Pd/ No alle piste e all’innevazione artificiale del San Primo

Riuscita iniziativa il 3 febbraio mattina a Canzo, quella organizzata dal Pd sul Futuro del Monte San Primo. Sala piena, quindi oltre 70 i presenti, buona parte attivisti o simpatizzanti Pd richiamati dalla presenza di big del partito, ma anche esponenti di altre formazioni o di liste locali, associazioni, cittadini. L’incontro ha dato la possibilità di informare approfonditamente ma senza tecnicismi sul merito della questione, le sue ricadute ambientali ed economiche e ha segnato u significativo cambio di rotta del pattito a favore della protezione del San Primo attaccato da un folle progetto di innevazione artificiale.

Apre i lavori Carla Gaiani, segretaria provinciale Pd, con una efficace presentazione di massima della
questione, specificando la posizione del Pd favorevole alla prima parte del progetto, finanziata con 3
milioni di provenienza statale per il recupero di esistenti strutture nella ex Colonia Bonomelli e nella Alpe
del Borgo, totalmente contraria invece ai 2 milioni e 60 mila (per la metà stanziati dalla Regione, per metà
dalla Comunità Montana), finalizzati alla realizzazione di piste da sci a innevamento artificiale con creazione di un apposito bacino, tapis roulant per la fruizione estiva, e via dicendo. Il tutto ad una altezza di 1200 metri, quando gli esperti fanno presente che la realizzazione di piste da sci ha senso al di sopra dei 1600 metri (suscettibili di aumentare data la tendenza all’aumento delle temperature).
Eccellente il successivo intervento di Roberto Cerati per il Gruppo Naturalistico della Brianza, che illustra
anche tramite foto e slide i dettagli del progetto nei suoi aspetti tecnici, esprimendo perplessità circa il
milione destinato alle opere all’Alpe del Borgo, già soggetta a interventi di restauro in anni recenti, e dando conto delle posizioni assunte dal sindaco di Bellagio a giustificazione del progetto.
Altro intervento “tecnico” è quello di Costanza Panella per Legambiente, che precede quello del consigliere regionale Pd Angelo Orsenigo, il quale si addentra anche in dinamiche interne al Consiglio Regionale, spiegando come anche al di là del merito, fosse opinabile l’approvazione da parte del Consiglio di uno specifico intervento senza un progetto, a differenza di altre situazioni che avevano visto anche l’approvazione del Pd in quanto riferite ad ambiti territoriali più ampi.
C’è stato poi spazio per numerosi interventi, da parte di esponenti politici o amministratori locali, esponenti di associazioni, cittadini, tra cui quelli di Paolo Ceruti, consigliere comunale a Magreglio, Raffaele Erba ex consigliere regionale e coordinatore M5s di Como che si esprime in sintonia con le posizioni emerse nel corso della mattinata, un rappresentante di Legambiente attivo nella gestione della struttura del Prim’Alpe a Canzo che esorta a non dimenticarsi di andare a votare alle prossime elezioni regionali, e l’unico intervento dichiaratamente partitico di Federico Brugnani per Sinistra Italiana Como, che sulla scorta della riuscita dell’evento e della interrogazione parlamentare del senatore Tino Magni di Sinistra Italiana sul S. Primo, esorta le associazioni a non temere di “sporcarsi le mani” coi partiti, e i cittadini ad agire localmente e pensare globalmente citando i propositi di usare i fondi Pnrr in prevenzione e messa in sicurezza del territorio espressi ai tempi del governo Conte 2 e accantonati dai successivi governi.
Apprezzabile ed apprezzata la chiusura della capogruppo Pd alla camera Chiara Braga, che riassumendo la posizione e gli impegni del partito sul tema specifico e più in generale sulle questioni ambientali, esorta a non trascurare il dialogo con le amministrazioni locali anche di altro colore per “portare a casa risultati”, elogia il clima di collaborazione con le altre forze politiche di area progressista, e rilancia l’auspicio a pensare globalmente e agire localmente. [FB per ecoinformazioni, foto di Edoardo Pivanti]

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