Tre viaggi in Vespa e libertà

Vespe Mi-PaMercoledì 24 aprile Andrea e Claudio Ravazza, Alberto Zappa e Ettore Romanò partiranno con le loro Vespe dal Monumento della Resistenza europea di Como in direzione Palermo, per un viaggio tra luoghi e storie che riunifica l’Italia in un messaggio di speranza e fiducia nel futuro

 UniAmiamo l’Italia in Vespa e libertà, il viaggio è prossimo alla partenza. Meglio, alla seconda partenza. Perché la prima è stata il 23 maggio 2012, davanti all’albero di Falcone nei giardini di via Benedetto Marcello a Milano: la nascita dell’idea, di un collegamento in Vespa tra l’estremo Nord Italia e l’isola siciliana. Poi il resto è venuto da sé, fino a questo 24 aprile, attraverso mesi che hanno portato il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, il coinvolgimento di numerose realtà, associazioni, storie e memorie in tutta Italia. La bandiera della Presidenza della Repubblica che viaggerà con la carovana su due ruote, in questi giorni di cambiamento storico e politico del nostro paese sarà il vero simbolo di collegamento nazionale: «Il senso di questo viaggio – ha detto il sindaco di Como Mario Lucini – è quello di riunire tramite storie note e meno note l’Italia per ricucire il Paese. La validità di questa proposta, vulcanica e coinvolgente, è visibile guardando le adesioni e il sostegno che sta ricevendo e il messaggio che ci aiuta a pensare in modo gioioso e con fiducia nel futuro è importante per tutti, non solo per i giovani». Anche il sindaco, insieme al Prefetto e al Questore di Como, sarà presente mercoledì 24 aprile alle 8:00 del mattino al Monumento della Resistenza europea di Como, dove assieme al Coordinamento comasco per la pace, al Coordinamento di Libera, all’Anpi e numerosi studenti saluteranno i quattro viaggiatori, diretti verso Milano, dove proprio in via Benedetto Marcello incontreranno altre scuole e rappresentanti istituzionali e associativi: da Nando dalla Chiesa a David Gentili, dal referente di Libera in Lombardia Davide Salluzzo ai familiari lombardi delle vittime di mafia, fino a Giuseppe Teri, insegnante e fondatore con de “I siciliani giovani” dopo la morte di Pippo Fava.

La sera del 24 saranno a Novi di Modena, zona terremotata, poi a Marzabotto e a Barbiana, a Firenze e a Pollica, a Gioia Tauro e in Sicilia, a Palermo, dove “seminare le speranze raccolte lungo il viaggio”. Ci sono tappe piene e faticose, che non saranno semplici da affrontare per i 4 motociclisti, con centinaia di chilometri da percorrere. Altre giornate saranno invece meno dense, forse utili per provare a soffermarsi sugli incontri fatti, sugli sguardi incrociati e sulle esperienze scoperte. Perché in ogni luogo Andrea, Alberto, Claudio e Ettore dovranno lasciare anche un pezzo di sé e portare con loro un po’ di storia altrui. Accompagnati da Rosalia, Renata, Federica e Gigliola, le quattro Vespa Px anni ottanta che solcheranno solamente strade statali e secondarie,  per “viaggiare con lentezza”.

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Ma questo viaggio partirà la terza volta anche dopo il ritorno in terra comasca, con forme e modalità molteplici. Perché il fotografo e il videomaker che li accompagneranno avranno la responsabilità di ricostruire e riordinare questi 12 giorni per farli vivere anche a chi non potrà viaggiare con loro. Perché torneranno diversi da come sono partiti, forse più forti forse più confusi, e perché “se siamo le persone che incontriamo” servirà molto spazio dentro di loro per accogliere i terremotati di Novi, gli eredi di Angelo Vassallo, la Memoria resistente di Marzabotto, la forza di don Pino De Masi e della cooperativa Valle del Marro, il calore siciliano e l’urlo di verità di Portella della Ginestra. Ma il viaggio ripartirà soprattutto con la “Leva civile per i diritti e la libertà”: questo è l’elemento più forte che renderà una “semplice vespata” tra amici una concreta possibilità di cambiamento e di speranza. L’idea nasce dell’incontro con il Coordinamento comasco per la pace, con cui è stato scelto di sperimentare una nuova iniziativa di volontariato locale da proporre ad alcuni giovani di massimo 30 anni che hanno partecipato al ciclo di incontri della Scuola diritti umani. L’obiettivo generale della “Leva civile per i diritti e la libertà” è quello di contribuire all’educazione e alla formazione dei giovani riguardo le tematiche dei Diritti umani, della legalità e della crescita della loro consapevolezza per una maggiore diffusione della partecipazione alla vita della comunità. È il segno più grande di tutto questo progetto, il valore che darà continuità alla speranza di cambiamento che viaggerà da Como a Palermo.

“Caminante” li accompagnerà, il brano scritto per loro dai 7Grani, che da oggi ha anche il videoclip, e che scaricando da Itunes servirà a sostenere il progetto di Leva civile. Il viaggio non è iniziato ma è già partito. Il viaggio è terminato ma non si concluderà. In Vespa e libertà.

Tommaso Marelli, Ecoinformazioni

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