Il Consiglio comunale di Como di giovedì 21 ottobre

Iantorno contro le nomine in Csu, cemento nella Valle del Cosia e un tentativo di incentivare le piccole imprese

 

Nomine in Csu

«Le nomine fatte dal Sindaco il 21 settembre scorso degli amministratori e sindaci di Como servizi urbani, società interamente partecipata dal Comune di Como, sono illegittime» ha tuonato Marcello Iantorno, Pd, nelle preliminari del Consilio comunale di giovedì 22 ottobre. «Una mortificante presa in giro dei 22 candidati in gran parte noti professionisti (commercialisti, avvocati) di Como che dopo avere partecipato alla gara non hanno neppure avuto l’onore di vedere esaminare le rispettive domande di partecipazione e neppure di ricevere risposta» ha aggiunto il consigliere democratico che poi denunciato che il sindaco «ha finito per rinominare gli stessi amministratori e sindaci che non avevano neppure presentato le domande di candidatura e i documenti e le dichiarazioni previsti nella deliberazione consiliare di indirizzo n. 29 del 2001». Per questo è stata presentata un’interrogazione urgente al primo cittadino.

 

Tralicci

Nell’occhio del ciclone anche il traliccio in costruzione a Civiglio alto 60 metri per il capogruppo del Partito democratico Mario Lucini un intervento da sospendere per le procedure non chiare con cui sta procedendo, preoccupazioni dal punto si vista della salute ha invece sollevato la consigliere e dottoressa Roberta Marzorati, Per Como.

 

Cemento in via Pannilani

Iniziato il Consiglio è stata approvato, senza colpo ferire, con le sole proteste delle minoranze un piano di intervento in via Pannilani per 6 palazzine di 3 piani. Un’edificazione eccessiva per la mancanza di servizi, per le difficoltà che verranno causate per la viabilità, in una via già considerata critica, per la Circoscrizione, contraria, per i residenti e per l’associazione Città possibile, passata però con i soli voti della maggioranza, tutta tranne Carlo Ghirri, gruppo misto, astenuto, e il voto contrario delle opposizioni.

 

Telecamere

La discussione è passata sul nuovo regolamento per le videoregistrazioni delle telecamere comunali. La discussione si è arenata sui tempi di conservazione delle registrazioni, dalle minoranze l’indicazione tendeva per dei termini più brevi, tra le 24 e le 48 ore, la maggioranza proponeva fino a 4 giorni, la legge permetterebbe sino ad una settimana. Su proposta di Luigi Bottone, Liberi per Como, che ha chiesto il parere del capo della polizia locale Graziani, la delibera è stata rinviata alla prossima seduta, giovedì 28 ottobre, per avere appunto il parere tecnico di chi sarà delegato alla gestione dei dati.

 

Credito per le imprese

L’assemblea ha quindi affrontato una proposta di delibera dei consiglieri Gianmaria Quagelli e Massimo Serrentino del Pdl per attivare il sindaco e la Giunta per trovare un’intesa con gli istituti bancari comaschi per trovare delle forme convenzionate di credito per le imprese in attesa di essere pagate dall’amministrazione comunale. «Un’iniziativa importante soprattutto in un momento di crisi come questo» ha detto Serrentino.

Lungo e acceso il dibattito particolarmente per Alessandro Rapinese, Area 2010, che si è posto in un atteggiamento di rottura non solo con la maggioranza, ma anche con parte delle minoranze. Dopo l’approvazione di due emendamenti, uno chiesto dalle opposizioni, la delibera è passata con i soli voti contrari di Rapinese e Donato Supino, Prc. Della maggioranza erano presenti in aula solo 14 esponenti della maggioranza il numero minimo per garantire la validità della seduta in seconda convocazione, se fosse uscita l’opposizione, assenti anche alcuni dei proponenti la delibera; «me ne dolgo» ha ammesso Quagelli. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

 

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