietare ai migranti di ritrovarsi nei parchi pubblici). Tornando sui piano nazionale, l’ultimo eclatante episodio di queste politiche risale a qualche giorno fa. Stiamo parlando del rimpatrio immediato dei 227 migranti provenienti dalla Libia e lì rispediti senza nemmeno aver toccato terra.  L’inumana e inaccettabile decisione del governo italiano di rimpatriare forzatamente centinaia di persone fuggite dalla miseria, dall’oppressione e dalle torture è l’ennesima dimostrazione del clima di intolleranza e di razzismo che si sta creando in questo Paese. Non si tratta di più di fingere un interesse “obbligato” di fronte alle tragedie che colpiscono altri esseri umani, bensì di scegliere apertamente e consapevolmente di ignorare tali tragedie, in nome di una ripresa dell’economia meno dannosa possibile (per i ricchi, ovviamente). Poi, può anche succedere che Nabruka, dopo aver saputo di dover essere rimpatriata in Tunisia, si suicidi dentro il Cie di Ponte Galena, a Roma. Ma la decisione di una donna di togliersi la vita piuttosto che dover tornare nel suo Paese d’origine non interessa al governo dei potenti, disposto ad uccidere pur di avere qualche migrante in meno nel proprio territorio.
Ora più che mai ribadiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che arrivano da qualunque parte del mondo sperando in una vita migliore, ma trovano intolleranza, razzismo, sfruttamento e reclusione».

Preoccupazione e indignazione

FANTASMINOGli animatori comaschi della campagna Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti, con il comunicato che pubblichiamo integralmente, esprimono «Preoccupazione e indignazione» per le leggi razziali imposte dal governo Berlusconi. Il testo del comunicato.
«Dal 2 luglio in Italia siamo tutti meno liberi. Una legge che condanna non chi ha un comportamento criminale, ma chi è solo nato in un altro Paese, ferisce italiani, stranieri regolari, clandestini. Il governo ha deciso di compattasi adottando uno strumento legislativo lesivo della dignità umana, incostituzionale, capace persino di evocare i peggiori fantasmi delle leggi xenofobe del ventennio.
È questo il giudizio di organizzazioni impegnate nella campagna Non avere paura contro il razzismo e la paura degli altri nei confronti dei provvedimenti adottati dalla maggioranza.
Siamo preoccupati ed indignati per le misure restrittive e punitive che la legge introduce nei confronti dei cittadini immigrati, andando ad agire nella sfera dei diritti fondamentali e della dignità umana.. Il Governo dovrà assumersi la responsabilità per aver voluto favorire, nei fatti e nelle intenzioni, un clima pericoloso di paura e di sospetto che finirà per alimentare la clandestinità anziché combatterla, renderà gli immigrati irregolari ancora più invisibili, soprattutto sui posti di lavoro, provocherà forti limitazioni nell’esercizio dei diritti fondamentali (iscrizione all’anagrafe, matrimonio, salute, scuola), complicando la vita degli stessi immigrati regolarmente residenti.
Inoltre, l’introduzione del reato di clandestinità, da un punto di vista meramente funzionale, prospetta  ora la celebrazione di centinaia di migliaia di processi volti a comminare sanzioni pecuniarie che nessuno straniero vorrà o potrà pagare e che comunque si svolgeranno a totale carico dei contribuenti, ivi compresa  l’assistenza legale agli imputati mediante il gratuito patrocinio.
Chiediamo a tutti i cittadini, italiani e non, di Non avere Paura di questa ennesima dimostrazione di iniquità e inefficienza del governo in carica pro-tempore, di agire con pazienza e determinazione perché prevalgano nelle comunità, nei luoghi di lavoro, nella società civile del nostro Paese le ragioni dell’integrazione, della prossimità, della solidarietà».
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