16 settembre/ A sinistra Como si muove

Mentre il pd cittadino (o parte di esso) sembra ancora impegnato a scegliere se sia meglio per vincere un’unione di centrosinistra, una di centro o addirittura una con tutti dentro per sperare di intercettare i voti della destra, nella sinistra, che si è dichiarata disponibile a alleanze ma solo con chi condivide valori fondamentali, c’è vita. Con una riflessione di politica e ambientalismo (a inviti per ottemperare pienamente alle norme anticovid che limitano le persone in base alle dimensioni della sala) Como Comune, la covergenza ecosocialista che vede uniti Articolo Uno, Psi, Sinistra Italiana, Socialisti in Movimento e donne e uomini senza tessera di partito, affronta in una tavola rotonda il tema della mobilità in citta.

L’iniziativa Como si vuove si svolgerà a Albate giovedì 16 settembre alle 20,45, nella sala Felice Villa dell’Unione circoli cooperativi con gli interventi di Acus, Arci, Auser, Cittadella della salute, Città possibile, Fiab, Filt-Cgil, Friday for future, Legambiente, Medicina democratica, Obiettivo 2/3 moderati da Stefano Rognoni di Como Comune. Il documento che segue, in distribuzione in diversi banchetti in città di pesentazione dell’iniziativa ecosocialista, delinea la cornice nella quale si colloca l’azione di Como Comune in preparazione delle elezioni amministrative in città.

«Com’è bella la città…

Como Comune è un sodalizio composto da Articolo Uno, Psi, Sinistra Italiana, Socialisti in
Movimento e donne e uomini senza tessera di partito che si riconoscono in un orizzonte
ecosocialista.

Vogliamo una città che metta al centro la vita e la sua dignità, che sappia di essere interdipendente con la natura, che costruisca sull’uguaglianza le sue relazioni, sulla partecipazione le sue decisioni. Dove l’Amministrazione sia luogo di reale democrazia di prossimità, dei diritti garantiti dalla Costituzione, delle pari opportunità per tutti i suoi abitanti, del benessere individuale e collettivo.
Le sofferenze e i lutti provocati dalla pandemia hanno fatto crescere la consapevolezza che occorrono cambiamenti radicali in campo economico, alternative credibili in direzione di un modello di sviluppo che garantisca la piena occupazione e sia orientato alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente, allo sviluppo della cultura, al rispetto dei diritti universali a partire da salute e istruzione, alla promozione di solidarietà e giustizia sociale.

La prossima Amministrazione comunale si troverà di fronte a nuovi e più onerosi compiti che richiedono la collaborazione con le altre Istituzioni dello Stato, con i Sindacati e le forze produttive, con il Terzo settore e soprattutto una forte spinta ideale, un pensiero nuovo: porre al centro dell’operare la persona con i suoi diritti, i suoi bisogni, le sue aspirazioni e suoi sogni.
La città prima che un insieme di edifici, di strade, di giardini, di infrastrutture materiali, è un insieme di persone in funzione delle quali vanno stabilite le priorità degli investimenti. Non può esserci una comunità sicura senza il superamento di tutte le condizioni di precarietà e la ridefinizione dei concetti di benessere ambientale e sociale, di lavoro, di reddito e di welfare locale, basato sulla cura del benessere collettivo, ma anche sulla valorizzazione del mutualismo solidale.

Per rispondere a vecchie e nuove povertà, l’Amministrazione dovrà adempiere al proprio ruolo istituzionale e essere anche regista sensibile, attenta ed efficiente nel coordinare il lavoro dei vari soggetti, rimuovendo ostacoli, per ottenere i migliori risultati per la collettività.

Como deve riassumere il ruolo di guida di città capoluogo di una vasta area, per riformare strutturalmente la mobilità, in collaborazione con i Comuni limitrofi, per predisporre un piano
energetico comunale, per ridefinire una politica urbanistica ridisegnata in una visione policentrica, con la ricollocazione dei servizi che, a partire dalla sanità devono essere ripensati in funzione anche della composizione sociale della popolazione, per definire la destinazione del patrimonio pubblico: immobili, strutture sportive e aree di grande valore strategico per la città futura, che non possono essere sprecate o utilizzate per finalità di profitto per pochi, frutto di proposte estemporanee, spesso in contrasto con i bisogni dei cittadini, per pianificare un nuovo modello di sviluppo turistico orientato alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del patrimonio culturale della città per contrastare la presenza di investimenti di provenienza oscura e il modello di turismo che ha desertificato parti del tessuto urbano e determinato un’offerta di lavoro precario e mal pagato». [Como Comune]

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