Sbilanciamoci

L’altra Cernobbio/ Contro-vertice per la sostenibilità socioambientale

Se a Villa d’Este nel fine settimana del 3 e 4 settembre si è tenuto il Forum Ambrosetti, congresso liberista sulla pianificazione dei futuri equilibri politico-finanziari italiani (e non solo), con vista sulle elezioni del 25 settembre, all’oratorio di Cernobbio si è invece svolta sabato 3 L’altra Cernobbio. A poche centinaia di metri dal vertice finanzacapitalista si è svolta infatti una giornata di conferenze per discutere e pianificare prospettive di economia alternativa e sostenibile per società, lavoro, ambiente e geopolitica organizzata da Sbilanciamoci, Arci e Cgil.

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L’altra Cernobbio/ Per un’economia “al di qua” della società

Dall’oratorio di Cernobbio, in via cinque giornate 8, il secondo polo tematico de L’altra Cernobbio, svoltasi il 3 settembre, è stato introdotto da Massimo Cortesi, presidente dell’Arci. Date le tempistiche strette per lo svolgimento dei lavori, l’argomento è stato focalizzato immediatamente: le disuguaglianze sociali che derivano da un approccio economico liberista e lontano dalle esigenze delle persone.

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Al via L’Altra Cernobbio

È iniziata L’Altra Cernobbio, la risposta al Forum Ambrosetti e alla politica e finanza neoliberista che in questi giorni si incontrerà a Villa D’Este. I saluti e i ringraziamenti di Danilo Lillia di Arci Terra e Libertà, Sara Sostini di Arci ecoinformazioni e Giulio Marcon di Sbilanciamoci.

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Le idee, le persone

Sabato 3 settembre alle 10 al CineTeatro – Oratorio di Cernobbio, in via Cinque Giornate 8, ha inizio L’altraCernobbio, dove discutere e condividere idee e iniziative contro la guerra, per un diverso modello di sviluppo, dove mettere al centro la scuola e la sanità pubblica.

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Organizzare il cambiamento, unire le lotte

Nel tardo pomeriggio di venerdì 8 aprile si è tenuta al teatro Seminarino di Bergamo la plenaria conclusiva della seconda giornata di eQua, intitolata La diseguaglianza e la guerra sono scelte politiche (e il cambiamento si organizza). Sono intervenuti Fabrizio Barca, del forum diseguaglianze e diversità, Giulio Marcon di Sbilanciamoci, Emanuele Felice, docente di politica ed economia alla Iulm, Monica di Sisto, della società della cura, Manuel Masucci, di Rete della conoscenza, Vanessa Pallucchi, portavoce del forum nazionale del terzo settore, Roberto Rossini, portavoce di Alleanza contro la povertà, Serena Vitucci, Up campagna salario minimo, Elly Schlein, vicepresidente e assessora alle politiche sociali dell’Emilia Romagna, e Christian Ferrari, portavoce della Cgil.

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Diretta/ Pandemia e Stato

Sbilanciamoci. Post pandemia e ruolo dello Stato: semplice opera di manutenzione per sanare le crepe e le macerie delle politiche rigoriste e i loro danni sulla condizione sociale ed economica del Paese o vera ricostruzione per affermare, grazie alla mano pubblica, i diritti universali (lavoro, istruzione, sanità in primis), ovvero dare linfa al protagonismo dello Stato per investire nell’economia dell’innovazione, in servizi di qualità e nel contrasto delle diseguaglianze? Scorrerà intorno a questo interrogativo di fondo la presentazione in streaming del volume ‘Pubblico è meglio’, Donzelli editore, in programma per giovedì 8 aprile dalle ore 16.

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Economia umana/ Politiche economiche alternative per l’Europa

Al Forum Firenze 10+10 è stata lanciata la Rete europea degli economisti progressisti (European Progessive Economists Network) in un meeting promosso da Euromemorandum, Economistes Atterrés francesi, Sbilanciamoci! dall’Italia, Another Road for Europe. La Rete ha elaborato il documento sulle politiche economiche alternative per l’Europa che pubblichiamo. (altro…)

La crisi? Un mezzo per la creazione di un Paese autoritario

sbilanciamociI gravi pericoli per lo stato sociale insiti nelle manovre del governo e di Confindustria per risolvere la crisi sono stati illustrati da Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom Cgil nel suo intervento a Sbilanciamoci!

«Mentre si sta assistendo alla ridefinizione delle relazioni fra le parti, nelle forze politiche e nei movimenti manca la consapevolezza dell’importanza della partita aperta a livello sociale – è l’allarme lanciato da Gianni Rinaldini – . È infatti in atto un processo autoritario che dopo il livello sociale coinvolgerà tutti gli aspetti della società».

«L’accordo separato sul sistema contrattuale non ha nulla ha a che vedere con il passato – ha continuato Rinaldini – , è un’operazione che nega il diritto democratico dei lavoratori ad avanzare le proprie rivendicazioni sia a livello nazionale che locale, ai lavoratori viene tolta la voce e contemporaneamente si assiste ad una riduzione di tutti gli elementi di solidarietà generale».

Tutto viene delegato alla contrattazione aziendale (a questo punto non sono neppure più necessarie le gabbie salariali) che può essere attuata solo con un occhio al bilancio e uno alla produttività per usufruire della defiscalizzazione.

È la prima volta che si verifica un intervento diretto della legge nell’autonomia delle parti con il risultato che il futuro del sindacato sarà sempre più corporativo e si pongono le basi per l’apertura ad un sistema di welfare che non sarà più universale.

«Pezzi dello stato sociale sono sostituiti con gli ammortizzatori  – ha concluso il sindacalista della Fiom – e viene riproposta la vecchia idea della libertà unita in modo indissolubile alle diseguaglianze sociali, il progetto è che il sindacato venga assorbito nel sistema tanto che il ministro Sacconi parla di complicità.

La prossima settimana si svolgerà la trattativa separata per i metalmeccanici e le condizioni poste dalla Fiom saranno il blocco dei licenziamenti e gli ammortizzatori sociali per tutti: l’unico modo di evitare la macelleria sociale nei prossimi mesi».

 

Sbil, Londra e… 173185 cittadini di serie B

sbilanciamociGuglielmo Ragozzino di Sbilanciamoci.info ha aperto il suo intervento a Sbilanciamoci! con tre parole chiave: Sbil, Londra e un numero: 173.185.

Sbil è il nome che affettuosamente utilizzano i redattori del settimanale on line Sbilanciamoci.info per parlare del loro lavoro, il cui sottotitolo L’economia come è e come può essere fu suggerito dall’economista Nando Vianello ricordato con affetto.

Ragozzino ha sottolineato l’importanza di questo prodotto per realizzare il quale risultano preziosi i contributi e le informazioni dei lettori che sono stati invitati a collaborare.

La citazione della città di Londra ha ricondotto il discorso alla crisi identificata come crisi bancaria dal momento che in contemporanea al forum di Sbilanciamoci! nella capitale britannica si svolgeva il G20 con ministri dell’economia e governatori delle banche centrali dei più importanti Paesi del mondo in preparazione del vertice di Pittsburgh che dovrà stabilire norme più stringenti su retribuzioni e bonus e su requisiti di capitale.

«Francia e Germania hanno deciso che i compensi per i manager delle banche sono eccessivi – ha spiegato Ragozzino -, ma a questo genere di provvedimento di oppongono gli Stati Uniti. E il sistema bancario influisce in maniera pesante sulla costruzione della società: un esempio è fornito da City Bank con 40 mila licenziati tra i dipendenti e top manager da 40 milioni di dollari di stipendio».

173185 sono, infine, i bambini e le bambine stranieri nati in Italia nel 2005, 2006 e 2007. Ogni anno quindi nascono più di 60 mila bambini stranieri il cui destino è incerto: non si sa se diventeranno adulti e invecchieranno in Italia o se torneranno nei Paesi dei loro genitori, ma il dato di fatto è che vivono in una costante situazione di inferiorità rispetto ai bambini e alle bambine italiani, sono cittadini di secondo grado.

«Bisogna superare queste barriere insieme – è stato l’appello finale di Ragozzino – perché questo è un problema che riguarda tutti, anche i cittadini di primo grado».

E con la crisi Italia in svendita

sbilanciamociCattive notizie sul quadro internazionale della finanza pubblica da Mario Pianta dell’università di Urbino, che nel suo intervento a Sbilanciamoci! ha confrontato le ripercussioni della crisi economica in Italia e all’estero.

Dopo l’inizio della crisi vera e propria sei mesi fa ci fu la corsa a salvare la finanza, ma il metodo impiegato è stato dovunque quello di “metterci una pezza” e quindi la domanda è stata riattivata ripristinando il vecchio meccanismo che si era inceppato.

Negli Stati Uniti, in Francia in Germania a queste misure è seguito un lieve miglioramento ottenuto a spese dei contribuenti, ma in Italia la situazione continua ad essere gravissima: è l’unico Paese che ha avuto una caduta del Pil del 6 per cento mentre operai e insegnanti precari salgono sui tetti per rivendicare il loro diritto al lavoro.

«I dati parlano chiaro – ha spiegato Mario Pianta – . Il Pil pro capite nel nostro Paese è sceso del 7 per cento nei sette anni di governo delle destre: un punto ogni anno! Le entrate fiscali dell’Iva sono diminuite per la prima volta nella storia testimoniando che l’evasione è ormai diventata una regola».

Al declino ha fatto da contraltare una strutturale incapacità di fronteggiare la crisi e il deficit farà aumentare il nostro debito pubblico che, secondo l’Ocse, nel 2010 raggiungerà il 127 per cento dell’intero valore del Pil.

Metà del debito italiano è detenuto da investitori stranieri, che a poco a poco si stanno comperando il nostro Paese. Sui mercati finanziari mondiali si comprano pezzi di Italia a causa della caduta di competitività delle nostre industrie.

«A Villa d’Este in questo momento i grandi della finanza stanno pronunciando discorsi pieni di retorica liberista e governista presentando i loro bluff – ha concluso Pianta – , ma se tutto andrà per il meglio quando la crisi sarà superata ci ritroveremo in serie B per quanto riguarda i redditi e la struttura produttiva indebolita e svenduta. Occorrono idee diverse e Sbilanciamoci! è un  piccolo primo passo in questa direzione».

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