
Video/ “Comostreetart” in Pinacoteca
«I muri puliti sono un’astrazione e possono diventare una pericolosa ossessione». Per fortuna c’è chi da anni si erge, col proprio tratto e il proprio segno, in difesa della sanità mentale comunitaria: sorgendo dalla città di notte, generazioni di writers, graffitari, artisti e artiste si sono alternati a Como (e nel mondo) nel lasciare un segno prima «fastidioso, di protesta e disturbo», poi attaccandovi insieme un messaggio (spesso di denuncia sociale, ribellione, anticonformismo) e infine fondendo tutto con pennellate e tratti artistici in una forma estetica e comunicativa nuova, nata dal basso e veicolo di rivendicazioni, espressione di situazioni di disagio o politiche.
Venerdì 4 novembre, nel salone della Pinacoteca civica di Como, Andrea Rosso ha presentato Comostreetart, un libro che, con immagini e racconti, rappresenta una parte – spesso distrutta o cancellata, in ogni caso volubile e in movimento – della storia della città. Con la sapiente guida di Fabio Cani (NodoLibri editore, che con ecoinformazioni ha co-pubblicato il libro) e gli affreschi storici di Rosa De Rosa, che ha tracciato un percorso cominciato da Keith Haring (tra i primi pionieri della commistione tra segno artistico e brandizzazione commerciale), passando per Jean-Michel Basquiat, Banksy e arrivando a Blu e ai suoi frequenti passaggi “affrescatori” nella provincia, Andrea Rosso ha raccontato, lasciando spesso che siano le immagini a parlare, come la street art si sia declinata dentro e fuori la città, creando una vera e propria “scuola comasca” capace di unire la voglia di scuotere una borghese indifferenza a urticanti manifestazioni di disagio sociale, arte contemporanea: denti aguzzi, orbite dilatate, ghigni e figure distorte sono spesso protagoniste di muri, treni e edifici abbandonati, dimenticati da un’umanità in corsa. Comostreetart si occupa di illuminarne la memoria con la propria, personalissima luce. [Sara Sostini, ecoinformazioni]
Guarda i video di Michela Borghi della presentazione: