Amanda Cooney/ La storia di Salifu

Amanda Cooney, attivista per i Diritti umani, ha intervistato Salifu il ragazzo vittima insieme a Yusupha di una campagna razzista a Como.
(altro…)Amanda Cooney, attivista per i Diritti umani, ha intervistato Salifu il ragazzo vittima insieme a Yusupha di una campagna razzista a Como.
(altro…)C’è un luogo a Como dove l’impegno per la legalità si sposa con la Costituzione. E’ l’osservatorio legale per i diritti dei migranti ed è bello sapere che la notizia della concessione del permesso di soggiorno a Yusupha Ceesay sia arrivata al ragazzo nigeriano proprio in quel luogo. Amanda Cooney che per ecoinformazioni ha seguito l’intera vicenda, traccia una sintesi della vicenda dalle condanne sommarie alla totale assoluzione, riportando alcune delle vergognose affermazioni comparse sui media locali e nazionali per arrivare all’impegno per la giustizia della “Bella Como” e infine al lieto fine. Finalmente.
(altro…)Chi ha sbagliato senta almeno il dovere di scusarsi. Con una lettera Amanda Cooney chiede alla vicesindaca Alessandra Locatelli di Como scuse formali per le brutte e pericolose parole pronunciate esultando per la condanna (ingiusta, poi annullata dal Tribunale) di due ragazzi Yusupha Ceesay e Salifu Camara, incarcerati con l’unica colpa di essere neri e con l’aggravante di indossare una maglietta gialla, vittime di una giustizia sommaria che le destre vorrebbero imporre diventasse legge. Di seguito la lettera, già condivisa da centinaia di persone su facebook e da organizzazioni come l’Arci e c’è da augurarsi tante altre. Per firmarla scrivere a chiara.bedetti@gmail.com con oggetto “Adesione lettera Amanda Cooney” entro le 16 del 4 novembre in modo che le firme possano essere consegnate in Consiglio comunale dalla consigliera del Pd Patrizia Lissi. (altro…)
Il giallo è il colore che ha segnato la manifestazione indetta lunedì 30 luglio alle 19 in piazza della Pace (già nota come piazza Vittoria). Le circa 30 persone che hanno partecipato hanno indossato abiti gialli e scritto cartoline (sempre gialle) in sostegno a Yusupha Ceesay, il giovane gambiano accusato, forse a torto, di essere tra gli autori (un gruppo di sette) dell’aggressione agli autisti Afs avvenuta lo scorso martedì 5 giugno a Como, identificato sommariamente ai giardini a lago per il semplice fatto di indossare, fatalmente, una maglietta proprio di questo colore, come quella di uno degli aggressori (che sembrerebbe essere un’altra persona) e dunque arrestato insieme a un amico, Salifu Camara, un gambiano dal cappello grigio, con la bicicletta, anch’egli “colpevole” di corrispondere a una descrizione altrimenti poco dettagliata, focalizzata sull’abbigliamento più che sulla fisionomia. In sede processuale, i due, insieme a due altri africani (questi di origine nigeriana), sono riconosciuti come colpevoli da una delle vittime dell’aggressione. Resta poco chiaro se l’autista ricordasse con esattezza il volto degli imputati, che sono stati tutti e quattro condannati, uno a quattordici e gli altri tre a ventuno mesi di detenzione. [Alida Franchi, ecoinformazioni]
Leggi l’articolo di Amanda Cooney (Como accoglie) sul caso, pubblicato da ecoinformazioni martedì 17 luglio 2018.
Guarda le foto di Alida Franchi, ecoinformazioni della manifestazione.