eQua 2024/ 14 marzo/ Che genere di mondo?
eQua, terza edizione: cambia la cornice (quest’anno è il complesso Base di Milano a ospitare l’iniziativa, oramai un appuntamento fisso per Arci), ma non la sostanza. Tre giorni di incontri e dibattiti per fare il punto su disuguaglianze e sui lavori, come associazione e come persone impegnate ogni giorno per costruire un mondo diverso, smantellando un sistema sempre più opprimente, vorace, disumano.
Lo chiede la situazione politica mondiale a più latitudini (in cui il capitalismo guerrafondaio schiaccia innumerevoli popolazioni in spregio a situazioni di emergenza umanitaria, ambientale e sociale), compresa quella nazionale, sempre più – è il caso di dirlo – a tinte nere.
Ritrovarsi per esaminare un sistema di problemi – diversi, ma collegati tra loro in maniera indissolubile – non è impresa semplice, ma eQua del 2024, soprattutto grazie al lavoro coordinato della commissione nazionale Diseguaglianze, diritti sociali e libertà e del gruppo Politiche di genere, sceglie di guardare al quadro generale proprio secondo le prospettive di genere, fil rouge trasversale che attraversa ciascun panel e il lavoro dei futuri workshop; un punto di vista forse non così immediato, ma capace come pochi altri di rinnovare e rendere vive le energie per «mettere al mondo un mondo migliore».