Voci di donne percorsi di libertà
Si è tenuto venerdì 24 l’incontro di presentazione del volume che racconta l’esperienza della Casa di Accoglienza per donne maltrattate realizzata dal Telefono Donna di Como.
Cristina Comencini, in una lettera pubblicata oggi – sabato 25 maggio – su “la Repubblica” dice: «Non amo descrivere le donne come vittime della violenza, anche se lo sono molto, trovo più appropriato dire che quello che si vuole far sparire ammazzandole è la forza e la libertà delle loro parole nuove». Forza e libertà che sono emerse con molta evidenza dall’incontro di presentazione del libro Voci di donne percorsi di libertà (Officina della Narrazione, Como 2013), che si è svolta nella bella Sala Canonica del Teatro Sociale che, per il tempo dell’iniziativa, si è affacciata su un limpidissimo cielo azzurro. Il libro, curato da Paola Della Casa, racconta i dieci anni della Casa di Accoglienza per donne maltrattate, realizzata nel 2001 dal Telefono Donna di Como. Si tratta di una ricerca che presenta dati di tipo quantitativo, relativi al funzionamento della casa, intrecciati con le interviste fatte alle donne che sono state accolte.
Nel corso dell’incontro si sono intrecciate le parole, le emozioni, i pensieri di Ierta Zoni, responsabile della casa, di Paola Della Casa, autrice della ricerca, delle donne accolte nella casa a cui il libro dà voce, ma anche delle molte donne presenti. Sono emerse con grande evidenza l’importanza e la forza delle relazioni: per dare inizio all’esperienza della casa, per renderne possibile l’operato, per sostenere le donne nel momento in cui cercano di uscire dalla violenza e per permettere loro di intraprendere un percorso che le porti a una nuova situazione; ma anche per poter svolgere una ricerca che testimoni questa esperienza e dia voce e spazio alle donne che l’hanno vissuta, come ospiti o come operatrici.
La realizzazione di questo libro (il cui ricavato andrà a sostegno dell’attività del Telefono Donna) testimonia ancora una volta che «la forza delle idee delle donne è alla base della loro capacità di portare avanti grandi progetti di libertà, per tutte» come scrive Anna Peverelli, presidente dell’associazione Telefono Donna, nell’introduzione del libro. [Mariateresa Lietti per ecoinformazioni]