Wilma Conti

Ciao Vilma

È morta nella mattinata dell’11 agosto Vilma Conti, staffetta partigiana ed esponente dell’antifascismo comasco, punto di riferimento essenziale per tutte le persone che avevano e hanno a cuore le sorti della democrazia. Vilma, nata a Dongo nel 1929, è stata una delle più giovani staffette della Resistenza comasca, stabilmente impegnata nei ranghi della 52ma brigata Garibaldi, a cui partecipava anche il padre Luigi. È stata anche una delle più longeve attiviste dell’antifascismo comasco, senza mai derogare al suo impegno di testimonianza e di lotta.

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16 aprile/ Arciwebtv/ Verso il 25 aprile/ Wilma Conti

Dalle 17/ Restiamo a Dongo per il nostro cammino verso il 25 aprile. E se restiamo nella città che continua a ricordare l’impegno contro il regime fascista, al contrario dell’estrema destra che la vorrebbe come un luogo di culto totalitario, non possiamo che condividere l’intervento della Partigiana Wilma Conti alla manifestazione Dongo è un santuario antifascista del 2018. Leggi l’articolo di Alida Franchi sulla manifestazione su ecoinformazioni.com.

Gli altri programmi del 16 aprile.

La programmazione completa di Arci Como WebTV.

Resistenza vitale per restare umani

Dongo è i luogo dove una terribile storia è finita ed è anche il luogo dove una bella storia è viva e vitale. Dongo è il luogo della Resistenza, necessaria e vitale oggi, come allora. Il successo dell’iniziativa il 7 settembre organizzata dall’Anpi di Dongo, dedicata a Primo Maffioli e a tutti coloro che hanno perso la vita in nome della libertà, è stato manifestato soprattutto dalla serenità, dalla gioia di essere insieme e dalla consapevolezza unanime tra i e le partecipanti di avere tanta Resistenza da fare. On line sul canale di ecoinformazioni tutti i video della manifestazione.

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A Dongo contro tutti i fascismi

Per la giornata di mobilitazione nazionale “contro tutti i fascismi” indetta il 27 maggio dall’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, la provincia di Como ha scelto Dongo, teatro di uno dei momenti fondamentali per la fine del fascismo nel 1945, ma anche di ripetute provocazioni neofasciste, l’ultima delle quali consumata molto recentemente, il 30 aprile scorso, nell’indifferenza delle autorità amministrative e politiche.

La manifestazione di sabato ha ribadito l’importanza della mobilitazione antifascista, e si è svolta senza alcun problema, ma la non entusiasmante partecipazione (non più di 150 persone nei momenti più “affollati”, e assai pochi i cittadini di Dongo) sottolinea ancora una volta quanto sia lungo e faticoso il lavoro necessario per riportare all’attenzione della gente la necessità di una continua vigilanza contro ogni elemento di neofascismo. Lo hanno sottolineato tutti gli interventi dal palco: quello di Danilo Lillia, segretario della sezione ANPI di Dongo, quello di Guglielmo Invernizzi, presidente provinciale dell’ANPI, quello di Wilma Conti, già staffetta partigiana e ora esponente di punta dell’antifascismo lariano, e quello di Tullio Montagna, presidente regionale lombardo dell’ANPI, il quale ha messo in evidenza soprattutto il ruolo fondamentale nella scuola nella trasmissioni dei valori fondanti della repubblica, dell’antifascismo e della Costituzione.

Molto intensi anche i due momenti di spettacolo, con la Piccola Orchestra Karasciò di Bergamo, e con il Teatro d’Acqua Dolce (Gabriele Penner e Arianna Di Nuzzo) che hanno presentato per la prima volta a Dongo il loro lavoro Tu non sai le colline.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Alcune immagini della manifestazione:

Danilo Lillia.

La Piccola Orchestra Karasciò.

Guglielmo Invernizzi.

Wilma Conti.

Tullio Montagna.

Teatro d’acqua dolce: Gabriele Penner e Arianna Di Nuzzo.

Cima di Porlezza/ Memoria della strage fascista

Il 21 gennaio, a Cima di Porlezza, si ricorda uno degli ultimi, più efferati e più inutili eccidi fascisti del nostro territorio. Il 21 gennaio 1945, sei giovani tra i 17 e i 26 anni, cinque ragazzi e una ragazza, vennero individuati in una casa del paese e – dopo un conflitto a fuoco – convinti ad arrendersi; ma, invece di essere arrestati, vennero immediatamente trascinati nei pressi del locale cimitero e uccisi.

I “sei martiri di Cima” hanno conquistato nella memoria antifascista un ruolo particolare: non solo per la loro giovanissima età, ma anche per il loro sincero e limpido impegno, per la loro totale avversione a scendere a patti con il fascismo (tanto che quando all’unica donna componente del gruppo venne offerta la possibilità di salvarsi la vita, forse perché considerata, in quanto donna, meno “pericolosa”, lei rifiutò di essere separata dai suoi compagni e dalla loro sorte).

Ogni anno il corteo in loro memoria, organizzato dall’associazione Cittadini Insieme con il patrocinio del Comune di Porlezza e sempre con la partecipazione di qualche classe delle scuole locali, segue il percorso che quel giorno seguirono i sei: dal centro del paese su per un viottolo di campagna fino al cimitero. Ogni hanno ai discorsi e ai ricordi si accompagna anche qualche lettura, eseguita con la giusta ingenuità e incertezza, da ragazze e ragazzi delle scuole. Ogni anno quel percorso, che potrebbe essere una allegra scampagnata, lascia molta tristezza in tutte le persone partecipanti.

Tra le tante commemorazioni degli eventi della lotta di Liberazione, quella di Porlezza resta ancora, dopo settantadue anni, una delle più intense.

[FC, ecoinformazioni]

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Wilma Conti (staffetta partigiana) legge La preghiera del ribelle di Teresio Olivelli.

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Le donne nella Resistenza nel comasco

L’Istituto di storia contemporanea Pier Amato Perretta e l’Anpi di Como hanno organizzato nella serata di venerdì 23 marzo l’incontro Le donne della Resistenza nel Comasco, con Roberta Cairoli autrice del libro Nessuno mi ha fermata (Roberta Cairoli, Nessuno mi ha fermata. Antifascismo e Resistenza nell’esperienza delle donne del Comasco 1922 – 1945, NodoLibri, Como, 2005, 288pagine, 20 euro.) e Wilma Conti, testimone della Resistenza.  (altro…)

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