Il desiderio del migrante
La cosa ha del paradossale: mentre la parte oggi più popolosa (e, nostro malgrado, popolare) dello spettro politico fa riferimenti alle pretese dei migranti/ “clandestini” con una dedizione che ha qualcosa di isterico, i cosiddetti “buonisti” sembrano più spesso riferirsi ai bisogni dei migranti – qui intesi in senso lato, con quel participio presente ambiguo, scivoloso, non sempre gradito ai diretti interessati. Sorge allora spontaneo l’interrogativo: di cosa ha bisogno una persona che migra, e cosa costituisce, invece, un desiderio?