
Como Pride 2022/ L’Arci c’è
Pubblichiamo l’intervento di Dario Onofrio per l’Arci di Como letto durante il Como Pride nel pomeriggio del 9 luglio 2022.

È importante che questo corteo sia “arrabbiato e ricco di rivendicazioni”, così come è importante essere felici di essere quello che si è, tuttu, tutte e tutti. La lotta per i diritti è una questione fondamentale, checché ne dica il benaltrismo che infesta la mente di moltissime persone, convinte che ci siano altre priorità. L’Arci ha da sempre sostenuto le iniziative alla comunità lgbtq+, in seno ad essa è nata Arcigay, ma dobbiamo ricordarci che la nostra lotta deve andare di pari passo con molte altre lotte: non c’è giustizia civile senza giustizia sociale.
Questo pensiero lo esprimiamo come associazione, perché viviamo ancora in una società dove lo sfruttamento e l’ingiustizia sociale ancora dilagano e dove la forbice sociale continua a diventare sempre più larga e incontrollata. Una dinamica tipica del capitalismo, che in quanto tale si basa su un giocoforza prettamente patriarcale: il forte schiaccia il debole, non ci sono possibilità di sfuggire a questa dinamica. Viviamo nell’epoca dove potremmo avere le più grandi possibilità, tuttu, tutte e tutti, ma dove la catastrofe sociale che stiamo attraversando va sempre di più a peggiorare.
Qualche giorno fa è uscito il report dell’Istat sulla povertà in Italia, che testimonia la tragica condizione economica in cui versano decine di migliaia di giovani che vengono etichettati, quando va bene, come “fannulloni”.
Vediamo ogni giorno morti sul lavoro, di giovani e di non giovani, grazie a bonus edilizi che riempiono le tasche dei soliti noti e affamano gli altri. Vediamo il bigottismo e l’irresponsabilità nel non voler cogliere cambiamenti fondamentali di uno stato moderno come lo Ius Scholae e la legalizzazione della cannabis. Vediamo i ricchi che inorridiscono all’idea di una patrimoniale, che li costringerebbero a rinunciare a parte delle loro ricchezze, e imprenditori senza scrupoli che vedono nel salario minimo la fine della preziosa manodopera a basso costo.
In questo clima arido, il nostro impegno è di unirci insieme nella lotta contro tutto questo, ma anche di essere felici e orgogliosi, perché la felicità di tuttu, tutte e tutti nell’esprimere chi siamo è la spina nel fianco di chi vorrebbe affossare i Pride derubricandoli a una carnevalata. [Dario Onofrio, ecoinformazioni; foto nell’articolo per gentile concessione di Alle Bonicalzi]