Sara Sostini intervista Eugenio Bennato

Pur essendo un mare “chiuso”, ben delimitato da coste, definire il Mediterraneo al di fuori dalla geografia è quasi impossibile: secoli di stratificazioni storiche, culturali, etniche e politiche ne hanno reso labili i contorni, mutevoli le forme. Ma, per quanto sfuggente, questo «luogo della mente» è istantaneamente riconoscibile e comprensibile, soprattutto attraverso uno dei linguaggi più antichi (e in un certo senso, universali): la musica. Eugenio Bennato ha saputo raccogliere nel corso della propria carriera un patrimonio secolare di note, musiche, motivi e strumenti, riscoprendone i modi e le storie e raccontandole ai propri ascoltatori con una sfumatura immediatamente riconoscibile.
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