
Per una politica di pace e nonviolenza attiva
Nella serata di domenica 4 giugno al Cinema Astra di Como è stato presentato il libro dal titolo È ancora possibile una buona politica? Stili e obiettivi. Un lavoro frutto di un dialogo collettivo, raccontato in sala in un momento di confronto con gli autori e la politologa Chiara Tintori, moderati da Enrica Lattanzi.
Crisi sanitaria, ambientale, dell’informazione e della politica. Questi alcuni dei temi toccati nella serata molto partecipata al Cinema Astra, iniziata con un video messaggio di Giulia Tringali, co-autrice del libro, che dal Burkina Faso ha raccontato la genesi dell’opera. Tutto è nato online durante il lockdown di fine giugno 2020 con la creazione di una rete con lo scopo di interrogarsi sul presente, che ha poi visto un primo pranzo con l’incontro del gruppo di persona «ricollegando quelle piccole icone di zoom diventate ormai familiari a ragazzi e ragazze in carne ed ossa», come racconta Gloria Mussetto.
Lì nasce l’idea di organizzare dei campi di formazione politica al rifugio Schiazzera, in provincia di Sondrio, gestito dall’associazione Mato Grosso, in cui alternare momenti strutturati di dialogo a momenti conviviali, in una vera e propria residenza. Nell’ultimo giorno di formazione politica di questo “ritiro” è nata la volontà di mettere quindi per iscritto quanto elaborato per realizzare nell’autunno 2020 del secondo lockdown un pezzo del puzzle. Il libro prende forma così nella primavera del 2021, rimanendo poi nel cassetto fino all’estate 2022, quando la casa editrice Paoline decide di pubblicarlo insieme alla postfazione del vescovo di Como Oscar Cantoni.
Molte le autrici e gli autori che sono intervenuti poi sul palco del cinema: Alessandro Bianchi, Alessandro Gatti, Anna Caspani, Francesco Cavalleri, Francesca Pellegatta, e don Michele Pitino. Moderati da Enrica Lattanzi, questi autori dalla formazione eterogenea (cooperazione, fisica, medicina, ingegneria, urbanistica, sociologia e non solo) hanno costruito un mosaico di voci restituendo il percorso di indagine compiuto nell’elaborazione del saggio. Una scrittura partecipata dove ognuno ha revisionato il lavoro realizzato dal collettivo, motivo per cui in nessun capitolo appare un autore o un’autrice particolare. Un viaggio lungo e strutturato, che ha visto altri campi di formazione e nuove elaborazioni durante la Marcia per la Pace Perugia Assisi. Compiuto anche attraverso il gruppo Strade e Pensieri per domani, una rete definita stazione di servizio in cui prendere e dare formazione politica, che si è posta l’ambizione di allargarsi e raggiungere più persone moltiplicando i propri nodi. Una rete che «sintetizza la visione di pensieri che ci servono per costruire strade da percorrere insieme verso il domani», come ha affermato Francesco Cavalleri.
Intanto una parte di percorso è stato fatto, e ne è uscito un libro frutto di un confronto dialogico collettivo con l’obiettivo di leggere meglio le crisi contemporanee, cercando al contempo di comprendere il presente per agire. La prima parte fornisce una diagnosi del sentimento antipolitico con volontà di comprensione, appunto, come slancio per costruire un ragionamento positivo. La seconda parte elabora quindi alcuni stili e modalità, degli approcci con cui fare politica per cambiare la sostanza con la forma. «Saper leggere la complessità del mondo, porsi nella mentalità dei più deboli, con nonviolenza attiva come metodo di conflitto, agire locale e pensiero globale», questo il fine, raccontato da Francesco Cavalleri. «Una buona politica possibile se restituiamo sfumature e significato a questa parola, senza rinunciare alle sfide che la modernità ci pone».
«Dobbiamo allargare lo sguardo nello spazio e nel tempo per non limitarci agli elementi specifici, per analizzare le interazioni ed evitare soluzioni banali e conclusioni semplicistiche», afferma Alessandro Bianchi citando la necessità di pensare globale. «L’agire locale è dall’altra parte il terreno di prova di questo pensiero globale, per la comunità in cui si vive». Tutto ciò guardando la realtà ad altezza d’uomo e non da un piedistallo, in una prospettiva storica prendendo il punto di vista di chi le decisioni le subisce, come i più deboli, e aggiungendo riflessioni sulla scuola e sulla città sottolineando come non ci sia nessuno di così ricco da non aver nulla da ricevere e nessuno di così povero da non poter donare nulla.
Tra gli stili delineati fondamentale è il dialogo, che spinge a mettersi in discussione e superare i pregiudizi. «A livello politico per noi il dialogo rappresenta qualcosa di fondamentale, lo strumento che promuove la democrazia e la pace», racconta Francesca Pellegatta. Per gestire un conflitto intellettuale sano che con il dialogo porta a prendere decisioni condivise e meno polarizzate, per raggiungere una pace positiva che non è assenza di conflitto. Tutto ciò praticando la nonviolenza attiva, che non significa buonismo ma un approccio radicale volto a valorizzare la persona, per cercare ogni giorno di scardinare una logica manichea nemico/amico. E, da un punto di vista politico, prevenire i conflitti o cercare di appianarli con dialogo e diplomazia.
L’ultima parte del libro è dedicata agli obiettivi: educazione, conversione ecologica e sostenibile, informazione pulita e al riparo da fake news. «Dobbiamo stare attenti alle parole e agli slogan che non ci aiutano ad essere migliori e a costruire futuro. Ma è facile dire solo questo, noi vogliamo scappare da questo alibi e chiederci cosa possiamo fare per provare insieme ad essere migliori», afferma don Michele Pitino. Restituire alla politica il suo senso più ampio, oltre l’interesse particolare, per leggere la complessità del mondo. Anna Caspani ha sottolineato quindi il valore della conoscenza che è formazione e autoformazione. Da questa premessa il primo obiettivo come riflesso dei primi incontri: lo sviluppo sostenibile, dalla questione ambientale a quella economica e sociale. «Siamo partiti dall’ambiente e dal fatto che con l’overshoot day quest’anno il 15 maggio abbiamo esaurito le risorse che la terra impiega un anno a produrre», ha affermato. «Il compito della politica è mettere al centro la sostenibilità ambientale che è anche economica e sociale».
In chiusura è intervenuta la politologa Chiara Tintori a rimarcare l’importanza di invertire la rotta dell’indifferenza e dell’astensionismo. Ha quindi espresso tre sollecitazioni ispirate dalla lettura del saggio, rivolgendosi alle autrici e agli autori: il primato dell’interiorità e della spiritualità come «capacità di selezionare e gestire le informazioni»; l’importanza del dialogo e la gestione dei conflitti che «esistono e non sono qualcosa di negativo, ma bisogna imparare a legittimarli, nominarli riconoscerli» per permettere alle tensioni di essere aperte e così avere una democrazia compiuta per un’umanità che possa «parlare in prima persona plurale». E infine la gioia «che aumenta la nostra potenza di pensare e di fare».
«Sollecito il gruppo a non accontentarsi a stare bene tra loro ma fungere da appiglio e promuovere uno sguardo diverso tra le generazioni, allontanando il disprezzo per alcune categorie di persone», ha aggiunto la professoressa Tintori, muovendo poi una critica all’insofferenza degli adulti verso i giovani che protestano per la crisi climatica e il caro affitti, citando la necessità di comprendere chi agisce contro monumenti o monta tende nei campus. «Solo così ci incammineremo verso un futuro migliore, che sarà non solo possibile ma anche probabile e infine un futuro prossimo».
Citazioni di frasi di Aldo Moro, Papa Francesco, don Milani, Dietrich Bonhoeffer, Hannah Arendt, e Karl Popper sono state lette, intervallate agli interventi dei protagonisti. Una serata ricca di suggestioni dove è stata più volte sottolineata l’importanza del dialogo e della comprensione dell’altro per accantonare il rancore e costruire la pace. Un libro pensato e realizzato come un’opera aperta, una proposta di stili e obiettivi, appunto, per uscire dal pantano di una situazione politica complicata ma che necessita di spinte creatrici e di alternative. [Daniele Molteni, ecoinformazioni]
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