Minori non accompagnati ancora in strada

Si ripete a causa di negligenza e del mancato rispetto delle leggi vigenti la vergogna di minori non accompagnati costretti dopo essere stati indentificati in Questura a essere in balia della sorte costretti a non avere un rifugio perché le isitituzioni a Como non se ne prendono carico come sarebbe doveroso. Alle 18 del 2 novembre erano 3, uno di loro attendeva da due giorni una sistemazione, sono stati in serata prelevati dalla Croce Rossa.

Quanto tempo le volontarie di Porto sicuro potranno monitorare costantemente la situazione, verificare che i ragazzi che si presentano in Questura vengano fotosegnalati e siano poi destinati a una sistemazione adeguata? Quanto ancora si potrà tollerare in uno dei luoghi più ricchi del pianeta che per l’emergenza se non si trovano (meglio sarebbe dire non si vogliono trovare) soluzioni c’è solo don Giusto. Chi si impegna con umanità per i diritti delle persone migranti fa osservare che il lavoro svolto dal volontariato, almeno per ciò che è vitale, spetterebbe alle istituzioni, altrimenti perché pagare le tasse se poi sono i cittadini a doversi organizzare per risolvere i problemi? Possibile che non si capisca che un ragazzo straniero spaurito, che non parla italiano, non ha un posto dove rifugiarsi, corre serissimi rischi. Che stanno facendo le istituzioni? Attendono una tragedia per attivarsi come prescritto dalla legge? Non sono solo i minori stranieri non accompagnati a non trovare civiltà a Como. L’intera città è spinta a abituarsi a essere parte di un mondo nel quale chi più dovrebbe essere aiutato viene ignorato. Forse perché gli si vuole indicare che è meglio che vada altrove? E’ in corso a Como un’esondazione di egoismo anticivile e purtroppo le paratie del volontariato non potranno mai reggere il flusso delle necessità se le istituzioni tradiscono il proprio ruolo e la Costituzione. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

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