Ucraina/ Giuliana Sgrena: «Sicuri che le armi servano?»

Siamo tutti convinti, o quasi, almeno in occidente che si debba aiutare gli ucraini a fermare l’invasione di Putin. Ma come? Sulle sanzioni contro gli oligarchi russi sono tutti d’accordo, su quelle che potrebbero bloccare l’arrivo del gas russo in Europa non po’ meno. In attesa degli eventi il ministro degli esteri italiano Di Maio si è precipitato ad Algeri e non è difficile intuire il perché. L’Algeria potrebbe supplire, almeno in parte, alle mancate forniture di gas dalla Russia. Il dibattito si è aperto sui giornali algerini. Secondo un dirigente della Sonatrach, il gigante algerino pubblico degli idrocarburi, l’Algeria potrebbe sfruttare le potenzialità del Transmed che potrebbe arrivare ad inviare in Italia 32 miliardi di metri cubi di gas all’anno contro i 22 attuali.

Tuttavia alcuni pensano che questa scelta potrebbe essere vista da Mosca come un «tradimento» del tradizionale alleato. Tanto che qualcuno azzarda un cambiamento di alleanze dell’Algeria. Gaz a parte come aiutare gli ucraini? Certi gli aiuti umanitari in primo luogo, compresa accoglienza di profughi nel nostro paese che sembra scontata per gli ucraini a differenza di quanto avvenuto rispetto ad altri profughi. Il presidente Zelensky fa appello alla formazione di brigate internazionali per combattere i russi, che cosa ne pensa l’Italia che ha processato coloro che hanno combattuto con i curdi?

Per ora i militari italiani (1400) saranno inviati nei paesi confinanti appartenenti alla Nato, non si sa per ora se supereranno i confini ucraini. In Ucraina comunque arriveranno armi dall’Europa e dall’Italia. Siamo sicuri che le armi serviranno a disinnescare la guerra e non la alimenteranno ulteriormente? Pensiamo che con le nostre armi e le brigate internazionali gli ucraini riusciranno a sconfiggere il potente esercito russo? È commovente la resistenza di chi prepara le molotov, ma mi chiedo dove troveranno la benzina razionata ai distributori per le auto di chi vuole fuggire. La resistenza di un popolo riuscirà a sconfiggere Putin?
Forse alla fine sì, ma dopo quanto tempo (anni?). E nel frattempo?

I discorsi che si sentono in questi giorni sono tutti improntati alla forza delle armi – anche tra i civili ucraini – o sul fronte opposto alla preghiera e al digiuno. Francamento non credo né all’infallibilità delle armi né alla volontà di dio di porre fine alle guerre. Forse molto ingenuamente continuo a sperare nel dialogo e in una trattativa. Anche questi, purtroppo, non immediati. [Giuliana Sgrena]

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