Silvia Magni

Un progetto per la rinascita di Como Borghi

42_co180-00086d02Radici e Ali, vita attiva di quartiere è un progetto triennale finanziato da Fondazione Cariplo. Ha fra i suoi obiettivi lo sviluppo dei legami personali, l’attivazione di pratiche di cittadina attiva e la riqualificazione di Como Borghi partendo già da ciò che esiste. Alla presentazione, organizzata all’asilo d’infanzia Sant’Elia, luogo simbolo del quartiere, hanno partecipato Giuseppe Guzzetti (presidente della Fondazione Cariplo), Martino Villani (direttore della Cooperativa sociale lavoro e solidarietà), Silvia Magni (vice sindaca di Como) Bruno Magatti (assessore alle Politiche sociali)
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Un fondo di sette milioni e mezzo per la coesione sociale e la vita della comunità

giuseppe-guzzettiMartedì 9 luglio la commissione centrale di beneficenza della Fondazione Cariplo deciderà se destinare alla provincia di Como  sette milioni e mezzo di euro, un finanziamento destinato a progetti di sviluppo che puntino alla coesione sociale e in grado di incidere realmente sulla comunità destinataria. Lo ha ribadito Giuseppe Guzzetti alla conferenza stampa di presentazione del progetto Radici e ali, vita attiva di quartiere, alla quale sono intervenuti Martino Villani (direttore della Csls), Silvia Magni (vice sindaca di Como) e Bruno Magatti (assessore alle Politiche sociali). Il presidente della Fondazione Cariplo ha precisato  la contrarietà alla frantumazione del fondo in molteplici inziative. 

Marco Riva l’umanità tra scienza e poesia. Il ricordo di un innovatore comasco

Tre incontri per Marco Riva; Testimonianze sull’uomo di cultura, il poeta e il promotore politico alla Biblioteca comunale di Como, giovedì 15 novembre, uno spettacolo al Teatro nuovo di Rebbio, venerdì 17 novembre, un incontro, sempre a Rebbio, con Gherardo Colombo e Carlo Petrini, lunedì 26 novembre (altro…)

Il Consiglio comunale di Como di martedì 20 ottobre 2009

cernezziÈ proseguita nel Consiglio di lunedì 19 ottobre, ancora in diretta televisiva, la discussione sulle paratie. Diminuito sensibilmente il pubblico, oltre ai quindici in sala in Sala stemmi c’erano poco più di una ventina di persone.

«A Como è una costante che un progetto venga modificato in corso d’opera – così, nelle preliminari Marcello Iantorno, Pd – il posteggio di via Dante varierà in altezza e nella facciata. Sono inaccettabili le modifiche dell’impresa».
La prima a prendere la parola nella ripresa del dibattito è stata la consigliera Silvia Magni, Pd, che ha attaccato frontalmente la maggioranza «a cui credo manchino capacità di autocritica e ascolto» e ha poi aggiunto «non ho sentito nessuno chiedere scusa, è il minimo che il sindaco avesse da fare».
Pasquale Buono, Pdl, dopo aver cercato di minimizzare l’argomento «a Como non esistono più altri problemi», ha chiesto di sentire i tecnici in anticipo, rispetto all’assemblea prevista per lunedì prossimo, appoggiato su questo anche da Francesco Pettignano del suo stesso partito, lanciando bordate contro Caradonna, «nei cui confronti sono sempre stato critico sin da quando sono stato eletto capogruppo di Forza Italia». Dopo aver affermato di essersi fidato del sindaco e dei tecnici nel 2003, quando ha votato di non discutere del progetto in aula, a poi concluso «o si sbloccano i problemi della città o andiamo a casa».
Altri attacchi alla Giunta sono arrivati poi anche da Emanuele Lionetti, Lega, «abbiamo trovato il sistema per chiudere a città turistica!» che ha poi lanciato un ultimatum al sindaco dato «lo sprezzo nei confronti del Consiglio comunale», dopo le affermazioni del sindaca che in caso di sfiducia a Caradonna lo avrebbe comunque mantenuto in Giunta così come fatto per gli altri assessori che l’assemblea aveva chiesto di allontanare, «ci deve essere un sussulto, uno scatto di vergogna, entro il 15 di novembre. Se no apporrò la sedicesima firma per discutere della sfiducia al sindaco».
Sospesa la seduta per 20 minuti il presidente Pastore coadiuvato dalla riunione dei capigruppo ha quindi deciso di anticipare l’incontro con i tecnici e chiesto di esporre lo stato dei lavori all’ingegner Viola.
Il direttore dei lavori e ideatore della variante al primo lotto ha perciò spiegato la necessità delle modifiche stanti diverse deficienze del progetto iniziale: dalle scale che non sarebbero potute stare in piedi alla mancanza dell’impiantistica per i due edifici della Navigazione. Ha ribadito il cambiamento della seduta che sarebbe partita da 0 cm nel lato ovest per arrivare a 1 m in quello est in un unico muretto della stessa altezza per motivi estetici e riaffermato la giustezza rispetto al progetto originario delle altezze salvo ammettere «al posto che a 199,35 arriva a 199,42, in realtà è più alto di 7 cm, chiedo scusa». Ha poi aggiunto che comunque non era il solo ad aver visto i progetti ma «li hanno guardati in dieci e nessuno se ne è accorto». «Serviranno solo 12-13mila euro per portarlo alla base» ha precisato.
Un errore che ha attribuito poi alla mancanza della perizia sulla variante che, sebbene la stessa sia già stata decisa e fatta fare da lui, è stata finanziata solo recentemente, dato che mancavano i soldi necessari. Infatti l’ingegnere aveva deciso con una determina che l’Iva sull’opera sarebbe stata pagata al 10 per cento, e non al 20, recuperando così 1,2 milioni di euro, ma la ditta ha emesso fatture con l’Iva al 20 e un parere dell’Agenzia delle entrate le darebbe ragione.
Viola ha anche difeso a spada tratta assessore e sindaco: «Caradonna non sapeva come era fatto questo muro – ha dichiarato aggiungendo – l’assessore Caradonna e il sindaco non sapevano del muro».
Dopo aver negato che la passeggiata sarà più alta di 70 cm ironizzando sull’intervento della settimana scorsa del consigliere Giampiero Ajani, Lega, ha poi ammesso indirettamente che la differenza fra quella che sarà la pavimentazione della passeggiata e il punto più basso in piazza Cavour ci saranno 64 cm di dislivello.
Per finire l’ingegnere ha denunciato i pochi guadagni che ha fatto assumendosi l’onere di seguire le paratie «si prende solo lo 0,5 per cento dell’importo della base d’asta», che poi verrebbero divisi con i collaboratori.
La serata si è così conclusa con le domande di chiarimento chieste dai consiglieri, che troveranno risposta questa sera, da «lei tuttologo poteva gestire così 1 milione di euro come se nulla fosse?» di Alessandro Rapinese, Area 2010, a «Ma il progetto era tuto sbagliato?» di Stefano Molinari, Pdl, sino a «Dal marciapiede opposto si vedrà il lago?». [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Il Consiglio comunale di Como del 20 aprile 2009

cernezzi1Nella seduta bocciati quasi tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni, passa solamente una dichiarazione di principio sulla vita indipendente per i disabili. Gli extracomunitari continueranno a non poter fare “assembramenti” nei parchi cittadini.

Nelle preliminari al Consiglio comunale di lunedì 20 aprile Silvia Magni, Pd, ha chiesto la sistemazione della segnaletica orizzontale all’incrocio fra le vie Acquanera e Canturina; «Approvate il bilancio» è stata la risposta fuori microfono dell’assessore Caradonna. «Giovedì scorso ho ricevuto il catalogo della mostra, la lettera del sindaco e sei biglietti omaggio per la mostra di Villa Olmo – ha dichiarato Donato Supino, Prc, – per coerenza non li voglio tenere ma omaggiare il personale che ci ha assistito fino alle 5 del mattino quando c’è stata la discussione sulla mostra». Vittorio Mottola, Pd, ha chiesto chiarimenti sulla rimozione dei portapubblicità sparsi per la città. «Non c’è ancora l’ordinanza del sindaco per il ritiro» gli ha risposto l’assessore Peverelli. Domenico Serrentino, Fi, ha rinunciato a prendere la parola dato che avrebbe voluto interloquire con l’assessora Sosio, non presente in aula. Il Consiglio ha quindi affrontato i 21 emendamenti prodotti al documento del Bilancio, tutti tranne uno presentati dalle opposizioni. Sostanzialmente assente il dibattito che si è ridotto, salvo un paio di sporadici casi, ad una presentazione del primo firmatario della proposta e ad una risposta del sindaco per il parere di Giunta. L’unico emendamento proposto dai banchi della maggioranza è stato ritirato, «dopo le assicurazioni del sindaco» dal suo primo firmatario Carlo Ghirri, Gruppo misto. I suggerimenti di modifica di Bruno Magatti, Paco, per eliminare dalla Relazione previsionale e programmatica una frase ritenuta «limitante rispetto alla delibera di indirizzo sul ritiro dei rifiuti umidi anche per le utenze private», e per riformulare o togliere la frase contro gli assembramenti di extracomunitari; contrario il sindaco perché saranno operazioni coordinate con le forze di polizia con tutte le garanzie. Bocciata anche la proposta del capogruppo pachista di censire gli alberi monumentali, nata dopo il rischi del taglio delle essenze di Villa Feloi. «Il censimento delle piante pubbliche è già stato fatto» gli ha risposto il sindaco. Fallito pure il tentativo di aprire una discussione sulla cessione, per 99 anni, di un terreno in via Rimoldi sopra l’ex casa dell’Anas che diventerà un posteggio per la stessa. Anche le proposte di Mottola, per la ristrutturazione almeno parziale degli spogliatoi del campo di calcio di via Artaria, dotare di più automezzi e moto la polizia locale, L’esponente del Pd ha poi ritirato un emendamento sulla bonifica dall’amianto del centro civico di Sagnino dopo che il sindaco ha affermato che «entro l’anno interverremo» e «non c’è pericolo al momento per nessuno». Non sono passate nemmeno le proposte di riattivazione delle piscine delle scuole medie di Sagnino e Lora, proposte da Mottola e Mario Molteni, Per Como. Non è stata approvato nemmeno il Parco locale di interesse sovracomunale del Cosia. Mario Lucini, Pd, ha proposto per la seconda volta la proposta di attivare le procedure per istituirlo, così come stanno già facendo i Comuni di Tevernerio, di Albese con Cassano e di Albavilla. Lapidaria la risposta del sindaco «Il parere è contrario rimandando alle motivazioni dell’anno scorso». Un’affermazione che ha fatto sbottare al proponente «mi aspetteri un briciolo di rispetto in più» causando la replica del sindaco «la riproponi ogni anno!». Lucini ha poi proposto di inserire nel Piano previsionale l’intenzione di stilare il Piano reti e servizi per il sottosuolo. Un’opera che sta venendo redatta, seppur con alcune difficoltà, ed «è a buonissimo punto» per l’assessore Caradonna. La Giunta si è espressa comunque in maniera contraria ed il suggerimento è stato bocciato. Così come il posteggio, che ormai da qualche anno dovrebbe essere edificato a Cipiglio, «dobbiamo rifare la valutazione sull’effettiva spesa» ha dichiarato Bruni, interventi per la moderazione del traffico veicolare nei quartieri e la risistemazione del marciapiede vicino al lavatoio di Lora. Bocciata poi la proposta della consigliera Magni per il ridisegno di piazza IV novembre e lo spostamento del monumento ai caduti. Bruni ha assicurato la pulizia della statua, «l’architetto Pappalardo sta già pensando alla ristrutturazione», ma la piazza non è un apriorità. Non è stato poi accettato l’emendamento per la ristrutturazione del centro civico di via Giovane Italia «un intervento che pur essendo necessario, non è tra le priorità» ha spiegato il sindaco, che non si è espresso sulla contrarietà all’acquisizione della ex chiesa di San Lazzaro da parte del Comune. Un intervento che da un paio di anni è indicato come all’interno ad un piano di riqualificazione della zona che però non si è ancora attivato. Non è passata la proposta di risparmiare sulla stampa de Il cittadino, giudicato in maniera molto critica da Lucini «in assenza di contradditorio si magnificano le sorti progressive del Comune di Como», e destinare i soldi risparmiati ad incrementare il fondo anticrisi. «La demagogia regna sovrana in questo emendamento – è stata la risposta di Bruni, che ha aggiunto – difendo questo strumento di comunicazione che può essere migliorato, ma per cui ci siamo impegnati contrattualmente anche con altre istituzioni». Unico dibattito sulla proposta di Roberta Marzorati, Per Como, di istituire dei buoni libro per le famiglie dei ragazzi che iniziano le scuole medie. «Ad esempio a Casnate vengono dati 120 euro a tutti quelli che iniziano le medie e 180 a quelli che vanno in prima superiore» a portato ad esempio la consigliera. Supino ha dichiarato che si sarebbe astenuto per dissociarsi dalle argomentazioni della proponente che aveva citato il fatto che parte dei fondi per le famiglie in difficoltà vadano a famiglie extraconunitari creando risentimento in alcune frange della popolazione italiana. «Verranno promossi e sostenuti i progetti di vita indipendente della persona con disabilità finanziati mediante le risorse rese disponibili dalla legge 162/98» questo è l’unico suggerimento accolto da tutto il Consiglio come modifica alla Relazione revisionale, presentato da Magatti, per cui la Giunta ha lasciato libertà di voto, «in parte è già stato attuato» ha comunque voluto precisare il vicesindaco Cattaneo. La discusione sul bilancio proseguirà lunedì sera prossimo per affrontare quattro ordini del giorno. [Michele Donegana, ecoinformazioni]