Assalto all’arma bianca sulle Alpi

Assalto alle alpi è un titolo forte, ma non fine a se stesso: è proprio una purtroppo bellicosa e aggressiva dichiarazione d’intenti, materiali e immateriali, che Marco Albino Ferrari sintetizza, dell’uomo nei confronti delle montagne, ed in particolar modo delle Alpi.

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Con una sala della Fondazione Prina di Erba particolarmente piena (di persone e attenzione), lo scrittore milanese, sollecitato dagli spunti di Luca Rota, scrittore anch’esso, parte per un lungo viaggio tra alpeggi e valichi in cui «esiste un tempo senza storia, talmente sono difficili da raggiungere».
Tra riflessioni sulla visione negativa, pericolosa e inospitale delle Alpi nel mondo occidentale (a differenza della “Dea madre della terra”, così come viene definito l’Everest da chi ci abita vicino) – al massimo avvicinatasi ai “luoghi del sublime” nell’800 ma mai veramente riportata ad un ambiente “umanizzabile” se non negli anni’60 – Ferrari racconta il proprio libro e la propria esperienza della e con la catena alpina agilmente, con il passo svelto e sicuro delle guide di montagna; concentrandosi, in questa occasione, proprio sull’attacco spietato e capitalista che l’uomo ha lanciato alle Alpi dopo il boom economico a colpi di impianti sciistici e resort in cui «indulgere in uno stato adolescenziale e deresponsabilizzato di festa continua» e su come, una volta maturato il mercato di questo settore, si punti sull’ingigantimento e avanzamento progressivo di queste strutture mostruose e inutili. Con tanto di aiuti statali a pioggia, per «incentivare l’economia».

Questa situazione risulta ovviamente ben comprensibile al Coordinamento Salviamo il monte San Primo, il cui percorso di attività (di sensibilizzazione, informazione, verifica attenta delle proposte istituzionali e “camminate di protesta”) comincia nel 2022, proprio dopo la presentazione del progetto di fattibilità Oltrelario presentato dalla regione Lombardia con la Comunità montana del Triangolo lariano e il comune di Bellagio, in cui veniva ipotizzato la realizzazione di nuovi impianti di risalita e di innevamento artificiale sul San Primo, affiancati da parchi giochi e altre “amenità”.
Il comitato, che raccoglie 35 associazioni su tutto il territorio comasco (e non solo), non si è mai fermato nel raccoglie firme, cercare un dialogo (spesso vanamente) con le istituzioni, costruire serate di presentazione e dialogo (come quella del 25 gennaio, appunto) e presentare alternative ecologicamente e umanamente più oculate e in sintonia con quell’ambiente naturale, brevemente riassunte da Roberto Fumagalli del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” all’inizio dell’incontro.
Dal pubblico, nel corso della serata, arriva la sollecitazione ad unirsi in una rete collettiva più grande per rafforzare «l’azione ambientalista» (per altro già in attuazione nella provincia di Como, con il Coordinamento No Canturina Bis che comunque interseca attraverso attiviste/i comuni quello del San Primo, senza contare le associazioni che numerosissime aderiscono ad entrambi) o a riscoprire una «montagna dei ricordi» in maniera sana e senza nostalgia idealizzata (cfr. il dossier Neve diversa di Legambiente),

Ferrari, nello sposare la filosofia dietro il coordinamento, lancia anche due interessanti spunti di riflessione, provocatori ma in maniera tale da suscitare nuovi e più profondi ragionamenti: il primo è accettare il cambiamento climatico come un dato di fatto e non come un pericolo incombente, magari arrivando a chiederci cosa di positivo potremmo averne in termini di effetti e come cambiare la nostra vita, magari migliorandola; il secondo è ragionare su come attivare una «decrescita» efficiente e cambiare il paradigma culturale per cui un ambiente naturale viene visto come «risorsa da sfruttare» e non come «valore» in senso assoluto, senza la perenne ombra economica dietro le spalle.
La risposta ovviamente non potrà essere nè breve, nè lineare nè tantomeno semplice: eppure occorre computarla in tutta la sua complessità per costruire alternative diverse. [Sara Sostini, ecoinformazioni; foto e video di Dario Onofrio, ecoinformazioni]

Guarda tutte le foto di Dario Onofrio.

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